
«Forgia»
Moderatore: Cruscanti
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«Forgia»
Buongiorno, il mio dubbio riguarda il significato della parola forgia. Oltre ad essere sinonimo di fucina, può essere inteso come sinonimo di forma? Es. un vaso dalla forgia essenziale, per dire che ha una forma semplice. Grazie 

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Non so, può essere. Ma io per foggia, oltre a pensare a Zeman e alle orecchiette, intendo qualcosa legato alla forma estetica, da cui, credo, anche il verbo sfoggiare. Mi chiedevo se con forgia, dal verbo forgiare, si potesse invece far riferimento oltre che alla forma anche alla consistenza dell'oggetto in questione. Ma può essere che siano solo mie deduzioni senza fondamento. 

- Ferdinand Bardamu
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Intenditore.Enzo Cursio ha scritto:Non so, può essere. Ma io per foggia, oltre a pensare a Zeman…

No, come ha detto Zabob, foggia e forgia sono due cose diverse, benché le parole si somiglino.
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Re: «Forgia»
Nel caso di un vaso potrà forse dire che è di foggia o di fattura essenziale, o che è forgiato in modo essenziale.Enzo Cursio ha scritto:Buongiorno, il mio dubbio riguarda il significato della parola forgia. Oltre ad essere sinonimo di fucina, può essere inteso come sinonimo di forma? Es. un vaso dalla forgia essenziale, per dire che ha una forma semplice. Grazie
Il vocabolario Treccani ci ricorda che forgiare si usa anche in senso fig. per foggiare, plasmare: f. le coscienze, le anime, gli intelletti. L'estens. a sin. di formare, fabbricare è segnata "meno bene".
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
Sull'equivalenza di forgia e fucina. Ho letto i riferimenti, ho consultato il dizionario e tutti concordano sulla sinonimia, però mi ricordo d'aver sentito dagli addetti ai lavori "vai nella fucina e accendi la forgia". In una frase come questa la fucina è il locale, e infatti era una stanza buia, e la forgia era un piano di mattoni più grande dei fuochi delle cucine di una volta, ma in sostanza era la solita cosa, con una fossa per il carbone.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
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In effetti, anch'io ho sentito amici forgiatori chiamare forgia sia il "focolare aperto" con mantice che insuffla aria, sia il fornetto chiuso alimentato a gas. Fucina non l'ho sentito usare molto, forse perché chi lo fa per passatempo, ospita la "forgia" nei locali più disparati (autorimessa, scantinato, capannone industriale, o addirittura all'aperto), tutti luoghi che non possono essere definiti "fucina".
Bisognerebbe però vedere se c'è qualche influenza regionale, o cose del genere, o semplicemente un'imprecisione ormai entrata nell'uso.
Ho dei dubbi invece sul senso da dare alla citazione del Treccani a proposito del "forgiare coscienze, anime, intelletti".
Da un lato vuol sì dire "dare loro forma, plasmarli", però io ci sento anche l'idea di un'operazione "forte", che richiede un impegno, e quasi sacrale come il plasmare la materia con il fuoco: d'altra parte si sta plasmando uno spirito, ovvero qualcosa che attiene a una sfera più alta, collegata in qualche modo anche al trascendente.
Non riesco a rendere l'idea a parole... però se "plasmo" un'anima, mi sembra quasi che essa ceda passivamente - come l'argilla - al mio intervento. Mentre se la forgio, ho vinto le sue resistenze interiori, l'ho in qualche modo "convinta".
Bisognerebbe però vedere se c'è qualche influenza regionale, o cose del genere, o semplicemente un'imprecisione ormai entrata nell'uso.
Ho dei dubbi invece sul senso da dare alla citazione del Treccani a proposito del "forgiare coscienze, anime, intelletti".
Da un lato vuol sì dire "dare loro forma, plasmarli", però io ci sento anche l'idea di un'operazione "forte", che richiede un impegno, e quasi sacrale come il plasmare la materia con il fuoco: d'altra parte si sta plasmando uno spirito, ovvero qualcosa che attiene a una sfera più alta, collegata in qualche modo anche al trascendente.
Non riesco a rendere l'idea a parole... però se "plasmo" un'anima, mi sembra quasi che essa ceda passivamente - come l'argilla - al mio intervento. Mentre se la forgio, ho vinto le sue resistenze interiori, l'ho in qualche modo "convinta".
Controllo il TLIO
Fucina http://tlio.ovi.cnr.it/voci/020512.htm
Forgia http://tlio.ovi.cnr.it/voci/020661.htm
Risulta che:
Fucina : locale destinato alle operazioni di fucinatura e forgiatura.
Forgia : forno o fuoco che serve per arroventare i metalli da lavorare.
Fucinare : battere il metallo caldo allo scopo di renderlo omogeneo, depurarlo e arricchirlo di carbonio.
Forgiare : dare forma al metallo tramite deformazione, non necessariamente a caldo.
Il traslato "forgiare", per esempio 'forgiare il carattere', considerando i tanti esempi che si possono trovare nel quotidiano e nella lettratura, mi fanno pensare che forgiare si usato al posto di un altro concetto, sempre di derivazione metallurgica, che è "temprare", cioè irrobustire, più che formare o plasmare.
La fucina metaforica ha aspetti demoniaci (vedere per esempio il Pianigiani-etimo.it)
Fucina http://tlio.ovi.cnr.it/voci/020512.htm
Forgia http://tlio.ovi.cnr.it/voci/020661.htm
Risulta che:
Fucina : locale destinato alle operazioni di fucinatura e forgiatura.
Forgia : forno o fuoco che serve per arroventare i metalli da lavorare.
Fucinare : battere il metallo caldo allo scopo di renderlo omogeneo, depurarlo e arricchirlo di carbonio.
Forgiare : dare forma al metallo tramite deformazione, non necessariamente a caldo.
Il traslato "forgiare", per esempio 'forgiare il carattere', considerando i tanti esempi che si possono trovare nel quotidiano e nella lettratura, mi fanno pensare che forgiare si usato al posto di un altro concetto, sempre di derivazione metallurgica, che è "temprare", cioè irrobustire, più che formare o plasmare.
La fucina metaforica ha aspetti demoniaci (vedere per esempio il Pianigiani-etimo.it)
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
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Avevo pensato anch'io a "temprare" come termine analogo nel significato traslato, ma secondo me c'è una piccola sfumatura: "tempro" un carattere già forgiato, così come nella realtà tempro l'oggetto finito, pronto per l'uso, e - nota non da poco - solo se è di buon acciaio... ché il "ferro" (cioè gli acciai a bassissimo contenuto in carbonio) non si tempra addirittura (cioè, non subisce tempra).
Quindi, devo avere già un carattere solido e di buona qualità: che so, un ragazzino forte e robusto si tempra andando in montagna e dormendo in tenda. Di contro, un imbranato cresciuto nel nido si forgia andando in montagna etc.
A essere poi precisi, nella fucinatura si rende il metallo omogeneo soprattutto perché si espellono le scorie (si usava quando il ferro era estratto in basso fuoco); ma difficilmente con tale metodo si riesce ad arricchire in carbonio, cosa che si fa con altri trattamenti termici.
Non sono nemmeno convinta che "forgiare" comprenda anche la deformazione plastica a freddo. Fisicamente sono due processi molto diversi.
Però, qui si entra veramente nei linguaggi tecnici.
Tornando al carattere, secondo me è "forgiato" proprio in riferimento al metallo. Il risultato finale è irreversibile nell'esperienza comune: se fosse "plasmato", evocherei un oggetto in terracotta, quindi fragile e che si può rompere; se lo "forgio" invece il riferimento è a qualcosa di - apparentemente - indistruttibile.
Quindi, devo avere già un carattere solido e di buona qualità: che so, un ragazzino forte e robusto si tempra andando in montagna e dormendo in tenda. Di contro, un imbranato cresciuto nel nido si forgia andando in montagna etc.
A essere poi precisi, nella fucinatura si rende il metallo omogeneo soprattutto perché si espellono le scorie (si usava quando il ferro era estratto in basso fuoco); ma difficilmente con tale metodo si riesce ad arricchire in carbonio, cosa che si fa con altri trattamenti termici.
Non sono nemmeno convinta che "forgiare" comprenda anche la deformazione plastica a freddo. Fisicamente sono due processi molto diversi.
Però, qui si entra veramente nei linguaggi tecnici.
Tornando al carattere, secondo me è "forgiato" proprio in riferimento al metallo. Il risultato finale è irreversibile nell'esperienza comune: se fosse "plasmato", evocherei un oggetto in terracotta, quindi fragile e che si può rompere; se lo "forgio" invece il riferimento è a qualcosa di - apparentemente - indistruttibile.
Tratto dal sito antichitasantoro.com, sulla carburazione tramite fucinatura:
"L'indurimento si ottiene attraverso l'aggiunta di carbonio (carburazione) alla superficie del pezzo. Uno dei trattamenti possibili consiste nell'immersione dell'acciaio in una fornace con carbone ardente (dal quale assorbe carbonio), a una temperatura compresa tra gli 800 e i 900 c°, per un periodo variabile da alcune ore a diversi giorni; subito dopo il pezzo viene immerso in acqua fredda. Lo stesso effetto è ottenuto dal fabbro, che fucinando continuamente il pezzo lo porta ripetutamente a contatto con il carbone infiammato."
Riguardo alla forgiatura a freddo, ho visto i maniscalchi adattare i ferri allo zoccolo col solo batterli sull'incudine, e anche i parafanghi e in generale le lamiere delle auto sono forgiati a freddo tramite pressatura in uno stampo.
Mi sono rappresentato alcune situazioni per le quali viene usato il verbo forgiare e in alcuni casi s'intende 'plasmare', 'produrre', 'formare', quando i soggetti sono bambini o comunque persone molto giovani. Il detto "il militare forgia il carattere" dovrebbe essere (indipendentemente dalla verità dell'asserzione) cambiato in "il militare tempra il carattere", perché a vent'anni anni il carattere, se davvero non è innato, è già formato da tempo.
Resto molto dubbioso anche sul fatto che il carattere di una persona possa essere volontariamente formato da qualcuno che non sia il possessore. Indurirlo e rafforzarlo credo si possa. "La sofferenza forgia il carattere", si dice, ma anche qui mi sembra che che temprare sia un verbo più adatto, con la connotazione di 'indistruttibilità' che anche Lei intuisce.
Noto che non s'è mai detto che il militare o la sofferenza 'fucinano' il carattere.
In conclusione forgiare e fucinare non sono sinonimi, come non lo sono la forgia e la fucina né la forgiatura e la fucinatura.
Credo che in italiano i sinonimi veri siano proprio pochi.
"L'indurimento si ottiene attraverso l'aggiunta di carbonio (carburazione) alla superficie del pezzo. Uno dei trattamenti possibili consiste nell'immersione dell'acciaio in una fornace con carbone ardente (dal quale assorbe carbonio), a una temperatura compresa tra gli 800 e i 900 c°, per un periodo variabile da alcune ore a diversi giorni; subito dopo il pezzo viene immerso in acqua fredda. Lo stesso effetto è ottenuto dal fabbro, che fucinando continuamente il pezzo lo porta ripetutamente a contatto con il carbone infiammato."
Riguardo alla forgiatura a freddo, ho visto i maniscalchi adattare i ferri allo zoccolo col solo batterli sull'incudine, e anche i parafanghi e in generale le lamiere delle auto sono forgiati a freddo tramite pressatura in uno stampo.
Mi sono rappresentato alcune situazioni per le quali viene usato il verbo forgiare e in alcuni casi s'intende 'plasmare', 'produrre', 'formare', quando i soggetti sono bambini o comunque persone molto giovani. Il detto "il militare forgia il carattere" dovrebbe essere (indipendentemente dalla verità dell'asserzione) cambiato in "il militare tempra il carattere", perché a vent'anni anni il carattere, se davvero non è innato, è già formato da tempo.
Resto molto dubbioso anche sul fatto che il carattere di una persona possa essere volontariamente formato da qualcuno che non sia il possessore. Indurirlo e rafforzarlo credo si possa. "La sofferenza forgia il carattere", si dice, ma anche qui mi sembra che che temprare sia un verbo più adatto, con la connotazione di 'indistruttibilità' che anche Lei intuisce.
Noto che non s'è mai detto che il militare o la sofferenza 'fucinano' il carattere.
In conclusione forgiare e fucinare non sono sinonimi, come non lo sono la forgia e la fucina né la forgiatura e la fucinatura.
Credo che in italiano i sinonimi veri siano proprio pochi.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
Semmai 800-900 °C!Scilens ha scritto:800 e i 900 c°

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