«Rubalizio»
Moderatore: Cruscanti
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
«Rubalizio»
Mi sono imbattuto nella parola rubalizio leggendo un passo di un racconto di Piero Chiara. Lo riporto:
I ladri pagavano puntualmente nei negozi e nelle osterie, rispettavano la frutta sugli alberi e tenevano d’occhio i figli perché non si azzardassero anche al più piccolo rubalizio. (Piero Chiara, «I ladri di Milano», in Di casa in casa, la vita, Milano, «Mondadori», 1990, p. 99)
Il significato è chiaro. Ciò che mi è meno chiara è l’origine. Nessun dizionario in mio possesso e nessun dizionario in linea mette a lemma la parola. In Google Libri se n’hanno svariate occorrenze in diverse opere dell’Ottocento; meno in libri del Novecento (una si trova in Gadda, un’altra, per l’appunto, in Chiara, altre ancora in autori a me sconosciuti). Prima dell’Ottocento non se n’ha traccia.
Potrebbe essere una coniazione scherzosa, magari nata nel gergo furbesco, che incrocia la radice di rubare con il doppio suffisso -alizio di sposalizio, vitalizio o sodalizio?
I ladri pagavano puntualmente nei negozi e nelle osterie, rispettavano la frutta sugli alberi e tenevano d’occhio i figli perché non si azzardassero anche al più piccolo rubalizio. (Piero Chiara, «I ladri di Milano», in Di casa in casa, la vita, Milano, «Mondadori», 1990, p. 99)
Il significato è chiaro. Ciò che mi è meno chiara è l’origine. Nessun dizionario in mio possesso e nessun dizionario in linea mette a lemma la parola. In Google Libri se n’hanno svariate occorrenze in diverse opere dell’Ottocento; meno in libri del Novecento (una si trova in Gadda, un’altra, per l’appunto, in Chiara, altre ancora in autori a me sconosciuti). Prima dell’Ottocento non se n’ha traccia.
Potrebbe essere una coniazione scherzosa, magari nata nel gergo furbesco, che incrocia la radice di rubare con il doppio suffisso -alizio di sposalizio, vitalizio o sodalizio?
- Animo Grato
- Interventi: 1384
- Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11
Leggendo il titolo del filone, avevo pensato a un conio recentissimo fatto per "aggiornare" l'esecrato vitalizio (tanto caro a un noto, baffuto senatore nonché spregiudicato innovatore della sintassi italiana) alla luce delle sempre più conclamate ruberie del nostro ceto politico. Scopro invece che si tratta di parola vetusta e veneranda, e me ne compiaccio assai.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
In effetti potrebbe proprio suonare come un neologismo travagliesco. 
Mi lascia perplesso che nessun dizionario la registri, date le occorrenze letterarie. Forse c’è nel Battaglia.
Dai pochi indizi ricavabili dalla banca dati di Google, si può ipotizzare che si tratti di una neoformazione ottocentesca.

Mi lascia perplesso che nessun dizionario la registri, date le occorrenze letterarie. Forse c’è nel Battaglia.
Dai pochi indizi ricavabili dalla banca dati di Google, si può ipotizzare che si tratti di una neoformazione ottocentesca.
E se venisse dal milanese? Cerchi le varianti robarizi, robalizi, robarizzi, robalizzi, rubarizi, rubarizzi, rubalizzi e capirà cosa intendo.
P.S.: oltre agli Autori da lei segnalati, ci sono due rubalizio e un rubalizi in Bacchelli.
P.S.: oltre agli Autori da lei segnalati, ci sono due rubalizio e un rubalizi in Bacchelli.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
Si noti che, terminando in -i al sing., sono voci invariabili. In piem. si ha robalissi.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
- u merlu rucà
- Moderatore «Dialetti»
- Interventi: 1340
- Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41
Chi c’è in linea
Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 2 ospiti