Concludo la mia esplorazione del filone con un sonetto.
Le dialefi tra i perché
Il perché è infine giunto, così
nella verosimiglianza del senso;
l'inestricabile d'un fumo denso
che si disperde nel tempo d'un sì.
Eppure privo di parole, qui
è anche trionfante il quesito; penso
se mai darò confuso il mio consenso
perché al falso s'inchinino i dì.
L'utilità di domande e risposte
rende più nitidi i tenui contorni
in cui le speranze ci vengon nascoste;
tolti ai perché i possibili storni,
sarebbe il viaggio per noi, senza soste,
solo un subire il capriccio dei giorni.
Poesia: Sinalefe obbligatoria.
Moderatore: Cruscanti
Qui c'è una sillaba di troppo.GFR ha scritto:in cui le speranze ci vengon nascoste;
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)


Questa mattina andavo di fretta e mi sono dimenticato di segnalare l'episinalefe. Aspettiamo comunque giudizi autorevoli: secondo me lì è lecito considerare l'epi.
Come non ho aperto un filone apposta per l'argomento della dialefe; mi sembra che completi (ovvio, con il limite delle mie abilità) il filone già aperto per la sinalefe. Ma se me lo facessero notare, provvederei senza indugio a trasferire l'intervento o a cancellarlo completamente. Non sono mica qui a infliggere la mia presenza a nessuno

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