«Doppio apostrofo»
Moderatore: Cruscanti
- Sandro1991
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«Doppio apostrofo»
Mi chiedo quanto sia accettabile la grafia con due apostrofi: d'un'amica, dell'altr'anno, d'un'ora, ecc. Sfogliando i Promessi Sposi vedo che Manzoni ne fa ampio uso. Meglio evitare? si rischia di avvicinare troppo la lingua scritta a quella parlata?
P.S. D'un'altr'amica mi pare ridondante però.
P.S. D'un'altr'amica mi pare ridondante però.
È senz’altro accettabile il doppio apostrofo, benché non di moda: l’uso contemporaneo è parchissimo di apostrofi e preferisce le forme complete. Piú di due è forse eccessivo, seppure certamente corretto. Da usare con moderazione.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- Sandro1991
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Re: "Doppio apostrofo"
Forse sarà fuori tema, ma trovo invece che sempre più spesso la lingua parlata stia imitando, sotto questo aspetto, quella scritta, col rischio di risultare affettata o innaturale, se non addirittura artificiale: penso alla mancata elisione di una, a chi pronuncia con lo, con i, qual è, ecc. facendo ben sentire (fiero) il distacco nella catena del parlato.Sandro1991 ha scritto:…si rischia di avvicinare troppo la lingua scritta a quella parlata?
- Sandro1991
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Re: "Doppio apostrofo"
Non sono sicuro si possa stabilire univocamente se sia lo scritto a influenzare il parlato o viceversa. Credo che l'influenza sia, appunto, biunivoca; anche se, more solito, si sostiene che sia lo scritto a essere catechizzato dalla lingua parlata. Marco1971 saprà essere più chiaro al riguardo.
Re: "Doppio apostrofo"
Sí, lo credo anch’io. È una compenetrazione.Sandro1991 ha scritto:Credo che l'influenza sia, appunto, biunivoca...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
E il doppio apostrofo consecutivo?
Forse non si usa più molto, ma per indicare "nel XVIII secolo" si può anche scrivere nel '700, dove l'apostrofo indica la "caduta" della prima cifra. Ma se volessi riferirmi all'Ottocento nella stessa maniera, devo usare il doppio apostrofo? Dal '500 all''800 (con gli apostrofi curvi dal ‘500 all’‘800)? o all'800?
Forse non si usa più molto, ma per indicare "nel XVIII secolo" si può anche scrivere nel '700, dove l'apostrofo indica la "caduta" della prima cifra. Ma se volessi riferirmi all'Ottocento nella stessa maniera, devo usare il doppio apostrofo? Dal '500 all''800 (con gli apostrofi curvi dal ‘500 all’‘800)? o all'800?
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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