«Imprestito» (ling.)
Moderatore: Cruscanti
«Imprestito» (ling.)
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Un'altra sciatteria tipica dei linguisti è dire 'imprestito' per 'prestito', tanto che qualcuno considera il termine vernacolare romanesco come un tecnicismo.
Un'altra sciatteria tipica dei linguisti è dire 'imprestito' per 'prestito', tanto che qualcuno considera il termine vernacolare romanesco come un tecnicismo.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
- Ferdinand Bardamu
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Imprestare si dice anche qui da me. Non ho capito però per quale ragione sarebbe una sciatteria. Affatto in senso negativo è un’innovazione che si dovrebbe evitare nello scritto piú sorvegliato, soprattutto perché è ambigua. Ma imprestito cos’avrebbe che non va?Scilens ha scritto:Un'altra sciatteria tipica dei linguisti è dire 'imprestito' per 'prestito', tanto che qualcuno considera il termine vernacolare romanesco come un tecnicismo.
- Animo Grato
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Sulla legittimità di imprestito non mi pronuncio. A titolo meramente statistico, però, posso dire che mentre prestare e imprestare, pronunciati da me o da altri (specialmente il secondo), mi lasciano indifferente, imprestito mi suona più alieno e artificioso, ragion per cui non mi viene spontaneo usarlo e lo noto quando lo usano gli altri.Ferdinand Bardamu ha scritto:Imprestare si dice anche qui da me.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
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«Prima l'italiano!»
- u merlu rucà
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E giù tutti a difenderlo.
http://www.treccani.it/magazine/lingua_ ... a_246.html
Eppoi in toscano il termine "imprestare" non esiste, perché 'prestare dentro' non significa nulla.
http://www.treccani.it/magazine/lingua_ ... a_246.html
Eppoi in toscano il termine "imprestare" non esiste, perché 'prestare dentro' non significa nulla.
Ultima modifica di Scilens in data sab, 21 feb 2015 17:57, modificato 1 volta in totale.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
- u merlu rucà
- Moderatore «Dialetti»
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Sí, lo dice anche il Treccani. A ogni modo, credo sia troppo netta la somiglianza colla voce vernacolare romana. Io non l'userei.u merlu rucà ha scritto:Imprestito dei linguisti dovrebbe essere ripreso dal francese emprunt, non dal romanesco.
Purtroppo sì, e lo è ancora, nobilitato dall'autorevolezza dei suddetti linguisti, ma senza merito.u merlu rucà ha scritto: Non so a livello di dialetti toscani, ma a livello scritto imprestare era usato eccome.
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- Ferdinand Bardamu
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Dubito che una personale idiosincrasia possa assurgere a misura della norma linguistica. A meno che non si forniscano solide ragioni, cosa che lei finora non ha fatto.Scilens ha scritto:Purtroppo sì, e lo è ancora, nobilitato dall'autorevolezza dei suddetti linguisti, ma senza merito.u merlu rucà ha scritto:Non so a livello di dialetti toscani, ma a livello scritto imprestare era usato eccome.
E poi per forza ‹prestare dentro› non significa nulla: non è affatto la definizione o la parafrasi di imprestare! Il prefisso in-, in questo caso, è semplicemente un rafforzativo.
Che la parola, nel significato comune, sia connotata come popolare, è indubbio e nessuno lo nega. Ma imprestito, come voce tecnico-specialistica, è un calco del francese emprunt, come ha già detto Merlu, e come conferma il Treccani. Personalmente, l’ho trovata piú raramente rispetto a prestito, ma non vedo alcun motivo per dire che chi l’usa — e io stesso in questo fòro l’ho adoperata piú volte — sia accusabile di sciatteria.
Specialmente in un cultore della Lingua io la considero sciatteria.
Non vorrà mica negarmi un'opinione?
Poi, questa parola, chi la vuole usare la usi pure, è nobilitatissima da tanti linguisti che non si son fermati neanche un momento a pensare e s'è cercata un'ulteriore legittimazione per mezzo del francese. Nessuno ci si scaglia contro e fa parte anche del Suo dialetto: che vuole di più? D'altronde sento così tanto di peggio che una parola così non mi fa neanche vento.
Mi lasci il mio parere, che non son l'unico ad avere.
(Ma un prestito rafforzato è ancora più prestito?)
Non vorrà mica negarmi un'opinione?
Poi, questa parola, chi la vuole usare la usi pure, è nobilitatissima da tanti linguisti che non si son fermati neanche un momento a pensare e s'è cercata un'ulteriore legittimazione per mezzo del francese. Nessuno ci si scaglia contro e fa parte anche del Suo dialetto: che vuole di più? D'altronde sento così tanto di peggio che una parola così non mi fa neanche vento.
Mi lasci il mio parere, che non son l'unico ad avere.
(Ma un prestito rafforzato è ancora più prestito?)
Ultima modifica di Scilens in data sab, 21 feb 2015 20:04, modificato 1 volta in totale.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
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Lo credo bene, non fa parte del nostro dialetto-lingua. Ma essa non è più nostra esclusiva proprietà.valerio_vanni ha scritto:non mi è mai parso corretto.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
Non so perché, ma quell'imprestito mi ricorda la locuzione all'incontrario, che le maestre delle elementari proscrivevano (anche se «il treno dei desideri nei miei pensieri all'incontrario va»).
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
- Ferdinand Bardamu
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- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
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Non ho mai detto da nessuna parte che lei non abbia diritto a dire la sua. Anzi. Tuttavia, non ho ancora capito perché per lei sarebbe sciatto usare imprestito come termine tecnico-specialistico. Per quanto mi riguarda, non difendo certo la parola perché mi piaccia, perché sia usata anche nel mio dialetto, o per chissà quale altro astruso e irrazionale motivo; solamente, non mi pare che ci siano ragioni abbastanza solide per proscriverla.Scilens ha scritto:Specialmente in un cultore della Lingua io la considero sciatteria.
Non vorrà mica negarmi un'opinione? […] (Ma un prestito rafforzato è ancora più prestito?)
La sua adozione in un contesto tecnico come quello linguistico potrebbe essere stata dettata dal bisogno di avere un termine distinto da quello comune. Il calco dal francese sarebbe dunque tornato utile per soddisfare quest’esigenza. Ma, a questo riguardo, potrebbe dirci qualcosa in piú un esperto come Freelancer.
Quanto all’ultimo suo appunto, è ovvio che non s’intende un rafforzamento semantico, bensí espressivo, come in incominciare appetto a cominciare, imperò (congiunzione arcaica) appetto a però, ecc.
Il materiale a Sua disposizione è di gran lunga superiore a quello di cui posso servirmi, per questo potrà facilmente arrivare alle stesse mie conclusioni.
Da parte mia non posso far altro che ripeterLe quel che si trova in ogni dizionario:
-che il termine è dialettale
-che in Italiano deve essere preferito il vocabolo 'prestito'
-che deriva probabilmente da un'agglutinazione: (prendere) in-prestito
-che viene talvolta usato come termine tecnico
inutilmente, posso aggiungere, perché non ha un significato diverso né più preciso di prestito. Dunque non c'è un significato tecnico, sono solo tentativi di giustificazione dell'uso immotivato da parte di studiosi di Lingua, una forma di sudditanza senza vere ragioni.
Da parte mia non posso far altro che ripeterLe quel che si trova in ogni dizionario:
-che il termine è dialettale
-che in Italiano deve essere preferito il vocabolo 'prestito'
-che deriva probabilmente da un'agglutinazione: (prendere) in-prestito
-che viene talvolta usato come termine tecnico
inutilmente, posso aggiungere, perché non ha un significato diverso né più preciso di prestito. Dunque non c'è un significato tecnico, sono solo tentativi di giustificazione dell'uso immotivato da parte di studiosi di Lingua, una forma di sudditanza senza vere ragioni.
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