
«Di» o «da»?
Moderatore: Cruscanti
E aggiungo ciò che scrive il Gabrielli nel suo vocabolario bivolume inalterato dalle maldestre altrui mani:
Ma in it. è piú corretto ed efficace depurare sia nel proprio che nel fig.
In questo part. significato l'uso del verbo è curiosamente improprio, anzi rovesciato. Epurare, infatti, sign. render puro, e, a fil di logica, epurare una persona equivale a purificarla, non certo a espellerla perché non pura. Verbo da tollerare solo per necessità burocratiche.
Ma in it. è piú corretto ed efficace depurare sia nel proprio che nel fig.
In questo part. significato l'uso del verbo è curiosamente improprio, anzi rovesciato. Epurare, infatti, sign. render puro, e, a fil di logica, epurare una persona equivale a purificarla, non certo a espellerla perché non pura. Verbo da tollerare solo per necessità burocratiche.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Sarebbe un uso metonimico, no? Anziché dire che si epura un'ambiente, un'organizzazione da certe persone, si parla di epurazione delle persone che ne facevano parte.Marco1971 ha scritto:E aggiungo ciò che scrive il Gabrielli nel suo vocabolario bivolume inalterato dalle maldestre altrui mani:
Ma in it. è piú corretto ed efficace depurare sia nel proprio che nel fig.
In questo part. significato l'uso del verbo è curiosamente improprio, anzi rovesciato. Epurare, infatti, sign. render puro, e, a fil di logica, epurare una persona equivale a purificarla, non certo a espellerla perché non pura. Verbo da tollerare solo per necessità burocratiche.
Si può parlare di tutto, anche di epuration, per quanto mi riguarda. Ma non credo che Ivan92 sia interessato alla cattiva lingua. 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Marco1971 ha scritto: [N]on credo che Ivan92 sia interessato alla cattiva lingua.

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Mah! Non capisco cosa c'entri *epuration in questo discorso, anche se l'antifona è chiara: è preferibile che tutti si parli all'unisono.Marco1971 ha scritto:Si può parlare di tutto, anche di epuration, per quanto mi riguarda. Ma non credo che Ivan92 sia interessato alla cattiva lingua.
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Io mi riferivo in senso stretto alle opinioni espresse in questa sede; quelle che non aderiscono supinamente a una certa linea linguistica, non sono viste di buon occhio in genere. Marco e io ci capiamo, i [relativamente] nuovi arrivati dovrebbero leggersi centinaia di interventi e scontri che ho avuto con lui per capire...domna charola ha scritto:Beh, il codice di comunicazione dovrebbe essere condiviso, per essere efficace, quindi va da sé che l'unisono è la condizione ottimale...

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Chiedo venia.
Mi è venuto istintivo commentare, proprio perché a chi legge da fuori e non al corrente (da numero e data dei suoi interventi, immaginavo che fosse quasi una "comunicazione personale") tale affermazione poteva dare l'idea di mera polemica sull'idea di addivenire a una lingua comune, all'unisono appunto, cosa che tutti qui mi pare invece cerchiamo.
Insomma, letto dall'esterno poteva dare spunto a tanti che pretendono di innovare... Chiaro che c'è differenza fra persone che discutono "da tecnici" su una linea linguistica, e un neofita che potrebbe capire che tutta la lingua è "discutibile" da chiunque.
Per lo meno ho suscitato la sua cortese delucidazione, che evita così ogni possibile malinteso.
Mi è venuto istintivo commentare, proprio perché a chi legge da fuori e non al corrente (da numero e data dei suoi interventi, immaginavo che fosse quasi una "comunicazione personale") tale affermazione poteva dare l'idea di mera polemica sull'idea di addivenire a una lingua comune, all'unisono appunto, cosa che tutti qui mi pare invece cerchiamo.
Insomma, letto dall'esterno poteva dare spunto a tanti che pretendono di innovare... Chiaro che c'è differenza fra persone che discutono "da tecnici" su una linea linguistica, e un neofita che potrebbe capire che tutta la lingua è "discutibile" da chiunque.
Per lo meno ho suscitato la sua cortese delucidazione, che evita così ogni possibile malinteso.

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