Uhm, codesto trattare è sospetto. Non sarà mica un calco dall’inglese to treat, che, nel contesto specifico di cui parliamo, vuol dire ‹curare›? Mi pare che in italiano l’oggetto di trattare, nell’accezione medica, possa essere soltanto una parte del corpo o una malattia: si tratta un tumore o una ferita, non un paziente. Ma forse il contesto non è sufficiente a dirimere la questione: quel le si riferisce a persone?Flipper ha scritto:«Fu necessario trattarle per un anno, prima che fossero guarite».
«Trattare» per «curare»
Moderatore: Cruscanti
- Ferdinand Bardamu
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FT «Trattare» nel senso di ‹curare›?
- Ferdinand Bardamu
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Grazie della risposta.
Mi spiego con un esempio, tratto dal New York Times:
Karly Koch, a college student from Muncie, Ind., has been treated for many serious illnesses…
Il verbo in grassetto vuol dire ha ricevuto cure o, piú naturale nel contesto dato, è stato ricoverato. Mi è capitato invece di leggere cose come «Tizio è stato trattato per problemi respiratori…».

Mi spiego con un esempio, tratto dal New York Times:
Karly Koch, a college student from Muncie, Ind., has been treated for many serious illnesses…
Il verbo in grassetto vuol dire ha ricevuto cure o, piú naturale nel contesto dato, è stato ricoverato. Mi è capitato invece di leggere cose come «Tizio è stato trattato per problemi respiratori…».
Adesso ho capito!
Beh, ma in Italiano non si dice "trattami bene", oppure "ma come mi hai trattato?".
Ho visto testé sul Treccani e forse può adattarsi l'accezione 3.d anche in campo medico.
Però "has been treated" non significa necessariamente "ricovero" giacché si usa anche per prestazioni ambulatoriali.
In ogni caso in Italiano diciamo "si è sottoposto a un trattamento medico", e qui si intende una persona, non una malattia.
Mi sbaglio?
Beh, ma in Italiano non si dice "trattami bene", oppure "ma come mi hai trattato?".
Ho visto testé sul Treccani e forse può adattarsi l'accezione 3.d anche in campo medico.
Però "has been treated" non significa necessariamente "ricovero" giacché si usa anche per prestazioni ambulatoriali.
In ogni caso in Italiano diciamo "si è sottoposto a un trattamento medico", e qui si intende una persona, non una malattia.
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Ho tradotto to treat con ricoverare perché ho sottinteso che chi entra in luogo di cura si faccia curare. La sua osservazione è corretta, comunque.
Venendo all’altra parte del suo intervento, direi che in italiano non si dice «Tizio è stato trattato per ferite», perché trattare, se riferito a persone, significa ‹comportarsi in un certo modo› e necessita di un’ulteriore specificazione: si tratta qualcuno da amico, male, bene, con gentilezza, ecc.
Venendo all’altra parte del suo intervento, direi che in italiano non si dice «Tizio è stato trattato per ferite», perché trattare, se riferito a persone, significa ‹comportarsi in un certo modo› e necessita di un’ulteriore specificazione: si tratta qualcuno da amico, male, bene, con gentilezza, ecc.
Eppure a me pare di aver sentito dire piú volte "è stato trattato per il raffreddore mediante antibiotico in fiale", o qualcosa di simile…
Si dice anche "sotto trattamento" con il significato di "in cura".
"Sotto trattamento" mi pare piú professionale e asettico di "in cura", che invece sembrerebbe alludere a un àmbito piú casalingo o sentimentale.
Comunque queste sue osservazioni mi tornano molto utili e la ringrazio assai per la gentilezza e la disponibilità che dimostra.
Si dice anche "sotto trattamento" con il significato di "in cura".
"Sotto trattamento" mi pare piú professionale e asettico di "in cura", che invece sembrerebbe alludere a un àmbito piú casalingo o sentimentale.
Comunque queste sue osservazioni mi tornano molto utili e la ringrazio assai per la gentilezza e la disponibilità che dimostra.
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Si figuri: è un piacere. 
Qualcuno piú addentro di me all’inglese tecnico e al modo migliore di tradurlo le darà una risposta migliore; tuttavia, le posso dire che trattare qualcuno e sotto trattamento mi sembrano meno naturali di curare e in cura, come indirettamente sottolinea anche lei.
In quanto alla terminologia medica, e all’anglomania che anche lí domina, ne abbiamo discusso in piú luoghi nel foro. L’influsso si concretizza, come in altri àmbiti, sia attraverso l’adozione di prestiti non adattati (es. fullness), sia colla creazione di calchi. Abbiamo tra noi anche piú d’un medico che può confermare questa mia affermazione.

Qualcuno piú addentro di me all’inglese tecnico e al modo migliore di tradurlo le darà una risposta migliore; tuttavia, le posso dire che trattare qualcuno e sotto trattamento mi sembrano meno naturali di curare e in cura, come indirettamente sottolinea anche lei.
In quanto alla terminologia medica, e all’anglomania che anche lí domina, ne abbiamo discusso in piú luoghi nel foro. L’influsso si concretizza, come in altri àmbiti, sia attraverso l’adozione di prestiti non adattati (es. fullness), sia colla creazione di calchi. Abbiamo tra noi anche piú d’un medico che può confermare questa mia affermazione.
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Trattamento mi pare adeguato; in realtà anche sotto trattamento, per me, non è cosí strano. È trattare un paziente per curare un paziente che mi lascia un po’ perplesso. Ma la mia è piú che altro un’impressione: se si può dire trattamento, è naturale dire anche trattare, nell’accezione medica.
Dopotutto non sono questi calchi — ammesso che di calco si tratti — a mettere in pericolo le strutture della nostra lingua.
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