Buonasera, mi stavo cimentando nell'analisi sintattica di questa terzina dantesca (Paradiso, IV 1-3), ma non ne sto venendo a capo:
Intra due cibi, distanti e moventi
d'un modo, pria si morria di fame,
che liber'omo l'un recasse ai denti.
Mi chiedo quale sia il valore da attribuire al "che", e di che tipo di proposizione si tratti (io avevo pensato a una relativa impropria ipotetica, ma credo di stare sbagliando).
Che è una congiunzione e va riunita al pria del verso precedente. Quindi, riordinando: «…si morria di fame / pria che…». La proposizione è una temporale esplicita.