Indipendentemente dal fatto che coincida o no con l'uso fiorentino, non era meglio (anche sotto l'aspetto etimologico) l'Ionio?Scilens ha scritto:Lo ionio-gli ioni(i)... .
«Gli» + /jV/
Moderatore: Cruscanti
Probabilmente per questa ragione: ieri è una delle poche parole inizianti con /j/ che ha dalla sua la tradizione popolare.
A Carnby e Ivan
D'accordo sull'aspetto etimologico. Daccordo anche sulla copiosa documentazione fiorentina. Ma perché non mi viene spontaneo per niente? Se dicessi l'ionio non direi 'lionio', ma qualcosa con quasi due I iniziali dove chi m'ascoltasse non s'accorgerebbe della L dell'articolo e intuirebbe quel che ho 'nteso dire soltanto dal resto del discorso. Così dico lo jodio e tintura d'ijodio (con una i e mezzo, per non cadere nella 'tintura d'odio' o 'd'oidio', che son tutt'altro), proprio come glijoni, dove quel 'gli' mi diventa simile a 'li'. Per avere un'idea più precisa si può pensare a come i romani dicono pajata (la pagliata).
Ieri è ancora detto, qualche volta e soprattutto dai vecchi, “glieri” e “lieri”; quest'ultime forme son senz'articolo (es. ci sono stato lieri). Per questo l'ieri non è subito comprensibile come lo ieri, che non s'elide, e per forza non può non diventare lojèri.
D'accordo sull'aspetto etimologico. Daccordo anche sulla copiosa documentazione fiorentina. Ma perché non mi viene spontaneo per niente? Se dicessi l'ionio non direi 'lionio', ma qualcosa con quasi due I iniziali dove chi m'ascoltasse non s'accorgerebbe della L dell'articolo e intuirebbe quel che ho 'nteso dire soltanto dal resto del discorso. Così dico lo jodio e tintura d'ijodio (con una i e mezzo, per non cadere nella 'tintura d'odio' o 'd'oidio', che son tutt'altro), proprio come glijoni, dove quel 'gli' mi diventa simile a 'li'. Per avere un'idea più precisa si può pensare a come i romani dicono pajata (la pagliata).
Ieri è ancora detto, qualche volta e soprattutto dai vecchi, “glieri” e “lieri”; quest'ultime forme son senz'articolo (es. ci sono stato lieri). Per questo l'ieri non è subito comprensibile come lo ieri, che non s'elide, e per forza non può non diventare lojèri.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
Semplice: non è abituato, e ciò le fa credere che pronunce di tal tipo siano artificiose e innaturali.Scilens ha scritto:[P]erché non mi viene spontaneo per niente?


Non ne faccio un dramma, certo, si fa per dire, non cerco d'essere assunto come lettore o fine dicitore 
Oltre a questo sono estremamente orgoglioso della parlata natale, a differenza di quand'ero bischero.
Infarinato mi dice: "Le sembra male." Ma altrove dice: "Per ragioni etimologiche e fonetiche, ancorché non stringenti."
Non stringenti, cioè una finezza. Ma sempre in base allo standard fiorentino.
La ragione vera è che non son fiorentino e dai fiorentini che abbiamo a tre passi ci teniamo a distinguerci, avendo dato loro anche parecchio daffare.
Ormai imparo poco e quel che posso fare di meglio è dare una parziale testimonianza e frammentaria di quel che eravamo, in quel breve lasso di tempo che son riuscito a vedere; mi piacerebbe che restasse qualcosa.
Ma se non resta non è troppo importante, perché ogni vita è una vita, e va da sé, il futuro è più importante. Però conoscere il passato è un gran bell'aiuto.

Oltre a questo sono estremamente orgoglioso della parlata natale, a differenza di quand'ero bischero.
Infarinato mi dice: "Le sembra male." Ma altrove dice: "Per ragioni etimologiche e fonetiche, ancorché non stringenti."
Non stringenti, cioè una finezza. Ma sempre in base allo standard fiorentino.
La ragione vera è che non son fiorentino e dai fiorentini che abbiamo a tre passi ci teniamo a distinguerci, avendo dato loro anche parecchio daffare.
Ormai imparo poco e quel che posso fare di meglio è dare una parziale testimonianza e frammentaria di quel che eravamo, in quel breve lasso di tempo che son riuscito a vedere; mi piacerebbe che restasse qualcosa.
Ma se non resta non è troppo importante, perché ogni vita è una vita, e va da sé, il futuro è più importante. Però conoscere il passato è un gran bell'aiuto.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
Si riferiva a iato. In origine la parola era considerata trisillaba, /i'ato/, per l'appunto. Oggi, come lei ben sa, è invalso l'uso di pronunciare iato...senza iato (/'jato/)! Inoltre, seleziona l'articolo lo. Dunque, acciocché iato torni a essere un trisillabo, sarebbe necessario anteporgli l'articolo apostrofato, ché lo iato, anche a ritmo lento, si pronuncia quasi sempre /lo'jato/. Proprio per questo è preferibile la grafia l'iato: essa non può che leggersi /li'ato/, ancorché non categoricamente, ché, soprattutto a ritmo allegro, capita di sentire /'ljato/.Scilens ha scritto:Ma altrove dice: "Per ragioni etimologiche e fonetiche, ancorché non stringenti."
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