Eppure questa parola latina medievale,
arillus, d'origine non univocamente riconosciuta, è poi entrata in tutte le lingue moderne: italiano (
arillo), francese (
arille), spagnolo (
arilo) e anche inglese (
aril)!
Personalmente, l'origine che trovo più credibile è quella legata al granello di sabbia, di cui cito una delle tante versioni in rete:
The Free Dictionary, [i]s.v. [/i]«[url=http://www.thefreedictionary.com/aril]Aril[/url]», ha scritto:[Medieval Latin arillus,
grape seed, from a Romance source akin to Italian arillo,
seed coat, from Vulgar Latin *arēnula,
grain of sand, from diminutive of Latin arēna,
sand]
[Latino medievale arillus, vinacciolo, da una fonte romanza affine all'italiano arillo, rivestimento del seme, dal Latino volgare *arēnula, granello di sabbia, dal diminutivo del Latino arēna, sabbia]
Tra l'altro, nel mio dialetto la sabbia si chiama proprio
arína, come in latino!
Non mi convince troppo, invece quella legata al grillo (gryllus in latino), perché non vedo alcuna analogia coi semini dell'uva, anche se ho scoperto che in Sicilia esiste un antico vitigno chiamato
ariddu, cioè grillo, dal quale si produce il
vino omonimo.
Comunque in rete ho trovato altre due possibili etimologie (riferite al termine inglese
aril), differenti da quelle finora citate.
Su diversi dizionari d'inglese in rete, tra cui
dictionary.com e
WordReference, si afferma che il latino medievale
arillus, «vinacciolo», deriverebbe da un erroneo
armillus, da accostare ai termini dialettali settentrionali
armella e
arma, indicanti la parte piú interna dei frutti, a loro volta derivanti dal latino
anima, con suffisso diminutivo
-illa.
A questo punto m'è venuto subito in mente il nome
armellina, dato al seme dell'albicocca, ma invece pare che non c'entri nulla: si tratterebbe addirittura d'un "nome commerciale"

ripreso da
armellino, che è una denominazione usata localmente in veneto per l'albicocco, e che deriva da
Armenia. Che strana, però, questa somiglianza!
Infine, secondo il "Collaborative International Dictionary of English", questa parola (l'inglese
aril) deriverebbe dal latino medievale
arilli (al plurale) che avrebbe indicato l'uva passa (cioè secca), derivando a sua volta dal latino
aridus.
Anche queste due possibili origini, comunque, mi sembrano meno probabili della prima (quella del granello di sabbia).
A proposito di arillo (nel senso botanico del termine), sapevate che diversi frutti tropicali che noi mangiamo (almeno qualche volta, perché non sono diffusissimi) sono in realtà degli arilli? Tra i piú noti, il frutto della passione e il lici (o licci), anche detto "ciliegia cinese", entrambi molto più conosciuti con i loro nomi d'importazione. Un altro esempio d'arillo è il "guscio" che ricopre il seme della noce moscata, da cui si ricava, a sua volta, un'altra spezia: il
mace.