Gentili Utenti,
gradirei una conferma da parte vostra. Nel passato prossimo con l’ausuliare avere, il participio passato si concorda solo se preceduto dai pronomi diretti, in caso contrario rimane invariato. Con i pronomi "mi/ti/ci/vi" l’accordo è facoltativo.
Secondo questa regola quindi si può dire "Ti ho pensato/Ti ho pensata" (in entrambi i casi riferito ad una donna). "Io ho pensato a te", a te è un pronome indiretto, il participio passato dovrebbe rimanere invariato. È corretta anche la seconda possibilità, cioè "ti ho pensata"? Se sì, perché si accettano entrambe le forme?
La stessa regola si applica anche alle forme con l’infinito piú pronome?
Per esempio: "Grazie per avermi pensato/per avermi pensata" (sempre riferito ad una donna).
Nell’attesa di una risposta, Vi porgo i miei piú cordiali saluti.
Thyri
Accordo pronome-participio nei tempi composti
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- Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11
Re: Accordo pronome-participio nei tempi composti
Non sono sicuro di aver compreso bene la domanda, ma provo a rispondere lo stesso. Il Suo dubbio, da quel che ho capito, riguarda l'accettabilità di ti ho pensata come semplice variante di ho pensato a te [donna]. In pratica, sì; bisogna però tener presente che c'è una leggera, ma non trascurabile, differenza di significato tra l'uso transitivo e quello intransitivo di pensare e che il ti di ti ho pensata sarà interpretato spontaneamente come complemento oggetto e non come complemento indiretto (a te).thyri ha scritto: il participio passato si concorda solo se preceduto dai pronomi diretti, in caso contrario rimane invariato. Con i pronomi "mi/ti/ci/vi" l’accordo è facoltativo.
Secondo questa regola quindi si può dire "Ti ho pensato/Ti ho pensata" (in entrambi i casi riferito ad una donna). "Io ho pensato a te", a te è un pronome indiretto, il participio passato dovrebbe rimanere invariato. È corretta anche la seconda possibilità, cioè "ti ho pensata"? Se sì, perché si accettano entrambe le forme?
Questo crea un'asimmetria (più grammaticale che sostanziale) tra una frase che usa la forma pronominale forte e una con la forma atona: infatti, come si vede dai casi in cui non c'è l'ambiguità delle particelle pronominali mi/ti/ci/vi, abitualmente si dice in questi giorni ho pensato spesso a lui e l'ho [= lo ho] pensato spesso, non gli ho pensato spesso.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
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