Che cosa fai a Natalino?

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sempervirens
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Che cosa fai a Natalino?

Intervento di sempervirens »

Salve a tutti! - Che cosa fai a Natalino? - È la domanda che ho posto ad un amico connazionale, non toscano, il quale lì per lì sembrava che non avesse capito il senso della domanda, tanto è vero che mi ha chiesto se per Natalino intendevo dire il giorno prima o il giorno dopo Natale.
Con la pulce all'orecchio, tornato a casa, sentore di qualcosa, ho fatto qualche ricerca e con mia sorpresa non ho trovato un granché sulla parola Natalino, anzi sembra essere sconosciuta al Treccani e ad altri dizionari in linea.

Che sia una parola dialettale, misconosciuta nel resto della Penisola?
:)
Ultima modifica di sempervirens in data dom, 06 dic 2015 23:29, modificato 1 volta in totale.
Io nella mia lingua ci credo.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Personalmente, non l’ho mai sentita. Mi fa pensare alla vigilia oppure a Santo Stefano. A che giorno si riferisce?
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Dovrebbe riferirsi al giorno di Santo Stefano (il giorno dopo il Natale, Natalino), come Pasquetta si riferisce al giorno dopo la Pasqua.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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marcocurreli
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Intervento di marcocurreli »

Neanch'io l'ho mai sentita, questa parola. Dove si usa?
sempervirens
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Intervento di sempervirens »

Dalle mie parti, zona costiera livornese, Natalino sarebbe il giorno dopo Natale, Santo Stefano.
Io nella mia lingua ci credo.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Nel mio vernacolo Natalino per «Santo Stefano» era usato, anche se raramente. Oggi è quasi sconosciuto: è invece molto comune la locuzione (credo diffusa in molte parti d'Italia) «dura da Natale a Santo Stefano» per una cosa che non può durare.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Carnby ha scritto:…. è invece molto comune la locuzione (credo diffusa in molte parti d'Italia) «dura da Natale a Santo Stefano» per una cosa che non può durare.
Confermo: «El/la dura da Nadale a San Stefano».
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marcocurreli
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Intervento di marcocurreli »

Confermo anch'io. Da noi si dice (in campidanese) «Durai de Pasca a Santu Stèvini».
In campidanese Natale si dice Paschixedda (pasqua piccola), mentre Pasqua è Pasca manna (pasqua grande).
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Carnby
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Intervento di Carnby »

marcocurreli ha scritto:In campidanese Natale si dice Paschixedda (pasqua piccola)
La x sta per [ʒ], giusto?
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marcocurreli
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Intervento di marcocurreli »

Esatto.
sempervirens
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Intervento di sempervirens »

Abbiamo appurato che Natalino e Santo Stefano sono lo stesso giorno.

Vedo che però in rete la giornalista Alessandra Borghese in merito a Natalino si esprime così: Poi e' ormai divenuta una moda che va per la maggiore celebrare " il Natalino" prima della Notte Santa.

http://www.quotidiano.net/cultura/2012/ ... hese.shtml

Stando allo scritto per la scrittrice e giornalista il giorno di Natalino precede il Natale. Praticamente all'incontrario.
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Sixie
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Intervento di Sixie »

marcocurreli ha scritto:In campidanese Natale si dice Paschixedda (pasqua piccola), mentre Pasqua è Pasca manna (pasqua grande).
Interessante, quasi un prefigurare la morte e la rinascita. E Pasquetta, allora, come si dice? Il giorno dopo Pasqua, intendo.
Confermo il modo di dire durare da Nadàe a Santo Stèfano per "avere una brevissima durata" e aggiungo da Nadàe, on piè de gàe con il suo naturale completamento da la vecéta on oreta, per indicare la speranza di uscire presto dalla cattiva stagione invernale, sempre viva:
fin da Nadale fredo no fa, dopo Nadale el fredo xe pasà. :)
We see things not as they are, but as we are. L. Rosten
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Sixie ha scritto:Confermo il modo di dire durare da Nadàe a Santo Stèfano
Santo Stefano o San Stefano (nella forma dialettale, ovviamente)?
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Sixie
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Intervento di Sixie »

Santo, che io sappia.
Anche Santostèfano. :)
Si, mi ricordo di aver letto l'annosa questione riferita a San Stino o Santo Stino, ma non è questo il caso.
Non so spiegarmi come Santo Stefano venga percepito più 'dialettale' di San Stefano, mentre per San Stino è il contrario.
Che poi, a ben guardare, Stino dovrebbe essere il diminutivo di Stefano, qualcosa come St(efan)ino.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Da me si dice San Stefano, perché non esiste un allomorfo dell’aggettivo santo davanti a un nome che inizi con s- preconsonantica. Sospetto che anche da lei Santo Stefano sia un’eccezione: lei direbbe San Speranzio o Santo Speranzio, parlando in dialetto?

Davvero strana, comunque, codesta corrispondenza tra italiano e veneto nella sua varietà. Forse può aver agito l’influenza del latino ecclesiastico Sanctus Stephanus, ma non si capisce però perché la medesima influenza non si sia estesa oltre.
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