«Tra» e «fra»: entrambe geminanti?
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«Tra» e «fra»: entrambe geminanti?
Si è già parlato tanto di raddoppiamento fonosintattico, ribadendone l'appartenenza alle varietà regionali centro-meridionali. Non sarò certo io a negarlo, benché forse qualcuno sarà sorpreso nell'apprendere che nel mio italiano regionale, alto-calabrese, almeno la metà delle parole che in italiano sono tradizionalmente geminanti non provoca alcun raddoppiamento.
E tra queste, guarda caso, ci sono anche «tra» e «fra».
Nella pronuncia neutra moderna, invece, almeno stando alle grammatiche che ho potuto consultare, le due preposizioni sarebbero entrambe geminanti.
Ho consultato anche il DiPI in rete (tra e fra) e, se ho ben interpretato il simbolismo (tra*,-° e fra*,-°), in entrambi i casi la pronuncia "consigliata" è quella geminante, mentre quella ageminante è considerata "accettabile". Giusto?
Ho notato, però, un diverso comportamento delle parole formate con «tra-» e «fra-» come prefissi: mentre dopo «fra-» si trova, di norma, una doppia, la consonante dopo «tra-» è sempre scempia. Gli esempi sono numerosi: frattanto, frapporre, frattempo appetto a tracolla, traferro, traguardo, ecc.
In particolare, l'opposizione frammezzo~tramezzo mi sembra particolarmente significativa!
Come mai questa differenza? Dipende dalla diversa origine latina (intra/trans)? O se ne potrebbe, invece, dedurre intuitivamente che «tra», in realtà, non è (o non era, in passato) geminante?
E, laddove «fra» cogemina spontaneamente, (non qui da me, quindi) qual è la vostra esperienza personale di parlanti nei confronti di «tra»?
E tra queste, guarda caso, ci sono anche «tra» e «fra».
Nella pronuncia neutra moderna, invece, almeno stando alle grammatiche che ho potuto consultare, le due preposizioni sarebbero entrambe geminanti.
Ho consultato anche il DiPI in rete (tra e fra) e, se ho ben interpretato il simbolismo (tra*,-° e fra*,-°), in entrambi i casi la pronuncia "consigliata" è quella geminante, mentre quella ageminante è considerata "accettabile". Giusto?
Ho notato, però, un diverso comportamento delle parole formate con «tra-» e «fra-» come prefissi: mentre dopo «fra-» si trova, di norma, una doppia, la consonante dopo «tra-» è sempre scempia. Gli esempi sono numerosi: frattanto, frapporre, frattempo appetto a tracolla, traferro, traguardo, ecc.
In particolare, l'opposizione frammezzo~tramezzo mi sembra particolarmente significativa!
Come mai questa differenza? Dipende dalla diversa origine latina (intra/trans)? O se ne potrebbe, invece, dedurre intuitivamente che «tra», in realtà, non è (o non era, in passato) geminante?
E, laddove «fra» cogemina spontaneamente, (non qui da me, quindi) qual è la vostra esperienza personale di parlanti nei confronti di «tra»?
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Re: «Tra» e «fra»: entrambe geminanti?
Sí. Il prefisso tra- è [generalmente] non raddoppiante. Le preposizioni tra e fra sono invece rigorosamente raddoppianti in italiano normale [antico e moderno].Millermann ha scritto:Dipende dalla diversa origine latina (intra/trans)?
- Millermann
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Grazie! Fin qui è chiaro, però ancora non si spiega la differenza fra due termini "antichi", nonché sinonimi (almeno in un'accezione) come frammezzo e tramezzo.
Cito dal Grande Dizionario Italiano di Aldo Gabrielli:
È vero che esiste anche il (raro) framezzo: non sarà ch'è stato influenzato proprio da tramezzo, visto che negli altri casi il prefisso «fra-» cogemina sempre?
Sí, lo so: una risposta non esiste. È una delle tante stranezze che caratterizzano la nostra lingua!
Comunque, mi conferma che in Toscana, ad esempio, pronunciate tra[p:]oco e fra[p:]oco nello stesso modo? Se è cosí, «tramezzo» vi dovrà suonare di certo piuttosto inconsueto!
Cito dal Grande Dizionario Italiano di Aldo Gabrielli:
Ora, è evidente che in questo caso l'etimo del prefisso «tra-» è intra, quindi lo stesso di «tra» preposizione. Perché, allora, non raddoppia?Il Gabrielli in rete ha scritto:frammezzo
[fram - mèʒ- ʒo]
raro framezzo
A avv .
In mezzo: mettersi f.
B nella loc. prep. frammezzo a, in mezzo a [...]
tramezzo
[tra - mèʒ- ʒo]
A avv .
In mezzo; frammezzo: non metterti t.
Nella loc. prep. Tramezzo a, in mezzo a, tra [...]
È vero che esiste anche il (raro) framezzo: non sarà ch'è stato influenzato proprio da tramezzo, visto che negli altri casi il prefisso «fra-» cogemina sempre?
Sí, lo so: una risposta non esiste. È una delle tante stranezze che caratterizzano la nostra lingua!
Comunque, mi conferma che in Toscana, ad esempio, pronunciate tra[p:]oco e fra[p:]oco nello stesso modo? Se è cosí, «tramezzo» vi dovrà suonare di certo piuttosto inconsueto!
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Perché codesto tramezzo è evidentemente influenzato dall’altro tramezzo, che regolarmente non raddoppia in quanto composto del prefisso non raddoppiante tra-. Comunque, l’etimo di tra- rimane sempre e soltanto TRANS-: semplicemente, per dirla col Treccani, «in alcuni casi» vi è un «influsso di ultra ‹oltre› e di intra ‹dentro›».Millermann ha scritto:Fin qui è chiaro, però ancora non si spiega la differenza fra due termini "antichi", nonché sinonimi (almeno in un'accezione) come frammezzo e tramezzo.
[…]
Ora, è evidente che in questo caso l'etimo del prefisso «tra-» è intra, quindi lo stesso di «tra» preposizione. Perché, allora, non raddoppia?
Sí.Millermann ha scritto:Comunque, mi conferma che in Toscana, ad esempio, pronunciate tra[p:]oco e fra[p:]oco nello stesso modo?
Direi di no, perché non l’associamo alla preposizione tra.Millermann ha scritto:Se è cosí, «tramezzo» vi dovrà suonare di certo piuttosto inconsueto!
- Millermann
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Re: «Tra» e «fra»: entrambe geminanti?
Vorrei riaprire questo mio precedente filone, ringraziando Infarinato per le gentili risposte, perché m'è venuto un nuovo dubbio. Anzi, piú che di dubbio, probabilmente si tratta di semplice curiosità.
Nella citata voce del Treccani si afferma che il prefisso tra-, nell'uso antico, si poteva impiegare per dare valore accrescitivo, come il moderno stra-.
Questo mi ha fatto osservare che anche tale prefisso, di norma, non cogemina.
Noto però che talvolta, probabilmente sbagliando, alcuni scrivono «stra» (specie quando conferisce valore di superlativo) staccato dall'aggettivo o dall'avverbio a cui è riferito, specialmente se lungo, usandolo in pratica come sinonimo di «molto».
Ad esempio: «stra velocemente», «stra precipitoso» e simili. Ora mi chiedo: in casi come questi, «stra», a rigore, dovrebbe cogeminare (come «tra») o queste scritture sono completamente inaccettabili? Immagino che la risposta giusta sia la seconda, però anche la prima potrebbe avere un senso: lo so che è una sciocchezza, eppure, negli esempi sopra, un'eventuale pronuncia con raddoppiamento mi sembrerebbe perfino piú comprensibile e semplice da realizzare.
Nella citata voce del Treccani si afferma che il prefisso tra-, nell'uso antico, si poteva impiegare per dare valore accrescitivo, come il moderno stra-.
Questo mi ha fatto osservare che anche tale prefisso, di norma, non cogemina.
Noto però che talvolta, probabilmente sbagliando, alcuni scrivono «stra» (specie quando conferisce valore di superlativo) staccato dall'aggettivo o dall'avverbio a cui è riferito, specialmente se lungo, usandolo in pratica come sinonimo di «molto».
Ad esempio: «stra velocemente», «stra precipitoso» e simili. Ora mi chiedo: in casi come questi, «stra», a rigore, dovrebbe cogeminare (come «tra») o queste scritture sono completamente inaccettabili? Immagino che la risposta giusta sia la seconda, però anche la prima potrebbe avere un senso: lo so che è una sciocchezza, eppure, negli esempi sopra, un'eventuale pronuncia con raddoppiamento mi sembrerebbe perfino piú comprensibile e semplice da realizzare.
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- Millermann
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Re: «Tra» e «fra»: entrambe geminanti?
Secondo me, il punto chiave della questione è se sia o no accettabile usare stra come se fosse un avverbio (mentre è semplicemente un prefisso), e scriverlo staccato dalla parola a cui si riferisce, per ragioni -diciamo cosí- "estetiche".
Ad esempio (invento un caso inverosimile) «stra tranquillo» al posto del quasi illeggibile «stratranquillo»!
Se ciò fosse ammissibile, allora si porrebbe il problema se considerare «stra» un monosillabo forte (come «sta» e «tra», per esempio) oppure no.
Non essendo un lemma autonomo, sul DiPI ovviamente «stra» non c'è, mentre nel DOP è presente solo come toponimo (la nota cittadina veneta), e in quel caso pare sia cogeminante. Però forse non fa molto testo, vero?
In ogni caso, come dicevo, si tratta di semplice curiosità.
Ad esempio (invento un caso inverosimile) «stra tranquillo» al posto del quasi illeggibile «stratranquillo»!
Se ciò fosse ammissibile, allora si porrebbe il problema se considerare «stra» un monosillabo forte (come «sta» e «tra», per esempio) oppure no.
Non essendo un lemma autonomo, sul DiPI ovviamente «stra» non c'è, mentre nel DOP è presente solo come toponimo (la nota cittadina veneta), e in quel caso pare sia cogeminante. Però forse non fa molto testo, vero?
In ogni caso, come dicevo, si tratta di semplice curiosità.
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Non bisogna sopravvalutare la consapevolezza morfologica, se cosí possiamo dire, di molti scriventi. Mi è capitato molte volte di vedere grafie come «anti furto», «capo stazione» o «salva schermo»; in generale, ho notato che chi ha poca dimestichezza, o poca consuetudine, con la scrittura tende a separare i prefissoidi dalla base e gli elementi formativi dei composti. La sua intuizione, caro Millermann, è giusta: si tratta di scrizioni scorrette, originate dal fatto che morfemi del genere sono piú «pesanti» semanticamente di semplici affissi come a- o s- (ma non abbastanza da meritare l’autonomia, nemmeno grafica).
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