In "arrivo tra cinque minuti" non ci vedo nessuna inadeguatezza. Il fatto che il viaggio sia lungo cinque chilometri o cento chilometri o dieci metri non ne cambia il significato. Venire in questo caso è più indeterminato. Comunque, personalmente anch'io avrei detto "vengo fra cinque minuti", per evitare eventuali contestazioni in caso di ritardo.
A proposto di odeporico (termine che ho impararo da lei or ora, e che che quindi potrei non aver ben compreso), pensa che anche la gara dei cento metri piani (che dura si e no dieci secondi, e che vince chi arriva primo) abbia qualcosa di odeporico?
«Arrivare» o «venire»?
Moderatore: Cruscanti
- marcocurreli
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Certo, nessuno vieta d'usare arrivare in un caso come quello di cui sopra. Parlavo di me e delle mie sensazioni. Trovo che sia piú consono ricorrere a venire. È bizzarro: prima d'aprire questo filone usavo indistintamente i due verbi e le lieve differenze semantiche m'erano inintelligibili. Ora, invece, mi sembra addirittura che tra i due termini vi sia un abisso.marcocurreli ha scritto:In "arrivo tra cinque minuti" non ci vedo nessuna inadeguatezza. Il fatto che il viaggio sia lungo cinque chilometri o cento chilometri o dieci metri non ne cambia il significato.

Per quel che mi riguarda, le rispondo con un secco no.marcocurreli ha scritto:A proposto di odeporico, pensa che anche la gara dei cento metri piani (che dura si e no dieci secondi, e che vince chi arriva primo) abbia qualcosa di odeporico?

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