«Gusto»
Moderatore: Cruscanti
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- Iscritto in data: gio, 23 apr 2015 15:14
«Gusto»
Buongiorno! Non so se questo sia il posto giusto per questa discussione, ma intanto comincio da qualche parte, poi se ho sbagliato luogo, prego i moderatori di spostarla a loro piacimento.
Allora, non so da voi ma qui una parte cospicua di persone sta cominciando a pensare che la stragrande maggioranza delle parole (non giapponesi) sia quasi esclusivamente di matrice inglese. E la cosa mi manda in bestia.
Di parole italiane e latine che vengono pronunciate con la convinzione che siano inglesi ce ne sono diverse, ed io, quando me lo chiedono, mi affretto subito a spiegarne l'origine e la pronuncia, ovviamente nei limiti delle mie modeste possibilità.
Opinione personale è che riguardo l'andazzo della situazione una categoria di persone sia parecchio consenziente.
Lasciando stare quelle parole simili nella forma ma diverse nella pronuncia che si trovano nell'italiano e nell'inglese, come 'fine' e 'sale', per le quali ormai è battaglia persa, si potrebbe continuare con parole come gusto, confetti, coriandoli, bonus, forum, ecc.
Addirittura la parola italiana gusto, stranamente avvertita come essere parola inglese, ha dato vita ad una pittoresca pronuncia, "gasto" ed è stata assunta come nome di una famosissima catena di ristoranti per famiglia, ガスト, leggasi rigorosamente "gasuto"!
No, mi chiedevo come fosse la situazione in Italia, cioè se i bambini cominciassero a chiedere "Come si scrive gusto?" Con la U di Uva o con la A di Aria?
http://www.skylark.co.jp/gusto/menu/
Ad ogni modo, quanto sopra detto ha lo scopo di informare, chi è interessato, circa una certa situazione linguistica in corso.
Allora, non so da voi ma qui una parte cospicua di persone sta cominciando a pensare che la stragrande maggioranza delle parole (non giapponesi) sia quasi esclusivamente di matrice inglese. E la cosa mi manda in bestia.
Di parole italiane e latine che vengono pronunciate con la convinzione che siano inglesi ce ne sono diverse, ed io, quando me lo chiedono, mi affretto subito a spiegarne l'origine e la pronuncia, ovviamente nei limiti delle mie modeste possibilità.
Opinione personale è che riguardo l'andazzo della situazione una categoria di persone sia parecchio consenziente.
Lasciando stare quelle parole simili nella forma ma diverse nella pronuncia che si trovano nell'italiano e nell'inglese, come 'fine' e 'sale', per le quali ormai è battaglia persa, si potrebbe continuare con parole come gusto, confetti, coriandoli, bonus, forum, ecc.
Addirittura la parola italiana gusto, stranamente avvertita come essere parola inglese, ha dato vita ad una pittoresca pronuncia, "gasto" ed è stata assunta come nome di una famosissima catena di ristoranti per famiglia, ガスト, leggasi rigorosamente "gasuto"!
No, mi chiedevo come fosse la situazione in Italia, cioè se i bambini cominciassero a chiedere "Come si scrive gusto?" Con la U di Uva o con la A di Aria?
http://www.skylark.co.jp/gusto/menu/
Ad ogni modo, quanto sopra detto ha lo scopo di informare, chi è interessato, circa una certa situazione linguistica in corso.
Io nella mia lingua ci credo.
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- Interventi: 599
- Iscritto in data: gio, 23 apr 2015 15:14
Ora che ci penso bene, ho sentito qualche volta pronunciare D[ɛ]vid (all'inglese, anche quando è un nome italiano) e armadi[j]o (alla spagnola americana). Un caso abbastanza noto è quello di manicure e pedicure pronunciati alla francese (ovvero [-kjur], [-kyr], se non addirittura [-kyʀ]) e sussiste qualche dubbio per nomi di bassissimo uso come Betelgeuse e decusse (interpretati come inglesi o francesi). A suo tempo fece scalpore par condicio, per il quale saltarono fuori le pronunce più strane.sempervirens ha scritto: Per il momento niente fenomeno di slittamento delle vocali dunque.
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- Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09
Io gli avrei risposto: «Ignorante! Non sa lei che in inglese Nike si pronuncia /'naiki/?».domna charola ha scritto:A un esame in università, prima del mio turno, sentii citare da uno studente la "naic di Samotracia"...

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