«Car* collegh*»
Moderatore: Cruscanti
«Car* collegh*»
Buongiorno a tutti.
Come spesso mi accade non sono sicuro che questa sia la sezione giusta per esprimere il mio dubbio, eventualmente spero che mi scuserete.
Ricevo una mail da un'associazione alla quale sono iscritto, che comincia così:
"Car* collegh*…"
Pur intuendo di che si tratti chiedo a chi ha spedito la mail il significato di questo bizzarro saluto. Mi spiegano che è per non rischiare di irritare nessuno: con gli asterischi sono compresi tutti i generi.
Voi sapete niente di questo uso che io trovo un po' barbaro e un po' ridicolo?
Come spesso mi accade non sono sicuro che questa sia la sezione giusta per esprimere il mio dubbio, eventualmente spero che mi scuserete.
Ricevo una mail da un'associazione alla quale sono iscritto, che comincia così:
"Car* collegh*…"
Pur intuendo di che si tratti chiedo a chi ha spedito la mail il significato di questo bizzarro saluto. Mi spiegano che è per non rischiare di irritare nessuno: con gli asterischi sono compresi tutti i generi.
Voi sapete niente di questo uso che io trovo un po' barbaro e un po' ridicolo?
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- Interventi: 1782
- Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09
Credo nasca nell'ambito delle ricerche in banche dati, ad esempio un OPAC, e in quel caso è molto comodo perché permette di individuare tutti i termini che iniziano in un certo modo, indipendentemente dal fatto che siano riportati al plurale, singolare, maschile, femminile, accrescitivo etc.
In un testo normale, mi sembra molto più elegante e rispettoso scrivere per esteso "cari colleghi e care colleghe", tanto, dal punto di vista linguistico italiano, i generi sono solo due indipendentemente dalle inclinazioni sessuali
. Al limite, ma molto più burocratico, "cari/e colleghi/e"... orribile anche questo...
Mi domando come renderebbe questa forma con asterisco un eventuale oratore...
In un testo normale, mi sembra molto più elegante e rispettoso scrivere per esteso "cari colleghi e care colleghe", tanto, dal punto di vista linguistico italiano, i generi sono solo due indipendentemente dalle inclinazioni sessuali

Mi domando come renderebbe questa forma con asterisco un eventuale oratore...
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
Si tratta di una grafia (sottolineo: una grafia) in uso presso gruppi che applicano una forma estrema di politicamente corretto. La ridicolaggine di questo modo di scrivere sta nel fatto che queste parole non possono esser lette se non declinando al maschile o al femminile l’aggettivo e il sostantivo: quindi la «discriminazione» che cacciano dalla porta usando gli asterischi al posto delle desinenze rientra dalla finestra, perché in italiano il genere e il numero sono imprescindibili.
Il maschile plurale è la forma non marcata quando ci si rivolge a un insieme di persone di sesso diverso. Non capisco chi ci vede una forma di discriminazione.
Il maschile plurale è la forma non marcata quando ci si rivolge a un insieme di persone di sesso diverso. Non capisco chi ci vede una forma di discriminazione.
Ultima modifica di Ferdinand Bardamu in data lun, 07 mar 2016 13:02, modificato 1 volta in totale.
- Millermann
- Interventi: 1720
- Iscritto in data: ven, 26 giu 2015 19:21
- Località: Riviera dei Cedri
Salve, Daniele, e bentornato. Mi fa piacere, finalmente, parlare con un mio concittadino! (Cosenza, vero?
)
Venendo all'oggetto del suo quesito, in questo articolo, alla pagina 37, si afferma:
L’uso di forme abbreviate attraverso altri espedienti grafici, come per esempio l’inserimento dell’asterisco al posto della desinenza per indicare che si intende sia la forma maschile sia quella femminile, es. ragazz* anziché ragazzo/ragazza o ragazzo/a, è da evitare perché può ostacolare la lettura e la comprensione del testo.
Piú che un uso, io lo definirei un abuso, e non trovo corretto estendere una convenzione nata per la comunicazione con una macchina (il calcolatore) a quella interpersonale in lingua italiana.

Venendo all'oggetto del suo quesito, in questo articolo, alla pagina 37, si afferma:
L’uso di forme abbreviate attraverso altri espedienti grafici, come per esempio l’inserimento dell’asterisco al posto della desinenza per indicare che si intende sia la forma maschile sia quella femminile, es. ragazz* anziché ragazzo/ragazza o ragazzo/a, è da evitare perché può ostacolare la lettura e la comprensione del testo.
Piú che un uso, io lo definirei un abuso, e non trovo corretto estendere una convenzione nata per la comunicazione con una macchina (il calcolatore) a quella interpersonale in lingua italiana.
In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
Già, veramente patetico.Ferdinand Bardamu ha scritto:Il maschile plurale è la forma non marcata quando ci si rivolge a un insieme di persone di sesso diverso. Non capisco chi ci vede una forma di discriminazione.

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- Interventi: 599
- Iscritto in data: gio, 23 apr 2015 15:14
-
- Moderatore «Dialetti»
- Interventi: 726
- Iscritto in data: sab, 14 mag 2005 23:03
Act no, ma actor a volte si trova in inglese como termine neutro: http://www.theguardian.com/theobserver/ ... or-actress
- Animo Grato
- Interventi: 1384
- Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11
Mi pare che sia già stato detto tutto. Ovviamente, mi associo alla condanna di queste paturnie "moderniste".







«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
- Freelancer
- Interventi: 1930
- Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37
Non si tratta necessariamente di gruppi. Lo vedo adoperato, in una mailing list che seguo, da alcun utenti - per la maggior parte di sesso femminile mi sembra.Ferdinand Bardamu ha scritto:Si tratta di una grafia (sottolineo: una grafia) in uso presso gruppi che applicano una forma estrema di politicamente corretto. [...]
Il maschile plurale è la forma non marcata quando ci si rivolge a un insieme di persone di sesso diverso. Non capisco chi ci vede una forma di discriminazione.
Si tratta di persone che non conoscono questa nozione di forma non marcata del maschile plurale o che la conoscono ma non se ne curano perché non la ritengono più appropriata ai nostri tempi in cui la battaglia per le pari opportunità viene anche, e fortemente, condotta sul piano linguistico.
Del resto basta leggere l'articolo a cui fa riferimento Millerman per rendersi conto di come presso molte persone (l'autrice compresa) sia oggi molto più debole o addirittura ritenuta non più valida la nozione di cui sopra.
- Animo Grato
- Interventi: 1384
- Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11
Concordo.Freelancer ha scritto:Si tratta di persone che non conoscono
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
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