«Remarketing/retargeting»
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«Remarketing/retargeting»
Con il termine remarketing (o retargeting) si indica, in àmbito pubblicitario, la forma di pubblicità in Rete che viene mostrata a un certo gruppo di utenti sulla base del suo comportamento precedente. Per esempio, se un utente guarda, ma non acquista, alcuni prodotti in un sito di commercio elettronico, può vedere, proseguendo con la navigazione in altri siti, uno striscione pubblicitario del predetto sito commerciale che l’invita a completare l’acquisto.
In francese è tradotto con reciblage publicitaire, che, tradotto, sarebbe, piú o meno, ribersagliamento pubblicitario. Dato il suo statuto di neologismo, si potrebbe dire e scrivere semplicemente ribersagliamento, senz’altro aggiunto. Che ne dite?
In francese è tradotto con reciblage publicitaire, che, tradotto, sarebbe, piú o meno, ribersagliamento pubblicitario. Dato il suo statuto di neologismo, si potrebbe dire e scrivere semplicemente ribersagliamento, senz’altro aggiunto. Che ne dite?
- marcocurreli
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Cosí, a prima vista, può sembrare un'idea balzana:
se ho appena visitato un certo negozio e non ho comprato niente, trovare, dopo esserne uscito, un cartellone pubblicitario che invita ad acquistare in quello stesso negozio mi sembra la cosa piú inutile che si possa immaginare!
Pare, comunque, che la chiave del successo sia l'annuncio personalizzato.
A mio avviso ribersagliamento potrebbe andar bene, ma ha la sfumatura (poco attraente) di "bersagliare di pubblicità". Invece l'originale retargeting equivale piú a "far ritornare bersaglio"; per questo motivo proporrei un derivato a suffisso zero, piú originale: ribersaglio.
Come alternativa piú "gentile", che ne dite di riproposta o ripresentazione?


Pare, comunque, che la chiave del successo sia l'annuncio personalizzato.
A mio avviso ribersagliamento potrebbe andar bene, ma ha la sfumatura (poco attraente) di "bersagliare di pubblicità". Invece l'originale retargeting equivale piú a "far ritornare bersaglio"; per questo motivo proporrei un derivato a suffisso zero, piú originale: ribersaglio.

Come alternativa piú "gentile", che ne dite di riproposta o ripresentazione?
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- Ferdinand Bardamu
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Non mi è ben chiaro perché un derivato a suffisso zero sarebbe piú originale di un derivato col suffisso -mento. Ribersagliamento, quanto a originalità, non teme rivali, visto che in Rete non se ne hanno attestazioni. (Non che voglia sostenere per forza la bontà della mia proposta, per carità…)Millermann ha scritto:A mio avviso ribersagliamento potrebbe andar bene, ma ha la sfumatura (poco attraente) di "bersagliare di pubblicità". Invece l'originale retargeting equivale piú a "far ritornare bersaglio"; per questo motivo proporrei un derivato a suffisso zero, piú originale: ribersaglio.
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No, si figuri, sono io che non mi sono spiegato bene: certo che anche ribersagliamento è originale, come termine! Io intendevo, con piú originale un tipo di derivazione (come quella "immediata") meno comune, meno "ovvia" diciamo. 
E non certo per criticare la sua proposta, ma solo dopo aver osservato che sia retargeting, sia reciblage derivano da un sostantivo che significa, nella propria lingua, «bersaglio» (rispettivamente, target e cible).
In italiano, invece, ribersagliamento sembra derivare dal verbo «bersagliare», i cui significati mi sembrano diversi da quelli dell'inglese «to target» (tra cui puntare a, indirizzarsi a, cercare di influenzare qualcuno).
In francese, poi, «cibler» è ancor piú specifico:
Per questo avevo pensato al derivato a suffisso zero «ribersaglio», che ha dalla sua il vantaggio di sembrare un derivato di bersaglio e non di bersagliare.
In qualche modo, insomma, ribersaglio della clientela mi sembra piú vicino al significato cercato.

E non certo per criticare la sua proposta, ma solo dopo aver osservato che sia retargeting, sia reciblage derivano da un sostantivo che significa, nella propria lingua, «bersaglio» (rispettivamente, target e cible).
In italiano, invece, ribersagliamento sembra derivare dal verbo «bersagliare», i cui significati mi sembrano diversi da quelli dell'inglese «to target» (tra cui puntare a, indirizzarsi a, cercare di influenzare qualcuno).
In francese, poi, «cibler» è ancor piú specifico:
E non credo che, in italiano, «bersagliare la clientela d'un nuovo profumo» possa avere lo stesso significato!Il dizionario Garzanti, s.v. «cibler» ha scritto: 1. colpire nel segno, centrare
2. stabilire il target di (un prodotto): — la clientèle d’un nouveau parfum,
stabilire a quale tipo di clientela deve essere indirizzato un nuovo profumo.

Per questo avevo pensato al derivato a suffisso zero «ribersaglio», che ha dalla sua il vantaggio di sembrare un derivato di bersaglio e non di bersagliare.
In qualche modo, insomma, ribersaglio della clientela mi sembra piú vicino al significato cercato.

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Le faccio però notare che un ipotetico derivato a suffisso zero ribersaglio non sarebbe affatto considerato un derivato di bersaglio, perché la cosiddetta derivazione immediata è deverbale.
Ci sono, poi, anche altre osservazioni da fare. Target in inglese, nell’accezione pubblicitaria, fa riferimento proprio all’àmbito militare («Meaning "round object to be aimed at in shooting" first recorded 1757, originally in archery, perhaps suggested by the concentric circles in both. Target-practice is from 1801. Target audience is by 1951; early reference is to Cold War psychological warfare»); cible, in quanto calco, porta con sé questo significato. Perché, dunque, in italiano dovremmo edulcorare il significato originario? D’altra parte, riguardo alla pubblicità, si parla comunemente di martellamento, sia pure con intenti polemici.
Inoltre, bersagliare la clientela d’un profumo non mi sembra un esempio molto naturale e chiaro. Che cosa intendeva dire? Se voleva dire qualcosa come, per esempio, «Il target della campagna del profumo è la clientela maschile», allora target si può tradurre benissimo con destinatario.
Ci sono, poi, anche altre osservazioni da fare. Target in inglese, nell’accezione pubblicitaria, fa riferimento proprio all’àmbito militare («Meaning "round object to be aimed at in shooting" first recorded 1757, originally in archery, perhaps suggested by the concentric circles in both. Target-practice is from 1801. Target audience is by 1951; early reference is to Cold War psychological warfare»); cible, in quanto calco, porta con sé questo significato. Perché, dunque, in italiano dovremmo edulcorare il significato originario? D’altra parte, riguardo alla pubblicità, si parla comunemente di martellamento, sia pure con intenti polemici.
Inoltre, bersagliare la clientela d’un profumo non mi sembra un esempio molto naturale e chiaro. Che cosa intendeva dire? Se voleva dire qualcosa come, per esempio, «Il target della campagna del profumo è la clientela maschile», allora target si può tradurre benissimo con destinatario.
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Io proporrei ribattuta (pubblicitaria), che, con i suoi vari significati e rimandi a espressioni ben presenti al madrelingua (come batti e ribatti o ribattere sullo stesso tasto), mi sembra adatto alla bisogna.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
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Certo che no: in realtà, deriverebbe sempre da bersagliare (che, sono d'accordo con lei, può perfettamente essere risemantizzato con la nuova accezione che hanno gli omologhi inglese e francese); soltanto, un po'... "mimetizzato", vogliamo dire cosí?Ferdinand Bardamu ha scritto:Le faccio però notare che un ipotetico derivato a suffisso zero ribersaglio non sarebbe affatto considerato un derivato di bersaglio, perché la cosiddetta derivazione immediata è deverbale.

Quel «bersagliare la clientela d'un nuovo profumo» era solo la teorica "versione italiana" dell'esempio presente nella voce del Garzanti che avevo precedentemente citato:Ferdinand Bardamu ha scritto:Inoltre, bersagliare la clientela d’un profumo non mi sembra un esempio molto naturale e chiaro. Che cosa intendeva dire?
«Cibler la clientèle d’un nouveau parfum» (stabilire a quale tipo di clientela deve essere indirizzato un nuovo profumo)
Con ciò volevo far notare la differenza (attualmente percepita [da me, almeno


P.S. la proposta di Marco Curreli («braccaggio pubblicitario») piace molto anche a me!

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Perché non lo chiedeva a me? La traduzione è facilissima: rivendistica.Ferdinand Bardamu ha scritto:V’informo che ho scritto un messaggio di posta elettronica ad Annamaria Testa chiedendole come tradurrebbe il forestierismo in questione. Vi terrò aggiornati.

- Ferdinand Bardamu
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Lei la butta lí per scherzo, giocando sull’invenzione di Castellani, ma accetterei anche un tutt’altro che chiaro rivendistica piuttosto che (un altrettanto opaco) remarketing.
Comunque, Annamaria Testa, con grande disponibilità, mi ha risposto fornendo un paio di proposte «d’autore»:

Comunque, Annamaria Testa, con grande disponibilità, mi ha risposto fornendo un paio di proposte «d’autore»:
- Forse, una decente traduzione “a senso” potrebbe essere “riofferta”. Ma anche “ripescaggio” non sarebbe male, e risulterebbe anche piuttosto vicino allo spirito dell’operazione.
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