sempervirens ha scritto:Se nell'articolo si spiega che le squadre dovranno usare
mappe e bussole, e dovranno raggiungere n
el minor tempo possibile un dato traguardo, aggiungere con una congiunzione coordinante la frase '
e tecniche di orienteering' non fa che confondere le idee del lettore. Se proprio si vuole usare questo anglicismo allora avrei messo ' cioè fare
orienteering.
Sono sfumature diverse, e in un regolamento in genere occorre essere precisi.
Quando mi oriento sul territorio, uso mappa e bussola nella maniera semplice, di base, cioè orientando la carta; oppure applico tutta una serie di operazioni che interpolano dati, per posizionarmi al meglio, e in questo caso entra in gioco ad esempio anche l'altimetro, la linea di mira della bussola, il calcolo anche geometrico dell'azimut di un riferimento etc. Tutte queste sono tecniche di orientamento, e se scrivessi solo "usando bussola e mappa" vuol dire che si richiede - ed è consentita - solo quella strumentazione e le relative operazioni di base.
Quanto al termine, a parte le gare di corsa, in effetti viene usato in generale per un'attività - anche non di corsa, anche non in gara, anche come esercitazione scolastica - che non è il semplice "orientarsi", cosa che può dare adito a varie interpretazioni, bensì seguire un percorso specifico ricavato in base a tutta quella serie di tecniche di cui sopara.
Mi oriento sia quando ruoto la carta con il nord parallelo all'ago della bussola, sia quando guardo il navigatore satellitare, ma anche quando semplicemente mi guardo attorno, "annuso l'aria" (posizione del sole, dove cade l'ombra, canali, ponti, cimiteri e altri elementi del territorio di univoca identificazione etc.) e definisco dove mi trovo.
Faccio "
orienteering" invece come attività specifica, in cui tutto lo scopo è mostrare al massimo la capacità di orientarsi e muoversi lungo un percorso costruito
ad hoc per saggiare le proprie capacità.
"Orientamentismo", come suggerito sopra, sarebbe più adatto, senonché è veramente brutto. Però si deve lavorare in quella direzione, se si vuole avere successo.
Perché, se si ricicla un termine quantomai generico e già usato con vario senso, chi ha bisogno di comunicare che svolge un'attività specifica quale quella della "sfida" (anche a sé stessi, quindi non in gara) volta solo a sviluppare all'estremo la capacità di orientamento, finirà per ricorrere a un termine diverso, che ahimé al momento è quello inglese.
L'ho sempre usato anch'io, nonostante tutto, con gli studenti, sempre in attesa che si definisca un traducente con significato pieno e quindi efficace.