«A sua cura e spese»
Moderatore: Cruscanti
«A sua cura e spese»
Salve,
nei contratti spesso si trova l'espressione "a sua cura e spese", ad esempio: "il conduttore provvederà, a sua cura e spese, ad adeguare gli impianti secondo la legislazione vigente".
Non sarebbe più corretto dire "a sue cura e spese"?
nei contratti spesso si trova l'espressione "a sua cura e spese", ad esempio: "il conduttore provvederà, a sua cura e spese, ad adeguare gli impianti secondo la legislazione vigente".
Non sarebbe più corretto dire "a sue cura e spese"?
Re: A sua cura e spese
Semmai «a sue cure e spese».Palomar ha scritto:Non sarebbe più corretto dire "a sue cura e spese"?
- marcocurreli
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- Iscritto in data: ven, 25 set 2009 22:36
- Località: Cagliari
A me pare una ripetizione inutile a sua cura e spese. Se già il conduttore si impegna a provvedere, non c’è bisogno d’altra specificazione.
Si aggiungono delle frasi inutili con l’idea che siano rafforzative e per dare un peso vagamente legale a un contratto.
Tra l’altro credo che una simile clausola sia nulla, dato che la straordinaria manutenzione spetta al locatore (chi affitta) e non al conduttore (l’inquilino). Questa però è un’altra storia che con il forum non c’entra punto.
Si aggiungono delle frasi inutili con l’idea che siano rafforzative e per dare un peso vagamente legale a un contratto.
Tra l’altro credo che una simile clausola sia nulla, dato che la straordinaria manutenzione spetta al locatore (chi affitta) e non al conduttore (l’inquilino). Questa però è un’altra storia che con il forum non c’entra punto.
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- Interventi: 1782
- Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09
In genere il linguaggio burocratico tende a apparire ridondante perché deve avere la massima precisione (così come il linguaggio matematico), in questo caso per evitare equivoci, malintesi, o furbetti che fanno finta di non aver capito.
Questo poposto secondo me è proprio uno dei casi in cui è meglio specificare due concetti diversi, e che devono essere valifdi contemporaneamente.
La cura è relativa all'impegno a verificare, e a predisporre gli interventi di adeguamento necessari; dopo di ciò, si aprono due possibilità: curati gli interventi, presenta il conto (le spese) a qualcun'altro (il proprietario, ad esempio), oppure nel suo incarico sono comprese anche le relative spese (ed è questo il caso contemplato appunto dalla frase). Sono due momenti diversi, e non necessariamente conseguenti, quindi la lingua lo segnala, proprio perché un documento normativo è fatto per indicare con la massima precisione tutti gli aspetti del contratto.
Questo poposto secondo me è proprio uno dei casi in cui è meglio specificare due concetti diversi, e che devono essere valifdi contemporaneamente.
La cura è relativa all'impegno a verificare, e a predisporre gli interventi di adeguamento necessari; dopo di ciò, si aprono due possibilità: curati gli interventi, presenta il conto (le spese) a qualcun'altro (il proprietario, ad esempio), oppure nel suo incarico sono comprese anche le relative spese (ed è questo il caso contemplato appunto dalla frase). Sono due momenti diversi, e non necessariamente conseguenti, quindi la lingua lo segnala, proprio perché un documento normativo è fatto per indicare con la massima precisione tutti gli aspetti del contratto.
- marcocurreli
- Interventi: 625
- Iscritto in data: ven, 25 set 2009 22:36
- Località: Cagliari
Ci sono imprese che hanno al loro interno più avvocati che tecnici, e che fanno più soldi con le "riserve" che con i lavori. Vanno proprio a caccia di imprecisioni e omissioni nei contratti e nei capitolati d'appalto, soppesando ogni virgola. Il più delle volte le imprecisioni sono dovute proprio al fatto che si danno per scontati degli adempimenti contrattuali. In ogni caso, se una formula non ha mai dato adito a contenziosi, perché la si dovrebbe cambiare?
Per fare un esempio concreto: l'ente in cui lavoro ha un contratto con una ditta privata per l'alloggiamento e la manutenzione di un ponte radio; la ditta ha per contratto l'obbligo d provvedere alla manutenzione straordinaria, segnalando eventuali malfunzionamenti entro un numero massimo di ore, corredando la segnalazione con un preventivo di spesa. Le spese sono a carico dell'ente (quindi non a sue spese), mentre il ripristino della funzionalità degli impianti è a totale carico della ditta (quindi a sua cura).
Per fare un esempio concreto: l'ente in cui lavoro ha un contratto con una ditta privata per l'alloggiamento e la manutenzione di un ponte radio; la ditta ha per contratto l'obbligo d provvedere alla manutenzione straordinaria, segnalando eventuali malfunzionamenti entro un numero massimo di ore, corredando la segnalazione con un preventivo di spesa. Le spese sono a carico dell'ente (quindi non a sue spese), mentre il ripristino della funzionalità degli impianti è a totale carico della ditta (quindi a sua cura).
Non mi sognavo di correggere stuoli di avvocatimarcocurreli ha scritto:... In ogni caso, se una formula non ha mai dato adito a contenziosi, perché la si dovrebbe cambiare?

A domna charola. Se uno deve provvedere: deve provvedere. Non può sottrarsi dicendo: ho provveduto fin qui adesso provveda lei.
Capisco però che un conto è leggere o scrivere con intenti, diciamo, letterari. Altra storia chiarire i rispettivi doveri e diritti in un contratto, cercando di escludere ogni possibile fonte di controversie.
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- Interventi: 1782
- Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09
"Provvedere" è un termine molto generico.
Ad esempio, un genitore deve provvedere all'educazione dei figli. Vuol dire che si mette a insegnargli aritmetica, italiano, storia etc., oppure che provvede a fornirgli un insegnante, oppure che provvede a iscriverlo alla scuola dell'obbligo pubblica e gratuita, oppure che provvede a pagare l'iscrizione a una scuola privata?
In tutti questi casi, c'è la cura, ovvero l'impegno, ma solo in due su quattro è anche contemplata la spesa.
Insomma, io "provvedo" anche dicendo "da qui in poi però paga qualcun altro" (lo stato, il proprietario, il locatario, la sua prozia etc. etc.).
Al limite, posso anche provvedere che ci sia la persona che paga, cioè controllare che lo faccia, ma non essere io a coprirne le spese.
Si fidi... in decenni di lavoro nell'ente pubblico, ho imparato che nessuna virgola è di troppo.
Se ricevessi un documento in cui c'è scritto solo che "devo provvedere", senza indicate le modalità, tirerei su subito il telefono e chiederei lumi... poi inizierei a porconare contro l'incompetenza e la superficialità di chi ha emesso il comunicato.
Ad esempio, un genitore deve provvedere all'educazione dei figli. Vuol dire che si mette a insegnargli aritmetica, italiano, storia etc., oppure che provvede a fornirgli un insegnante, oppure che provvede a iscriverlo alla scuola dell'obbligo pubblica e gratuita, oppure che provvede a pagare l'iscrizione a una scuola privata?
In tutti questi casi, c'è la cura, ovvero l'impegno, ma solo in due su quattro è anche contemplata la spesa.
Insomma, io "provvedo" anche dicendo "da qui in poi però paga qualcun altro" (lo stato, il proprietario, il locatario, la sua prozia etc. etc.).
Al limite, posso anche provvedere che ci sia la persona che paga, cioè controllare che lo faccia, ma non essere io a coprirne le spese.
Si fidi... in decenni di lavoro nell'ente pubblico, ho imparato che nessuna virgola è di troppo.
Se ricevessi un documento in cui c'è scritto solo che "devo provvedere", senza indicate le modalità, tirerei su subito il telefono e chiederei lumi... poi inizierei a porconare contro l'incompetenza e la superficialità di chi ha emesso il comunicato.
- marcocurreli
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- Iscritto in data: ven, 25 set 2009 22:36
- Località: Cagliari
Io no. Alla prima occasione provvederei immediatamente e presenterei il conto.domna charola ha scritto:Se ricevessi un documento in cui c'è scritto solo che "devo provvedere", senza indicate le modalità, tirerei su subito il telefono e chiederei lumi...
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