Anzitutto, ringrazio tutti i partecipanti.
Freelancer ha scritto:[N]ella lingua inglese sono di casa procedimenti di creazione linguistica alieni dalla nostra mentalità, per ragioni culturali e quant'altro si voglia, e sarà un bene o un male se ne può discutere a iosa, ma è sempre opportuno tenere presente che nell'italiano idiomatico, genuino - se esiste ancora visto il pervasivo influsso dell'inglese - le cose si dicono in altri modi,
guidoalberto ha scritto:Ma non c'era bisogno degli americani per insegnarci questo modo di procedere, né quindi c'è bisogno di questa parola nel parlare comune.
Se pretendiamo di tradurla cadiamo in un tranello, ci mettiamo a parlare come loro, con il brainstorming, il team building, il problem solving e così via..poco importa se abbiamo tradotto o meno.
In questo senso io penso che brainstorming in italiano non si dice e basta.
sempervirens ha scritto:[O]ramai
brainstorming in Italia si vede un po' parecchio dappertutto scalzando dal loro ruolo specifici e molto più precisi verbi e sostantivi italiani. Ci troviamo di fronte all'ennesima espressione americana la quale può significare tutto e niente a seconda di che cosa frulla per la testa a chi è indotto o forzato ad usarla.
Parole che ritengo sacrosante!
Credo bisogni distinguere tra il
brainstorming da traduzione (per rispecchiare il 'come si dice' in lingua natía) e quello da traducente (dal forestierismo, termine da noi utilizzato per una cosa nostra, simile, ma non identica a quella straniera, che quindi è altra cosa).
Per il primo, oltre al «tempestare» e al «pioggia» del professor Valle, aggiungerei pure «diluvio» (ho pensato addirittura sopra a
tempestamento e
tempestanza....

). Ma non è proprio questo che mi / ci(?) interessa.
Il problema è che lo si usa in italiano per cosa fatta in Italia su esempio di ciò che viene fatto all'estero, prendendone addirittura il nome.
Dunque, quello di cui v'è bisogno è di un nuovo termine o locuzione in luogo del forestierismo per il “nostro modo di fare”, per non cadere nella trappola che anche altri, oltre a coloro che ho citato sopra, hanno ampiamente illustrato.
Sono favorevole anche al
consulto d'idee del caro Ferdinand (anche se gli preferirei «consult
a»). Tutto va bene, ma non
brainstorming, per favore... ché mi pare di cosa fatta o di come viene fatta all'estero (= «Con il metodo statunitense, non “all'italiana”, ché piú
cool!»

).
Tra i lemmi suggeriti, penso che il significato di «assemblea» si avvicini di piú al senso di «gruppo che si riunisce per».
(Sono anche convinto che qualsiasi termine venga accostato a
d'idee o a
ideativo/a diverrà, una volta entrato nell'uso, assoluto nel contesto, poiché sarà sottointeso il resto.)