Buonasera,
Cancogni, nel suo romanzo "Parlami, dimmi qualcosa", utilizza più volte il termine "frenetico" come sostantivo ("ho fatto un frenetico") per indicare l'atto di trarre auspici da una particolare circostanza o dall'osservazione di un fatto, per quanto insignificante esso sia; insomma, qualcosa del tipo: "se, recandomi all'università, vedo una Nsu Prinz verde, l'esame andrà male". Ho consultato i miei dizionari (Treccani, Gabrielli bivolume, Devoto Oli 2007, Deli) ma non ho trovato alcuna attestazione del termine con il significato utilizzato da Cancogni. La ricerca in rete, resa difficile dall'accezione normalmente aggettivale del termine, non ha portato a risultati. Forse occorrerebbe pescare nella letteratura medica, non so. Qualcuno ne sa di più? Grazie.
«Frenetico» («fare un frenetico»)
Moderatore: Cruscanti
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E se fosse da intendere farnetico al posto di frenetico?
We see things not as they are, but as we are. L. Rosten
Vediamo le cose non come sono, ma come siamo.
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Se ho capito bene - e non ci giurerei - il testo proposto esclude proprio la raffinatissima interpretazione in cui avevo sperato in un primo momento: farnetico inteso come traduzione del latino vaticinor (tombola!); poi, da farnetico a frenetico il passo è breve. Tuttavia mi sembra di aver capito che la derivazione di farnetico da vaticinor è da escludersi. Va bene, basta. La cosa va al di là delle mie modeste forze. 

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