Animo Grato ha scritto:Pensa e ripensa, alla fine mi orienterei verso un'idea di limitazione. Sempre che possa valere, come prova, un piccolo spostamento: possiamo ammettere che
dovevi vedere la sua, di faccia equivalga in tutto e per tutto a
di faccia[,] dovevi vedere la sua? In caso affermativo, non vedo una grande differenza logica rispetto a
d'aspetto è molto piacevole o frasi simili, in cui
di introduce il complemento di limitazione.
Potrebbe essere come dice lei. Dovremmo però inventarci qualche frase per confermare l’ipotesi. Es.:
- — Prendo la mia giacca e il mio ombrello?
— Di ombrello prendi il tuo, di giacca ti presto la mia.
Occhei, l’esempio è cretino, ma credo che possa dar prova di quel che dice lei. Il
di introduce un complemento di limitazione, il quale a sua volta rappresenta il
tema della frase.
Olya ha scritto:Grazie mille,
Animo Grato e
Ferdinand Bardamu!
Non trovo una chiara spiegazione di questa formula in nessun libro di grammatica, quindi, devo credervi sulla parola.
Non ne ho trovata una nemmeno io.
Olya ha scritto:Ma avrei un'altra domanda, è corretto dire: 1) Di stori
e ce ne sono tante. 2) Di stori
e ce n'è una. 3) Di stori
a ce n'è una?
Non è la stessa cosa, ma mi pare molto simile – la necessità di scegliere tra singolare e plurale quando parliamo di una cosa in contrasto con le possibili altre.
Se ho capito bene, la prima frase e la terza sono possibili. E la seconda?
Lei ha ragione. La seconda è possibile solo nel parlato trascurato e solo presupponendo un’errata pianificazione della frase. In altre parole, nel parlato spontaneo si commettono degli errori tollerabili, e questo è uno di quelli.
Nel parlato, in particolar modo toscano, è possibile invece il mancato accordo tra il verbo
esserci e il soggetto, se quest’ultimo è posposto. Nel suo esempio sarebbe corretto dire (nei giusti contesti) «Di storie ce n’è molte». (Noti però che si tratta di un uso regionale soggetto alla censura della maggior parte dei parlanti: per non sbagliare, rispetti sempre l’accordo verbo-soggetto.)
Olya ha scritto:Fuori tema: ricordo quanto ero stupita quando ho letto per la prima volta la frase "Erano appena le una" (l'una di giorno, 1 p.m.), mi sembrava uno strafalcione combinare "le" e "una". Poi mi hanno spiegato che qui si o
mmette il sostantivo sottinteso "ore". Le (ore) una. E giacché possiamo chiedere “che ora è?" o "che ore sono?”, entrambe le forme sono possibili, quindi le risposte "è l'una" e "sono le una" sono tutte e due corrette.
Personalmente non l’ho mai sentito. Apprendo però da
questa scheda dell’Accademia della Crusca che sarebbe in uso soprattutto nelle regioni centrali. In ogni caso, le consiglio, facendo eco alla
Crusca, di attenersi al piú comune
l’una, che presuppone l’articolo
la.
P.S. Ho segnato in rosso nel mio intervento una piccola correzione al suo precedente messaggio: si scrive omettere non ommettere. Per il resto il suo italiano è eccellente. 