«Il turismo incoming (detto anche turismo inbound) è il turismo in entrata, cioè i viaggi effettuati all'interno di un Paese dai non residenti. Per fare un esempio, si tratta del flusso degli stranieri che vengono in vacanza o in viaggio di lavoro in Italia. Per contro, si definisce turismo outgoing (detto anche outbound), il turismo in uscita, vale a dire il flusso di persone residenti in un Paese che vanno in un altro. A titolo esemplificativo, si tratta dei viaggiatori italiani che decidono di andare in vacanza all'estero.»
Mi sembra che i termini incoming e outgoing siano piú usati in italiano, mentre in inglese si preferiscono inbound e outbound, come si evince dalla seguente definizione tratta dalla Guichipedia inglese:
«In 1994, the United Nations identified three forms of tourism in its Recommendations on Tourism Statistics:
• Domestic tourism, involving residents of the given country traveling only within this country
• Inbound tourism, involving non-residents traveling in the given country
• Outbound tourism, involving residents traveling in another country»
Ora, è chiaro che la traduzione italiana è semplice e immediata: (turismo) in entrata/in uscita, come si può leggere anche qui.
Noto, però, che la coppia di anglicismi è sempre piú spesso usata in forma sostantivata. Ad esempio:
In questo caso, come potremmo rendere incoming e outgoing, a meno di voler ricorrere a un giro di parole?Wikipedia alla voce «Operatore turistico» ha scritto:Gli operatori turistici possono essere variamente classificati. Dal punto di vista dell'area geografica in cui operano si possono distinguere:
• gli operatori turistici specializzati nell'outgoing, cioè nell'organizzazione di viaggi all'estero;
• gli operatori turistici che si occupano di incoming, organizzando viaggi nel loro paese destinati a una clientela estera;
[…]
(Penso a qualcosa di simile a importazioni/esportazioni o immigrazione/emigrazione; non ritengo, però, sia il caso d'arrivare a *inturismo/esturismo
