«Cooking show»
Moderatore: Cruscanti
- Ferdinand Bardamu
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«Cooking show»
In tivvú da qualche anno ormai hanno un grande successo i programmi di cucina. Perché un cooking show non è altro che questo, se ci si riferisce alla televisione.
C’è poi un altro significato della parola, che talvolta compare anche nella variante (non equivalente in inglese, ma tant’è) di show cooking: ossia uno spettacolo, che non prevede necessariamente la presenza di telecamere, in cui un cuoco cucina dal vivo davanti agli spettatori. Anche qui la traduzione è semplice: spettacolo di cucina o, volendo mutuare una locuzione dal gergo calcistico, cucina-spettacolo.
C’è poi un altro significato della parola, che talvolta compare anche nella variante (non equivalente in inglese, ma tant’è) di show cooking: ossia uno spettacolo, che non prevede necessariamente la presenza di telecamere, in cui un cuoco cucina dal vivo davanti agli spettatori. Anche qui la traduzione è semplice: spettacolo di cucina o, volendo mutuare una locuzione dal gergo calcistico, cucina-spettacolo.
- Millermann
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In linea di massima le proposte finora fatte mi trovano d'accordo. 
In alternativa si potrebbe distinguere, per i «cooking show» televisivi, tra normali "programmi di cucina" (finalizzati a presentare, illustrare o realizzare ricette e piatti vari) e "spettacoli di cucina" veri e propri, che prevedano meccanismi come gare tra concorrenti, personaggi famosi, giurie e vincitori, e quindi coinvolgano il pubblico al pari di altri spettacoli da «prima serata».
Invece, per gli «show cooking» non legati alle telecamere, e rivolti al pubblico presente nelle sale dei ristoranti, penso che si potrebbe parlare di "esibizioni di cucina".
Però devo riconoscere che cucina-spettacolo è bellissimo (a patto che lo sia veramente)!

In alternativa si potrebbe distinguere, per i «cooking show» televisivi, tra normali "programmi di cucina" (finalizzati a presentare, illustrare o realizzare ricette e piatti vari) e "spettacoli di cucina" veri e propri, che prevedano meccanismi come gare tra concorrenti, personaggi famosi, giurie e vincitori, e quindi coinvolgano il pubblico al pari di altri spettacoli da «prima serata».
Invece, per gli «show cooking» non legati alle telecamere, e rivolti al pubblico presente nelle sale dei ristoranti, penso che si potrebbe parlare di "esibizioni di cucina".
Però devo riconoscere che cucina-spettacolo è bellissimo (a patto che lo sia veramente)!

In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
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Sono d’accordo con lei, anche nell’attenuare l’importanza di questi eventi chiamandoli, semplicemente, esibizioni. (Smorzando ancora i toni, si può parlare ancor piú modestamente di dimostrazioni.) Cucina-spettacolo (la ringrazio dell’apprezzamento!
) è in effetti piú adatta a vellicare il narcisismo di tanti cuochi televisivi e no, ma pare trovare un (minimo) spazio come chiosa di show cooking:

- Eventi estivi, tornano i più amati. La novità è la cucina-spettacolo
Ogni lunedì show cooking dei ristoratori locali al Kursaal Da mercoledì via ad “Attenti al luppolo” in centro storico (Il Centro, 19 giugno 2015)
- Animo Grato
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Be', se una volta quello che oggi alcuni si compiacciono di chiamare "game show" era semplicemente un gi[u]oco a premi, il "cooking show" si potrebbe ricondurre a cuoco a premi.Millermann ha scritto:In alternativa si potrebbe distinguere, per i «cooking show» televisivi, tra normali "programmi di cucina" [...] e "spettacoli di cucina" veri e propri, che prevedano meccanismi come gare tra concorrenti, personaggi famosi, giurie e vincitori, e quindi coinvolgano il pubblico al pari di altri spettacoli da «prima serata».

«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
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Ripesco il filone alla ricerca di consigli.
Se volessi riprendere il tipo "dimostrazione di cucina", ma in un'ambientazione medievale, come potrei parafrasare in maniera accattivante, ma con riferimento trasparente, il termine show-cooking?
Date sfogo alla vostra fantasia, dal volgare sino al latino, ovviamente maccheronico in questo caso...
Se volessi riprendere il tipo "dimostrazione di cucina", ma in un'ambientazione medievale, come potrei parafrasare in maniera accattivante, ma con riferimento trasparente, il termine show-cooking?
Date sfogo alla vostra fantasia, dal volgare sino al latino, ovviamente maccheronico in questo caso...

- Animo Grato
- Interventi: 1384
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Certame culinario? Però implicherebbe la competizione...domna charola ha scritto:Ripesco il filone alla ricerca di consigli.
Se volessi riprendere il tipo "dimostrazione di cucina", ma in un'ambientazione medievale, come potrei parafrasare in maniera accattivante, ma con riferimento trasparente, il termine show-cooking?
Date sfogo alla vostra fantasia, dal volgare sino al latino, ovviamente maccheronico in questo caso...
Cursus pentolarum? Sul modello di cursus honorum, con travisamento di cursus e maccheronico pentola[rum].
Continuerò a pensarci...
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
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- Millermann
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- Località: Riviera dei Cedri
Allora ci provo anch'io!
Che ne direbbe di «MIRATIO CVLINARIA»?
Miratio, in latino, sarebbe «stupore, meraviglia», però ricorda [am]mirare, quindi guardare con ammirazione.
Culinaria è facilmente comprensibile (anche se in latino culinarius è un sostantivo e non un aggettivo), e ha anche quel pizzico di "goliardicità" che non guasta!
Che ne direbbe di «MIRATIO CVLINARIA»?
Miratio, in latino, sarebbe «stupore, meraviglia», però ricorda [am]mirare, quindi guardare con ammirazione.
Culinaria è facilmente comprensibile (anche se in latino culinarius è un sostantivo e non un aggettivo), e ha anche quel pizzico di "goliardicità" che non guasta!

In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
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