
Propongo qui alcuni esempi, per i quali riporto l'indicazione del DiPI, che ammette o, in certi casi, preferisce l'accentazione ossitona:
Telefax:ˈtɛlefaks, teleˈfaks
Relax: reˈlaks; ↓ˈrɛ-
Bisex: biˈsɛks
Unisex: ˈunisɛks, -ˈsɛks
Teletex: ˈtɛleteks, teleˈtɛ-
Juke-box: ʤubˈbɔks
Inox: ˈinoks, -ɔks
Unica eccezione, come si può notare, è inox.

Il Treccani dice:
ìnox [abbrev. del fr. inoxydable «inossidabile»]. Sigla, di largo uso nel linguaggio commerciale, per indicare l’acciaio inossidabile […]
Bene, se questa è un'abbreviazione esistente anche in francese (e lo è), la pronuncia piú corretta (almeno dal punto di vista etimologico) non dovrebbe essere /iˈnɔks/? E, in effetti, mi sembra di ricordare che un tempo si dicesse cosí!
Mi viene perfino il dubbio che possa esserci un errore nel DiPI, e che in realtà volesse scrivere «ˈinoks, -ˈɔks» o addirittura (meglio ancora) «ˈinoks, -ɔks. ↑-ˈɔks».
Che ne pensate? Secondo voi posso continuare a dire inòx o devo uniformarmi anch'io alla pronuncia piú diffusa?
Inoltre mi piacerebbe sapere come pronunciate voi questi termini, in particolare inox.
E magari (perché no?) anche i nomi di Asterix e Obelix (che io pronuncio pure "alla francese").
