Scrivendo talvolta sui forum preferisco aggiungere all’intervento, anche se dovrebbe essere superflua la precisazione, un imo: a scanso d’equivoci, dato che la mia unica ambizione è di limitarmi ad esporre un’opinione, la mia appunto.
In italiano tradurrei imo, attingendo alla sorgente della lingua, al latino: ex mea sententia e quindi ems.
Che ne dite? O è un’iniziativa che risente dell’ozio ferragostano? Buon Ferragosto.
«IM(H)O»
Moderatore: Cruscanti
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Io suggerirei invece di evitare queste affermazioni di falsa modestia che lasciano il tempo che trovano, come anche e più il pappagallesco (dall'inglese) "i miei due centesimi" e così via. Se si vuole esprimere un'opinione, la si esprima e si lasci che siano i lettori a stabilire se vale qualcosa o è meglio dimenticarla. E a meno di non fare di mestiere il portavoce, è chiaro a tutti che quando si esprime un'opinione, non può che essere la propria.


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- Interventi: 1782
- Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09
In teoria, sì. Ma nel mondo della rete, dove chiunque può scrivere quello che gli passa per la testa, o che pensa di aver capito, e tutti sono pronti a sollevare un vespaio, è diventato un modo di cautelarsi: prima che qualcuno inizi a rimbeccare in maniera poco educata, si sottolinea che è solo un'opinione personale, e non vuole essere un'affermazione categorica o un dogma.
A me capita spesso di usarlo, in ambienti in cui so che c'è poca attenzione e poco ascolto, e gran facilità di leggere quello che si vuole leggere. Ad esempio, in una discussione "meglio il cane o il gatto" (tipica, ricorrente, inutile se non dal punto di vista antropologico, perché si scatena il putiferio), se scrivo "il gatto è un animale libero, intelligente, nobile", apriti cielo! perché viene presa come un'affermazione scientifica. Se invece scrivo "Secondo me (opinione personale) il gatto è un animale etc. etc." in genere la reazione è molto ma molto più moderata, perché la libertà di opinione va sempre salvaguardata.
Comunque sia, non mi viene spontaneo ricorrere ad acronimi, perché mi sembra banalizzino il concetto, cioè divengano una specie di automatismo, che nemmeno viene letto e percepito.
A me capita spesso di usarlo, in ambienti in cui so che c'è poca attenzione e poco ascolto, e gran facilità di leggere quello che si vuole leggere. Ad esempio, in una discussione "meglio il cane o il gatto" (tipica, ricorrente, inutile se non dal punto di vista antropologico, perché si scatena il putiferio), se scrivo "il gatto è un animale libero, intelligente, nobile", apriti cielo! perché viene presa come un'affermazione scientifica. Se invece scrivo "Secondo me (opinione personale) il gatto è un animale etc. etc." in genere la reazione è molto ma molto più moderata, perché la libertà di opinione va sempre salvaguardata.
Comunque sia, non mi viene spontaneo ricorrere ad acronimi, perché mi sembra banalizzino il concetto, cioè divengano una specie di automatismo, che nemmeno viene letto e percepito.
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