Che ne dite di bege? O forse meglio begio?

Moderatore: Cruscanti
Sulla prima domanda non so risponderle: ho consultato alcuni dizionari (Treccani, Zingarelli, Devoto-Oli, Sabatini-Coletti) e per beige dicono tutti "etimo incerto". Sulla seconda, sinceramente non mi sembra una buona idea: sia perché beigiolino è pronunciato (almeno dalle mie parti) come /beʒoˈlino/, e quindi avrebbe più senso adattare come be- anziché come bi-, sia soprattutto perché bigio e beige indicano colori diversi.Ferdinand Bardamu ha scritto:L’italiano bigio e beige hanno lo stesso etimo? Se sí, si potrebbe adattare il derivato di beige beigiolino in bigiolino.
Sta proponendo di adattare in beige /'bɛiʤe/?Carnby ha scritto:In Toscana non ci sono problemi perché beige si pronuncia ['bɛiʒe].
È vero che bigio e beige sono colori diversi, ma non cosí diversi, visto che bigio entra già nella definizione di beige del Vocabolario Treccani: «Di colore bigio tendente al giallo, come quello della lana naturale».G. M. ha scritto:Sulla prima domanda non so risponderle: ho consultato alcuni dizionari (Treccani, Zingarelli, Devoto-Oli, Sabatini-Coletti) e per beige dicono tutti "etimo incerto". Sulla seconda, sinceramente non mi sembra una buona idea: sia perché beigiolino è pronunciato (almeno dalle mie parti) come /beʒoˈlino/, e quindi avrebbe più senso adattare come be- anziché come bi-, sia soprattutto perché bigio e beige indicano colori diversi.Ferdinand Bardamu ha scritto:L’italiano bigio e beige hanno lo stesso etimo? Se sí, si potrebbe adattare il derivato di beige beigiolino in bigiolino.
È davvero importante, ai fini dell'accettabilità, che le parole in uso siano di tradizione ininterrotta?Ferdinand Bardamu ha scritto:L’alternativa è il semplice adattamento fonotattico, bege o begio (meglio che /ˈbɛiʤe/, ché mi par di ricordare che il dittongo ɛi con accento che cade sul primo elemento è presente, nel lessico di tradizione ininterrotta, soltanto in finale di parola e nei monosillabi).
No, ovviamente, ma mi premeva far notare che — se non prendo un abbaglio — il suddetto dittongo non fa parte dell’italiano piú genuino e perciò in un possibile adattamento sarebbe meglio semplificarlo lasciando cadere il secondo elemento. Ma che si scelga beige /ˈbɛiʤe/ o bege cambia poco se il nostro unico scopo è quello di trovare un sostituto italiano «pronto all’uso» del forestierismo.Millermann ha scritto:È davvero importante, ai fini dell'accettabilità, che le parole in uso siano di tradizione ininterrotta?
Forse però non gli è troppo estraneo, se, come diceva Carnby, è proprio ['bɛiʒe] l'adattamento popolare toscano.Ferdinand Bardamu ha scritto:[...] mi premeva far notare che — se non prendo un abbaglio — il suddetto dittongo non fa parte dell’italiano piú genuino [...]
Non è neppure un vero adattamento: dico semplicemente di pronunciare il francesismo all’italiana, come del resto si fa in Toscana con garage [ga'raʒe], che ha il plurale regolare garagi.G. M. ha scritto:Sta proponendo di adattare in beige /'bɛiʤe/?
Anche ['bɛʒe] o ['bɛiʒe] hanno il plurale o sono trattati come invariabili?Carnby ha scritto:[...] come del resto si fa in Toscana con garage [ga'raʒe], che ha il plurale regolare garagi.
Certo che hanno il plurale: pastrani bègi o bèigi.G. M. ha scritto: Anche ['bɛʒe] o ['bɛiʒe] hanno il plurale o sono trattati come invariabili?
Meglio:Carnby ha scritto:pastrani bègi o bèigi
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