Sento questa frase: "oggi è il quarto mesiversario del nostro fidanzamento pertanto stasera siamo a cena fuori"
Il termine mi ha incuriosito e ho trovato la seguente definizione nel web:
ricorrenza mensile di un dato avvenimento (gergale)
http://it.wiktionary.org/wiki/mesiversario
con la precisazione che si tratta di un sostantivo maschile (pl: mesiversari)
Sillabazione me | si | ver | sà | rio
Derivazione: creato sulla base della parola anniversario con sostituzione di anni-, che sta per anno, con mesi-, che sta per mese.
Poichè il termine non lo trovo nei miei vecchi vocabolari gradirei sapere se si tratta di un corretto termine italiano.
Inoltre, i termini gergali sono riportati nei vocabolari d'italiano?
«Mesiversario»
Moderatore: Cruscanti
- Ferdinand Bardamu
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Re: «Mesiversario»
Se non si tratta di occasionalismi, sì.Sumner ha scritto: Inoltre, i termini gergali sono riportati nei vocabolari d'italiano?
- Millermann
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Mi ricorda quando, da bambini, alla ricerca di occasioni per ricevere qualche regalino in piú, ci "inventavamo" il *complemese e perfino il *complegiorno! 
A questo proposito, vedo che almeno il primo è molto diffuso, al punto che mi sorprende che nessun dizionario lo consideri.
E, ancora, vi sono due varianti, quasi ugualmente usate: «complimese» (circa 100.000 occorrenze su Google) e «complemese» (oltre 60.000 occorrenze).
Stesso rapporto fra i ben piú rari «compligiorno» e «complegiorno» (742 occorrenze contro 452).
Immagino che la doppia variante sia dovuta alle assonanze con complimento e complemento, che sono entrambe parole note.
Il bello è che ciò non vale solo per l'Italia! I cugini iberici registrano la stessa situazione con *cumplemeses e *cumpledías, oltre che, per restare nel titolo del filone, con mensiversario.
I cugini d'oltralpe hanno invece mensiversaire e moisiversaire.
E anche in inglese: mensiversary e monthiversary.
Trovo davvero sorprendente che dei termini adoperati quotidianamente (anzi... mensilmente
) da migliaia di persone nel mondo siano lasciati al gusto individuale! 
E questi non li definirei occasionalismi, né neologismi. Non dovrebbe essere compito dei dizionari quello di raccogliere e classificare le parole che usa la gente?

A questo proposito, vedo che almeno il primo è molto diffuso, al punto che mi sorprende che nessun dizionario lo consideri.
E, ancora, vi sono due varianti, quasi ugualmente usate: «complimese» (circa 100.000 occorrenze su Google) e «complemese» (oltre 60.000 occorrenze).
Stesso rapporto fra i ben piú rari «compligiorno» e «complegiorno» (742 occorrenze contro 452).
Immagino che la doppia variante sia dovuta alle assonanze con complimento e complemento, che sono entrambe parole note.
Il bello è che ciò non vale solo per l'Italia! I cugini iberici registrano la stessa situazione con *cumplemeses e *cumpledías, oltre che, per restare nel titolo del filone, con mensiversario.
I cugini d'oltralpe hanno invece mensiversaire e moisiversaire.
E anche in inglese: mensiversary e monthiversary.
Trovo davvero sorprendente che dei termini adoperati quotidianamente (anzi... mensilmente


E questi non li definirei occasionalismi, né neologismi. Non dovrebbe essere compito dei dizionari quello di raccogliere e classificare le parole che usa la gente?
In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
Dipende. Se un tizio del Grande fratello o dell’Isola dei famosi tira fuori qualcosa di strano che ha successo per una settimana, l’inclusione nei dizionari non è giustificata. Se la parola diventa stabilmente usata, anche se con un uso basso, allora sì.Millermann ha scritto:Non dovrebbe essere compito dei dizionari quello di raccogliere e classificare le parole che usa la gente?
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