Bungiorno a tutti, sono stata assalita da un dubbio riguardante l'utilizzo dell'espressione "fattore scatenante"... è meglio farlo seguire o no dalla preposizione "di"?
es. fattore scatenante DI una diatriba
fattore scatenante una diatriba
A mio avviso non occorre alcuna preposizione essendo il participio presente - con funzione anche aggettivale - del verbo scatenare. Si unisce direttamente all'elemento che segue.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi) «Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Da un punto di vista logico sono d'accordo con Fausto Raso; da un punto di vista linguistico, a mio modo di vedere, fattore scatenante è ormai un'espressione cristallizzata in cui scatenante è un mero rafforzativo (come potrebbero essere determinante, decisivo o simili), per cui "l'effetto prodotto" si lega direttamente a fattore, con l'impiego della preposizione di.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
Mi domando se nell' italiano standard è considerata valida la spiegazione data da Animo Grato. Ho compreso il suo ragionamento, ma perché aggiungere un'inutile preposizione?
La poesia è sfuggente al comando/ma so che esiste in ciò che mi circonda/timida basta la cresta di un'onda/per dir che l'attimo si sta annunciando/ A volte il lago mi si apre allorquando/nei suoni colgo il suo canto alla sponda/
Perfettamente d'accordo con Animo Grato.
Il "fattore scatenante" è un tipo di fattore, ed è esattamente, dal punto di vista linguistico, come l'"anello debole" di una catena o la "pecora nera" della famiglia.