- tampelàr, ‘armeggiare’; der. tampelìne ‘carabattole’. Il verbo è attestato dagli inizi del XIX sec. nel ver. (VENTURI ms) ed ha vaste rispondenze venete e settentr. (EV, REW 8626); ricorre dal XVI sec. in Settentrione nel maccher. folengh., Bald. I 124 Mille marangones… tampellant. Va con l’it. ant. tampellare (XIV sec., DEI), di origine espressiva, da un ipocorismo temp- ‘andare qua e là’ (REW, DEI l.c.).
[VEC] «Tampelar»
Moderatore: Dialettanti
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
[VEC] «Tampelar»
Alla voce «tampelàr» del Dizionario etimologico del dialetto veronese di Marcello Bondardo (1986) si legge:
Ultima modifica di Ferdinand Bardamu in data ven, 29 giu 2018 19:16, modificato 1 volta in totale.
Riporto quanto scritto da Battisti e Alessio.
Il DEI ha scritto:tempellare tr., ant. (XV sec., Luigi Pulci), -amento (ant., M. Villani, vacillamento), -ata (f. ant., Luigi Pulci, sonata di campana), -o (XVI sec., B. Davanzati, esitazione, indecisione, suono interrotto di campane o sim.); -one (m., Crusca, uomo grasso e irresoluto); muovere in qua e in là, dimenare a intervalli eguali e brevi; tr., ant. (XV sec., G. Morelli), far vacillare; (XVII sec., Allori), battere, percuotere; palpitare; intr. (M. Villani), stare ambiguo; v. di area sett., cfr. piem. templè importunare, ecc., di origine onomatopeica (*templ-). Vedi anche ‘timpellina’. Il gr. mod. tempélēs imfingardo [sic], poltrone, -ió poltroneria, -iázō sono infingardo, neghittoso, va col rum. tembel indolente, tardo, dal turco tenbel pigro.
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
Molte grazie, caro Carnby.
Vi si conferma, dunque, l’origine onomatopeica della radice temp-; stante questa conferma, che fa il paio con quella del REW, non si capisce davvero che cosa intendesse Bondardo con «ipocorismo». La definizione di quest’ultimo termine è ben nota e inequivocabile, e non ha nulla che fare con la riproduzione di un suono.

Vi si conferma, dunque, l’origine onomatopeica della radice temp-; stante questa conferma, che fa il paio con quella del REW, non si capisce davvero che cosa intendesse Bondardo con «ipocorismo». La definizione di quest’ultimo termine è ben nota e inequivocabile, e non ha nulla che fare con la riproduzione di un suono.

Chi c’è in linea
Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 3 ospiti