Un caloroso saluto a tutti! Giorni fa, nel bel mezzo di una discussione sulla parola lunauta il padrone di casa, di cui elogio la preparazione e la disponibilità a condividere dubbi e consigli sul buon uso della lingua italiana, ha detto, esprimendosi sulla situazione attuale di alcuni dizionari italiani, che non sono fatti come quelli di una volta. E di questo lo ringrazio per i chiarimenti e la cortesia. Bene!
Un neofita come me in un primo tempo annuisce, riflette e , dopo pochi giorni, a scoppio ritardato, si chiede quali siano i dizionari fatti a modo, e su quali deve affidarsi.
Lunauta c'è su alcuni dizionari ma non su altri. Da non addetto ai lavori mi chiedo il perché trovo gastronauta e internauta, ma non lunauta sul Treccani. Perché trovo toffarella su Wikipedia e non altrove. E perché trovo sedevacantismo qui e non là.
E allora, alla fine uno si chiede, anzi io mi chiedo: "Ma qual è il vocabolario fatto come quelli di una volta?". E poi ancora, - "E i vocabolari di una volta com'erano fatti?".
Ringrazio per le risposte costruttive che spero seguiranno a questo filone.
I vocabolari come quelli di una volta
Moderatore: Cruscanti
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I vocabolari come quelli di una volta
Arriveremo al giorno in cui, per chiamare "pietre" le pietre bisognerà sguainare la spada. La mia mano stringe l'impugnatura.
Si potrebbe dire lo stesso della Crusca, anzi a maggior ragione.
I vocabolari dell’uso, come dice il nome, registrano l’uso. Questa è sempre una cosa un po’ aleatoria, dato che non esistono statistiche specifiche se una parola sia effettivamente più diffusa di un’altra. Peserà quindi (purtroppo) l’orientamento politico del compilatore, la selezione dei testi che ritiene attendibili ecc. Più grave. a mio avviso, il fatto che l’ente che dovrebbe sorvegliare la lingua italiana non sia intervenuto e non intervenga quasi mai per evitare che s’impongano almeno quei forestierismi che altre lingue romanze hanno evitato, come computer, mouse, social network ecc.
I vocabolari dell’uso, come dice il nome, registrano l’uso. Questa è sempre una cosa un po’ aleatoria, dato che non esistono statistiche specifiche se una parola sia effettivamente più diffusa di un’altra. Peserà quindi (purtroppo) l’orientamento politico del compilatore, la selezione dei testi che ritiene attendibili ecc. Più grave. a mio avviso, il fatto che l’ente che dovrebbe sorvegliare la lingua italiana non sia intervenuto e non intervenga quasi mai per evitare che s’impongano almeno quei forestierismi che altre lingue romanze hanno evitato, come computer, mouse, social network ecc.
Ultima modifica di Carnby in data ven, 09 nov 2018 13:08, modificato 1 volta in totale.
- Ferdinand Bardamu
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Marco qui aveva stilato una sua personale valutazione dei dizionari italiani.
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La ringrazio per avermi mostrato il collegamento! Mi metto alla ricerca e vedo che cosa è rimasto disponibile! Ringrazio anche Carnby per quanto dice nel suo intervento. Effettivamente un po' di regole bisognerebbe proporle, stabilirle. D'altronde di regole da rispettare ce ne sono dovunque ci si muova: alla guida di autoveicoli, nei rapporti con gli altri, nei forum, nel galateo, nella società in generale, in chiesa come in altri luoghi di culto, nei musei. Per non parlare poi delle leggi. Secondo me, non guasterebbe affatto se chi di competenza s'assumesse, giustamente pagato, il compito di far da guida ad un uso corretto dell'italiano.
Mi sembra che sia di Catone l'adagio Abbi ben chiara la cosa da dire: le parole verranno. Pur con tutte le buone intenzioni le parole a volte non vengono proprio, ed ecco che vanno cercate, possibilmente quelle giuste e nel posto giusto.
Mi sembra che sia di Catone l'adagio Abbi ben chiara la cosa da dire: le parole verranno. Pur con tutte le buone intenzioni le parole a volte non vengono proprio, ed ecco che vanno cercate, possibilmente quelle giuste e nel posto giusto.
Arriveremo al giorno in cui, per chiamare "pietre" le pietre bisognerà sguainare la spada. La mia mano stringe l'impugnatura.
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