Propenderei per la licenza poetica (l’uso del presente qui sottolineerebbe un’intima certezza), ma bisognerebbe fare qualche ricerca per sapere se tale costrutto fosse comune nell’italiano antico, meno rigido nelle concordanze rispetto all’italiano d’oggi. Non credo di sbagliare dicendo che una temporale introdotta da quando non ammette, in italiano moderno, la combinazione futuro + presente.
Ultima modifica di Marco1971 in data ven, 07 lug 2006 16:45, modificato 1 volta in totale.
Sempre nell'onnipresente grammatica di Serianni, che al momento non ho, per ogni tempo verbale mi pare di ricordare che ci sia una veloce scorsa sull'uso dello stesso nell'evoluzione della lingua.
Forse cercando lí si potrà rinvenire qualcosa di piú preciso.
Sí, e infatti ho riletto quelle pagine, in cui sono descritti i diversi valori del presente; qui però siamo nel caso particolare d’una temporale esprimente contemporaneità, e il caso futuro-presente non è contemplato neanche nella GGIC. Per l’italiano dei secoli passati si potrebbe cercare nella Grammatica dell’italiano antico.