«Dal nome (di)» o «a nome»?

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Moderatore: Cruscanti

Intervieni
Trevigiana
Interventi: 179
Iscritto in data: mar, 14 ago 2018 18:33

«Dal nome (di)» o «a nome»?

Intervento di Trevigiana »

Salve,

“una bella ragazza dal nome Francesca” ,
“una bella ragazza dal nome di Francesca” o
“una bella ragazza a nome Francesca”?

Vi ringrazio per l’attenzione e attendo le vostre opinioni.

Alla prossima domanda…
[/b]
Avatara utente
lorenzos
Interventi: 674
Iscritto in data: lun, 30 mar 2015 15:59

Intervento di lorenzos »

E "Una bella ragazza di nome Francesca" no?
-
E "Una bella/brava forunista a nome Trevigiana" si può dire?
Gli Usa importano merci ed esportano parole e dollàri.
Trevigiana
Interventi: 179
Iscritto in data: mar, 14 ago 2018 18:33

Intervento di Trevigiana »

Direi che le soluzioni proposte siano possibili.
Come è possibile esercitare l'ironia negli interventi del forum...
Grazie comunque.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Le forme corrette e tradizionali sono: di nome X e a nome X.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Francesco94
Interventi: 100
Iscritto in data: lun, 15 ott 2018 13:06
Località: Roma, Italia

Intervento di Francesco94 »

"Una bella ragazza di nome Francesca" è l'unica opzione che ritenevo corretta fino ad ora.

Non ho mai sentito "Una bella ragazza a nome Francesca".
Sarei curioso di leggere alcuni esempi al riguardo.

Ringrazio tutti per l'attenzione.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

I puristi biasimavano il tipo a nome Giovanni, prefererendo a esso di nome Giovanni. È invece nell’uso sin dalla fine del Trecento; non v’è quindi ragione di proscriverlo. E la doppia possibilità, con di e a, può tornare utile in certi contesti per evitare ripetizioni ravvicinate della stessa preposizione.

ESEMPI

«Rimase di Giovanni di Bartolo una fanciulla femmina a nome Andriuola...»
(Moretti, Ricordi)

«C’era una volta un mercante di Livorno, padre di tre figlie a nome Assunta, Carolina e Bellinda.» (Calvino, Fiabe italiane)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Francesco94
Interventi: 100
Iscritto in data: lun, 15 ott 2018 13:06
Località: Roma, Italia

Intervento di Francesco94 »

La ringrazio molto, Marco. :)

Nonostante non sia da proscrivere, immagino che questa alternativa venga usata nello scritto - perlopiù in libri antichi -, vero?

La userebbe nel parlato, Marco?
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Forse non userei neanche di nome nel parlato informale. Non so, ma non mi suonerebbe molto spontaneo un enunciato del tipo Ieri ho incontrato una ragazza di nome Giovanna... Si direbbe, credo, piú probabilmente, Ieri ho incontrato una ragazza... si chiama Giovanna.

La variante a nome è senza dubbio piú letteraria, ma non certo antiquata. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
lorenzos
Interventi: 674
Iscritto in data: lun, 30 mar 2015 15:59

Intervento di lorenzos »

Gentile Marco, grazie della risposta. Le chiedo se ci fu una replica a questi interventi di un mezzo secolo fa:
evitare le espressioni un uomo a nome Mario, una donna a nome Teresa;meglio un uomo di nome Mario, che si chiama Mario, una donna di nome Teresa (Gianni Cesana, I 3000 più comuni errori di italiano)
Altri, aggravando l'erróre, dicono: un tale a nome Giovanni, una donna a nome Terèsa, e sim.; invéce dovrà dirsi: un tale di nome Giovanni, una donna di nome Terèsa. (Aldo Gabrielli, Dizionario linguistico moderno: guida pratica per scrivere e parlar bene)
Comunque, un forumista di nome slurp97 non riuscirei a scriverlo (un saluto ai cretesi).
Gli Usa importano merci ed esportano parole e dollàri.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Si tratta dei cosiddetti errori fantasma. Gli stessi puristi condannavano anche, tra l’altro, due volte al giorno, pasta al sugo, insieme a, ecc., secondo un’errata concezione della grammatica e della lingua, perché alla grammatica preesiste la lingua e la grammatica ne è – o ne dovrebbe essere – la codificazione in base al suo miglior uso. Applicando, invece, il metodo per cosí dire cartesiano, si crede di seguire la logica e di essere nel vero; ma è un falso vero.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
lorenzos
Interventi: 674
Iscritto in data: lun, 30 mar 2015 15:59

Intervento di lorenzos »

Già, val più la pratica della grammatica. Ma se gli stessi grammatici tra di loro non sono concordi sul miglior uso?
Io ad esempio vorrei conoscere i nomi di chi si firma a nome slurp97 o toppogigio. Si può?
Grazie ancora.
Gli Usa importano merci ed esportano parole e dollàri.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Lasci perdere i grammatici e si fidi solo del nostro Sacerrimo Delubro della Lingua. 8) :D
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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