/neo-/ o /nɛo-/, secondo che regola?
Moderatore: Cruscanti
/neo-/ o /nɛo-/, secondo che regola?
Scorrendo le voci del DOP che iniziano col prefisso neo-, vedo che alcune pronunce sono indicate con e chiusa, altre con e aperta. Qualche esempio:
con /e/: neologico, neologismo, neogenico, neonato, neotenia, neoterico;
con /ɛ/: neodimio, neofilia, neolatino, neolitico, neologia, neoprene.
Noto, inoltre, che non sono ammesse doppie pronunce, ma sempre solo una delle due. Sapete dirmi cosa determina l'apertura o chiusura della e?
con /e/: neologico, neologismo, neogenico, neonato, neotenia, neoterico;
con /ɛ/: neodimio, neofilia, neolatino, neolitico, neologia, neoprene.
Noto, inoltre, che non sono ammesse doppie pronunce, ma sempre solo una delle due. Sapete dirmi cosa determina l'apertura o chiusura della e?
- Millermann
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Ha consultato anche il DiPI? Ci sono alcune differenze: a una prima occhiata pare che le pronunce con /nɛo-/ siano piú rare, e si alternino sempre con quelle in /neo-/. Ad esempio:
nɛofiˈlia, ne-
neoloˈʤia. nɛo-
neoloˈʤizmo. nɛo-
Mentre abbiamo:
neoˈlɔʤiko
neoˈnato
neoˈprɛne
Il fatto è che il prefissoide, in sé, presenta una e aperta, che però nelle varie formazioni risulta atona.
Potrebbe forse essere una questione di accento secondario, quindi?
neoloˈʤia ~ ˌnɛoloˈʤia
Ovvero, alcune parole permetterebbero un accento secondario sulla prima e, altre (la maggioranza) no.
nɛofiˈlia, ne-
neoloˈʤia. nɛo-
neoloˈʤizmo. nɛo-
Mentre abbiamo:
neoˈlɔʤiko
neoˈnato
neoˈprɛne
Il fatto è che il prefissoide, in sé, presenta una e aperta, che però nelle varie formazioni risulta atona.
Potrebbe forse essere una questione di accento secondario, quindi?

neoloˈʤia ~ ˌnɛoloˈʤia
Ovvero, alcune parole permetterebbero un accento secondario sulla prima e, altre (la maggioranza) no.

In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
No, non avevo consultato il DiPI, proprio perché la cosa mi interessava da un punto di vista più tradizionale-normativo.

È possibile; quello che mi sfugge è proprio il criterio in base al quale ciò viene determinato dal DOP.Millermann ha scritto:Potrebbe forse essere una questione di accento secondario, quindi?[...] Ovvero, alcune parole permetterebbero un accento secondario sulla prima e, altre (la maggioranza) no.

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- Millermann
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Ciò rende improbabile che neolitico e neoprene (entrambi con la e aperta per il DOP) possano ammettere un accento secondario (a meno che non si prenda in considerazione anche la sillaba -o-
).
Questa possibilità pare invece coerente con le indicazioni del DiPI.
In ogni caso, ho il sospetto che non esista una vera e propria "regola" in proposito, e che il DOP abbia scelto la sua pronuncia tradizionale caso per caso (sempre che possa esistere una pronuncia "tradizionale" di un materiale sintetico come il neoprene
) . Che ne pensate?

Questa possibilità pare invece coerente con le indicazioni del DiPI.
In ogni caso, ho il sospetto che non esista una vera e propria "regola" in proposito, e che il DOP abbia scelto la sua pronuncia tradizionale caso per caso (sempre che possa esistere una pronuncia "tradizionale" di un materiale sintetico come il neoprene

In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
Non lo so; quale che sia la spiegazione, resta il fatto che l'avranno pur determinato in base a qualcosa... a meno che scegliere caso per caso non sia significato scegliere a caso!Millermann ha scritto:In ogni caso, ho il sospetto che non esista una vera e propria "regola" in proposito, e che il DOP abbia scelto la sua pronuncia tradizionale caso per caso (sempre che possa esistere una pronuncia "tradizionale" di un materiale sintetico come il neoprene) . Che ne pensate?

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Nei casi che riportate come "vocale aperta", in realtà viene indicata la vocale con apertura intermedia.Millermann ha scritto:Ciò rende improbabile che neolitico e neoprene (entrambi con la e aperta per il DOP) possano ammettere un accento secondario (a meno che non si prenda in considerazione anche la sillaba -o-).
Un altro fattore che può introdurre variabilità è il senso di composizione: cioè, in quale misura viene sentita una parola sola oppure una sequenza di due staccate.
Mi vengono in mente le espressioni neo-sindaco e neo-mamma, probabilmente sentite come parole separate e quindi tendenti all'apertura della vocale.
Si dirà "ma quelle sono scritte staccate". E' vero (tra l'altro il trattino mi pare una via di mezzo tra lo staccato e l'attaccato). Quando si parla, però, non si ha necessariamente il testo scritto sotto e in mente una dicotomia "questo è una parola" "queste sono due".
Nel mondo delle composizioni c'è un area grigia, secondo me.
Non si capisce, in effetti, perché ci dovrebbe essere una differenza tra neologia e neologismo, visto che, nella pronuncia tipo, questa ‘e’ è di grado intermedio. Noto che nello Zingarelli undicesima edizione (l’ultima affidabile), le trascrizioni fonematiche di Piero Fiorelli recano /e/ in tutti i composti inizianti per neo-.
Sarebbe forse il caso di scrivere alla redazione del DOP per chiedere conto di quest’anomalia.
Sarebbe forse il caso di scrivere alla redazione del DOP per chiedere conto di quest’anomalia.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Io in passato ho provato a scrivere un paio di volte alla redazione del DOP, ma non ho avuto molto successo, non mi hanno mai risposto. Se vuole provare lei...Marco1971 ha scritto:Sarebbe forse il caso di scrivere alla redazione del DOP per chiedere conto di quest’anomalia.

Fatto. 
Gentile Redazione,
noto con sorpresa che, nella trascrizione dei composti con 'neo-', la 'e' di 'neo-' fuor d'accento tonico viene resa in modo diverso, ad esempio in neologia (con 'e' semiaperta) e in neologismo (con 'e' semichiusa). Le trascrizioni fonematiche di Piero Fiorelli nell'undicesima edizione dello Zingarelli, invece, recano tutte /e/ per le voci inizianti per 'neo-'.
Vi domando dunque secondo quale criterio la 'e' di neologia e quella di neologismo non avrebbero, nella pronuncia normativa tradizionale dell'italiano, lo stesso preciso suono di grado intermedio tra 'chiuso' e 'aperto', come avviene per le 'e' e le 'o' su cui non cade l'accento tonico (o un eventuale accento secondario).
RingraziandoVi per l'attenzione e in attesa di un Vostro cortese riscontro, porgo distinti saluti.

Gentile Redazione,
noto con sorpresa che, nella trascrizione dei composti con 'neo-', la 'e' di 'neo-' fuor d'accento tonico viene resa in modo diverso, ad esempio in neologia (con 'e' semiaperta) e in neologismo (con 'e' semichiusa). Le trascrizioni fonematiche di Piero Fiorelli nell'undicesima edizione dello Zingarelli, invece, recano tutte /e/ per le voci inizianti per 'neo-'.
Vi domando dunque secondo quale criterio la 'e' di neologia e quella di neologismo non avrebbero, nella pronuncia normativa tradizionale dell'italiano, lo stesso preciso suono di grado intermedio tra 'chiuso' e 'aperto', come avviene per le 'e' e le 'o' su cui non cade l'accento tonico (o un eventuale accento secondario).
RingraziandoVi per l'attenzione e in attesa di un Vostro cortese riscontro, porgo distinti saluti.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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- Iscritto in data: ven, 19 ott 2012 20:40
- Località: Marradi (FI)
Il grado intermedio è per l'accento secondario, nei composti.Marco1971 ha scritto:Fatto.
[…]
Vi domando dunque secondo quale criterio la 'e' di neologia e quella di neologismo non avrebbero, nella pronuncia normativa tradizionale dell'italiano, lo stesso preciso suono di grado intermedio tra 'chiuso' e 'aperto', come avviene per le 'e' e le 'o' su cui non cade l'accento tonico (o un eventuale accento secondario).
Scritta così, sembra che tutte le atone siano di apertura intermedia.
Io formulerei diversamente: "... come avviene per le 'e' e le 'o' su cui cade l'accento secondario nelle parole composte".
Anche la loro guida alla trascrizione indica le intermedie su perdigiorno e portafortuna.
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