dicendo che secondo me la ricchezza di una doppia possibilità dev'essere legata a una divisione semantica.Marco1971 ha scritto: dom, 21 lug 2019 23:52 L’auspicare, poi, che una parola ambigenere diventi o solo femminile o solo maschile deve risultare da un ragionamento che mi sfugge: lungi dall’essere una tara, una doppia possibilità rappresenta una ricchezza della lingua, a cui attingere nelle circostanze espressive piú diverse. Invece, si vorrebbe sacrificare l’ambivalenza in nome di non si sa quale sacro nume…
L'indecisione semplice e pura su una parola non mi pare positiva, oltretutto è anche alla base di qualche plurale "fantasioso" come le amalgami o gli amalgame.
E che, a differenza di asse, qui ci si trova nel campo dell'oscillazione.
Potrebbe essere interessante, ma fino a che punto è condiviso? Se lo è troppo poco, rischia di essere un'intesa tra pochi e la parola nella lingua continua a sguazzare nel dubbio.Millermann ha scritto: mar, 23 lug 2019 15:08 Nelle parole con doppio genere, spesso la scelta è dettata dal significato. Penso a termini comuni, come asse, o a casi in cui la scelta è meno immediata, come componente.
Potrebbe essere, forse, un'idea interessante quella di provare a estendere tale possibilità al caso di amalgama.
Ad esempio, riflettendoci, mi sentirei d'usare (e di consigliare) il femminile nel significato proprio di lega metallica
...e il maschile nel significato estensivo/figurato di mescolanza, unione:3. a. estens. Mescolanza, impasto: a. di colori.
b. fig. Unione o miscuglio di cose diverse.