Recentemente è stata annunciata l'uscita di un cortometraggio sul fenomeno psicosociale degli hikikomori, nipponismo stante a indicare la scelta volontaria di autoesclusione sociale: https://www.scuolazoo.com/magazine/cine ... ezia-2019/.
Traduzioni come segregato/escluso/emarginato volontario/sociale non mi convincono. Io ne farei piuttosto appartato sociale/volontario (http://www.treccani.it/vocabolario/appartare/), ricavandone il fenomeno degli appartati sociali/volontari o, per i più arditi, appartatismo/appartismo sociale/volontario.
Io rimarrei sulla scelta piú semplice, che è quella che ha fatto anche lei nel suo intervento: autoescluso (sociale non pare necessario) e autoesclusione sociale. Qualche esempio dalla Rete:
Qualche mese fa aveva deciso di smettere di andare a scuola e da allora l’isolamento in cui viveva si era fatto ancora più profondo. Si parla di lui come di un «autoescluso»: è la traduzione di hikikomori, un termine coniato nel 1998 da Saito Tamaki, direttore del dipartimento psichiatrico dell’Ospedale Sofukai Sasaki in Giappone, che indica una condizione caratterizzata dall’evitamento del contatto sociale e dal ritiro nella propria casa, protratto per almeno 6 mesi. (da Vanityfair.it)
Pare che la donna avesse deciso di sottrargli la tastiera del pc, lo strumento che lo aveva ridotto ad un vero e proprio schiavo. Il termine giusto è Hikikomori. ‘Autoescluso’. Questa la traduzione del termine dal giapponese che fa riferimento a tutti qui giovani affetti da questa sindrome che li fa vivere chiusi nella propria stanza, davanti ad un computer o con uno smartphone, in un isolamento sociale volontario. (da Fanpage.it)
'Autoescluso' questo significa Hikikomori. La traduzione del termine dal giapponese è ' stare in disparte' ma la sostanza è che si tratta di tutti quei giovani affetti da questa sindrome che li fa vivere chiusi in una cameretta, davanti ad un computer o con uno smartphone, in un isolamento sociale volontario. (da Rainews.it)
Il Devoto-Oli (2021) registra ritirato sociale, locuzione a cui rimanda la voce hikikomori, e ritiro sociale:
PSIC., SOCIOL.ritirato sociale, adolescente o giovane adulto che ha rinunciato a qualsiasi forma di integrazione e di realizzazione sociale, per vivere in assoluto isolamento all'interno della propria abitazione
PSIC., SOCIOL.ritiro sociale, rinuncia a qualsiasi forma di integrazione e di realizzazione sociale da parte di un adolescente o giovane adulto che si riduce a vivere in assoluto isolamento all'interno della propria abitazione
G. M. ha scritto: mer, 11 set 2019 11:02
Segnalo anche autorecluso.
Autorecluso mi sembra preferibile ad autoescluso, perché ci si può escludere senza rinchiudersi in una stanza senza mai uscirne, mentre la caratteristica di questi depressi è proprio il confinamento in uno spazio angusto come la loro cameretta, che diviene una cella autoimposta.
Mi sono imbattuto in un sinonimo dalla connotazione spregiativa e polemica (dunque non adoperabile in contesti neutri): camerettaro. Il designato è chiaramente lo stesso: giovani, in particolar modo adolescenti ma non solo, che vivono reclusi nella loro cameretta in casa dei genitori. Se ne trovano diverse attestazioni cercando camerettaro (anche declinato al femminile, e al plurale) su Google: i risultati rimandano prevalentemente a piattaforme sociali come X (Twitter), Reddit, Quora e su vari fòri.