Marco1971 ha scritto:Io spero che questa moda svanisca, ma obiettivamente pare assai improbabile che la parola escalation, registrata da tutti i dizionari, persino dal Gabrielli (e senza commento sulla sua inutilità!), subitamente si dilegui nel nulla, soprattutto se supportata dall’uso quotidiano dei media. Spesso qui è stata invocata l’«arma» della «monoreferenzialità», propria dei forestierismi, e questo qui fa eccezione?
Piú che d’impoverimento lessicale, parlerei d’impoverimento espressivo (il lessico esiste sempre, quel che cambia è l’uso che se ne fa).
Marco, la monoreferenzialità è pertinente per i tecnicismi.
Escalation non è un tecnicismo anche quando usata nell'ambito (quello militare) che più vicino sarebbe a uno tecnico. È un concetto, come ho già detto, che se non viene quantificato si presta a interpretazioni soggettive e quindi è lecito renderlo in modi diversi secondo la resa stilistica che si vuole ottenere.
Se una convenzione internazionale definisse, a scopi qualsivoglia,
escalation come il raddoppio nell'arco di sei mesi della quantità di armi usate o in qualsiasi altro modo si voglia immaginare, allora la parola diventerebbe un tecnicismo, con significato univoco, e sarebbe legittimo usare sempre e solo
escalazione per indicarla.
Aggiungo, con riferimento alla nascita del termine che sembra essere avvenuta in occasione della guerra in Indocina, che la quantificazione non deve essere necessariamente numerica, ma deve stabilire con precisione i limiti d'uso della parola perché la si possa considerare tecnicismo e quindi invocarne la monoreferenzialità. Ad esempio, nel campo meccanico
cambio è univocamente specificato anche se non in termini numerici: è il complesso di ingranaggi che serve a trasmettere la potenza dal motore alle ruote. Finché
escalation e quindi un possibile
escalazione indicavano solo l'intensificazione del conflitto in Indocina, esisteva la monoreferenzialità, ma poi, come la stessa definizione del Reader's Digest mostra, il significato della parola si è nebulizzato e questa ha perso ogni diritto all'univocità della resa espressiva.