Daphnókomos ha scritto: sab, 25 apr 2020 16:43
È sicuramente una peculiarità della parlata ligure.
In questo
dizionario dialettale, possiamo constatarlo tutti:
dunque traduce
altrimenti. Davvero curioso!
Nei dialetti, specialmente in un momento storico come l'attuale - in cui l'abbandono da parte dei parlanti risulta, ormai, quasi completo -, occorre sempre procedere "lento pede". L'espressione l'ho potuta ascoltare chiaramente anche in regioni limitrofe. Se poi sia mai stata registrata nei rispettivi lessici non posso saperlo.
Il modo di dire, se è per questo, non è registrato neppure nei lessici tradizionali del dialetto genovese. Ma non perché non esistesse, particolarmente all'epoca! Soltanto a motivo della "pruderie" dei lessicografi.
Per altro, "se dunque" o "dunque" - registrati o proferiti (cambia poco!) - non costituiscono vero dialetto, ma rappresentano un tentativo d'italianizzazione di ciò che - per un effettivo dialettofono - sarebbe "se dunca".
O "se d'unca". Non mi sono mai occupato d'etimologie, ma non posso non notare che, nell'ambito regionale, esistono molte alternative "genuine", e quindi stigmatizzate, per rendere "altrimenti": "se nu", "se de nu", "se de nunca", "se nunca" ecc... Ovviamente, "uncha" ha molte attestazioni, per quanto antiche...
Relativamente a "uncha", almeno, l'etimo è certo:
https://en.wiktionary.org/wiki/umquam#Latin
L'italiano "dunque" viene affrontato nel modo seguente:
https://en.wiktionary.org/wiki/dunque
- ovviamente i repertori "della rete" assumono per "oro colato" (né potrebbero fare diversamente) quanto compare sui lessici locali e, infatti, non si fa neppure menzione dell'uso di "se" = se ("se dunca/d'unca"). Né di quello di "de" = di ("se de nu"/"se de nunca") -.
"Se" è certamente ineliminabile nell'uso genuino. Stabilire se "di" - comunque pronunciato - compaia sempre nell'espressione dovrebbero sapercelo dire lessicografi e studiosi. Agl'informatori dovrebbe spettare l'attendibilità dei dati e ai "raccoglitori" l'analisi. Ma, se i ruoli non sono più chiari e ognuno fa il mestiere dell'altro ...
Intendo dire che "dunque" è tutt'altro che "un dato". Cela il "vero" dato e costituisce già un'interpretazione. Ma dei dialettofoni "istruiti", non degli studiosi. Ai quali dovrebbero - al contrario - poter pervenire dati attendibili.
Direi che lo scopo dell'intervento non consiste nel giungere a una conclusione specifica, né m'interessa particolarmente, quanto piuttosto di tentare d'ampliare un minimo la visuale. E di chiarire che un minimo di visuale presuppone un minimo di conoscenza. Mentre i lessici redatti con scarsa cognizione da chi, ormai, si perita d'inserire le "vere" forme dialettali - perché, "ormai", Pietra ligure è diventata un "grande" centro d'eccellenza sanitario (ospedale "Santa Corona") e balneare - non aiutano chi davvero sia appassionato di ricerche linguistiche effettive.
Non di storia della censura linguistica, voluta e/o inconsapevole.
Oggetto di studio, per altro, degnissimo ... Purché sia dichiarato come tale ...
Altrimenti, ci si priva delle possibilità d'analizzare adeguatamente la "realtà" linguistica ...
Per altro, gli ultimi dialettofoni d'Alassio e "della Pietra" - così si diceva in Liguria, anzi "d'a Prîa" /da 'pri:a/ -, purché non li ascoltino i lessicografi, pronunciano ancora tranquillamente "se dunca". O "se d'unca" ? L'apostrofo, nella pronuncia, non si riesce a percepire...
