«Post-it»
Moderatore: Cruscanti
In realtà Post-it è un marchio registrato della 3M, e come tale non andrebbe tradotto...
Del resto, è vero che il termine è ampiamente utilizzato come nome generico per i fogliettini appiccicosi.
A me piace molto il termine giallino, che potrebbe essere efficacemente utilizzato per indicare esplicittamente i foglietti appiccicosi, mentre promemoria è piuttosto generico.
Del resto, è vero che il termine è ampiamente utilizzato come nome generico per i fogliettini appiccicosi.
A me piace molto il termine giallino, che potrebbe essere efficacemente utilizzato per indicare esplicittamente i foglietti appiccicosi, mentre promemoria è piuttosto generico.
Già, ma proprio perché marchio registrato non ha alcun diritto di imporsi come nome comune; secondo questo ragionamento dovremmo forse chiamare i fazzoletti di carta kleenex o l'aspirapolvere hoover come fanno gli inglesi, o scottex la carta assorbente (non so però come siano messi questi marchi in quanto a diritti di precedenza)...FedericoC ha scritto:In realtà Post-it è un marchio registrato della 3M, e come tale non andrebbe tradotto...

Giallino è piú diffuso di quanto pensassi: mio padre proprio ieri me ne ha chiesto uno, benché non s'interessi un granché di lingua o forestierismi. La cosa mi ha molto sorpreso.

Di fatto questa è una cosa che accade abbastanza spesso nell'uso comune.Federico ha scritto:Già, ma proprio perché marchio registrato non ha alcun diritto di imporsi come nome comune; secondo questo ragionamento dovremmo forse chiamare i fazzoletti di carta kleenex o l'aspirapolvere hoover come fanno gli inglesi, o scottex la carta assorbente (non so però come siano messi questi marchi in quanto a diritti di precedenza)...FedericoC ha scritto:In realtà Post-it è un marchio registrato della 3M, e come tale non andrebbe tradotto...![]()
Basti pensare al termine la playstation per indicare un generico sistema di gioco o alla parola iPod che empre più designa un qualsivoglia lettore di musica elettronica, per tacere poi di grandi classici come lo scotch per nastro adesivo.
E qui, preterendo, mi fermo

Nella mia città s'usa un termine che trovo meraviglioso per ogni genere di giochi elettronici: ghignòsperi, ma temo sia poco esportabilee, in effetti, non è italianoMarco1971 ha scritto:Che dice di ludostazione e ludomanetta (come ludoteca, ludoterapia)?FedericoC ha scritto:Basti pensare al termine la playstation per indicare un generico sistema di gioco...

Le sue proposte mi sembrano forse un po' troppo lunghe, la prima per qualche motivo mi appare un po' "faticosa" da pronunciare -mi scusi se non accompagno questa sensazione epidermica con dimostrazioni glottologiche che non sarei in grado di produrre-.
Io però ricordo che un tempo non tanto lontano si diceva semplicemente "vado a giocare col videogioco".
Sono di Cagliari, perciò dicevo che il termine non è italiano, a rigore
Anche se in questo caso, direi, si tratta più di gergo cagliaritano giovanile dei primi anni '80 che di lingua sarda campidanese vera e propria.
Purtroppo l'etimo della parola mi è del tutto oscuro.
Cercherò di indagare nel sottobosco della cultura linguistica e videoludica locale.
Colgo l'occasione per chiedervi di essere pazienti per miei eventuali errori con le vocali aperte e chiuse, ché qui non s'usano come in italiano (la regola è: tutte le vocali sono aperte a meno che nella sillaba successiva non ci sia una "u" o una "i).
Ultimamente sto sciacquando i panni in Arno, o meglio, in Tressa, ma ho ancora numerose incertezze a riguardo

Anche se in questo caso, direi, si tratta più di gergo cagliaritano giovanile dei primi anni '80 che di lingua sarda campidanese vera e propria.
Purtroppo l'etimo della parola mi è del tutto oscuro.
Cercherò di indagare nel sottobosco della cultura linguistica e videoludica locale.
Colgo l'occasione per chiedervi di essere pazienti per miei eventuali errori con le vocali aperte e chiuse, ché qui non s'usano come in italiano (la regola è: tutte le vocali sono aperte a meno che nella sillaba successiva non ci sia una "u" o una "i).
Ultimamente sto sciacquando i panni in Arno, o meglio, in Tressa, ma ho ancora numerose incertezze a riguardo

Non si preoccupi: noi non le possiamo udire!FedericoC ha scritto:Colgo l'occasione per chiedervi di essere pazienti per miei eventuali errori con le vocali aperte e chiuse, ché qui non s'usano come in italiano (la regola è: tutte le vocali sono aperte a meno che nella sillaba successiva non ci sia una "u" o una "i).
Ultimamente sto sciacquando i panni in Arno, o meglio, in Tressa, ma ho ancora numerose incertezze a riguardo

Se mi permette, invece, una piccola correzione: al riguardo. Non me ne voglia, lo fo con tutti!

Si figuri, anzi, la ringrazio: non è mai troppo tardi per perdere cattive abitudini o usi scorretti.Se mi permette, invece, una piccola correzione: al riguardo. Non me ne voglia, lo fo con tutti!
Inoltre, la mia compagna e convivente, pisana ma vissuta a lungo a Siena (e qui, a giudicare dalla sua icona e dal suo linguaggio, immagino la sua espressione di disgusto), è molto più severa di lei

Certo, ma non c'entra con la traduzione dei nomi propri.FedericoC ha scritto:Di fatto questa è una cosa che accade abbastanza spesso nell'uso comune.
Non mi sembra che playstation sia usato cosí indifferentemente, anzi al contrario mi pare che i proprietari dei vari giochi tendano spesso a differenziarsi molto dagli altri, e li disprezzino pure.FedericoC ha scritto:Basti pensare al termine la playstation per indicare un generico sistema di gioco o alla parola iPod che sempre più designa un qualsivoglia lettore di musica elettronica, per tacere poi di grandi classici come lo scotch per nastro adesivo.
E qui, preterendo, mi fermo
Comunque quello che volevo dire è che nessuno mi può impedire di parlare di lettore mp3, nastro adesivo e carta assorbente paragonando queste parole a Giorgio Cespuglio.
Perciò, non si faccia problemi a dire giallino.

Non parlo del pubblico specialistico e specializzato, quanto dei soliti media generalisti, che hanno preso questo vezzo.Non mi sembra che playstation sia usato cosí indifferentemente, anzi al contrario mi pare che i proprietari dei vari giochi tendano spesso a differenziarsi molto dagli altri, e li disprezzino pure.
No certo, non intendevo dire questo, ma solo notare come il passaggio da Playstation a playstation sia un fenomeno abbastanza frequente.Comunque quello che volevo dire è che nessuno mi può impedire di parlare di lettore mp3, nastro adesivo e carta assorbente paragonando queste parole a Giorgio Cespuglio.
Perciò, non si faccia problemi a dire giallino.
Forse quando non aveva concorrenti; adesso la cosa mi pare diversa.FedericoC ha scritto:Non parlo del pubblico specialistico e specializzato, quanto dei soliti media generalisti, che hanno preso questo vezzo.
Naturale, nessuno potrebbe negarlo.FedericoC ha scritto:No certo, non intendevo dire questo, ma solo notare come il passaggio da Playstation a playstation sia un fenomeno abbastanza frequente.
Finalmente giallino è stato accolto nell’ottavo volume del GRADIT.
La marca d’uso data è CO[mune]: lo è davvero?

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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