«Ciò non toglie che mi sento/senta»
Moderatore: Cruscanti
Re: «Ciò non toglie che mi sento/senta»
Tirando le somme, se vogliamo essere chiari e non dare adito a dubbi in chi ci legge o ci ascolta, useremo il non soltanto quando vogliamo negare, e mai piú in funzione espletiva (non esplicativa!).
Negli ultimi due esempi, il non ha pieno valore negativo.
Negli ultimi due esempi, il non ha pieno valore negativo.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Re: «Ciò non toglie che mi sento/senta»
Ok, quindi secondo lei il "non" dopo il "ciò non toglie" che non è sempre espletivo?
Re: «Ciò non toglie che mi sento/senta»
Ciò non toglie che il cuore della questione non sia quello legislativo e che sia inutilmente defatigante questo nuovo confronto...
Ciò non toglie che non ce l’ho con le istituzioni, né tanto meno con la sindaca.
In questi due esempi da lei citati, il cuore della questione non è quello legislativo e «io» non ce l’ho né con le istituzioni, né con la sindaca. È il senso del discorso a guidarci. Ma il senso del discorso è facilitato se non s’introducono ostacoli alla sua comprensione con inutili orpelli, e quindi, nel caso di ciò non toglie che, evitando un non che non nega.
Ciò non toglie che non ce l’ho con le istituzioni, né tanto meno con la sindaca.
In questi due esempi da lei citati, il cuore della questione non è quello legislativo e «io» non ce l’ho né con le istituzioni, né con la sindaca. È il senso del discorso a guidarci. Ma il senso del discorso è facilitato se non s’introducono ostacoli alla sua comprensione con inutili orpelli, e quindi, nel caso di ciò non toglie che, evitando un non che non nega.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Re: «Ciò non toglie che mi sento/senta»
Sì questo l'ho capito, era già chiaro. Ma siccome mi pare di capire che è saltato fuori che il "non" dopo "ciò non toglie che" ha funzione espletiva, volevo sapere se era sempre così o meno. Allora mi sembra di capire che non è sempre così, e che bisogna contestualizzarlo alla frase. Ma allora nel caso di Andreoli come si può contestualizzarlo correttamente? Lui sì è detto più volte contro i social e non li apprezza, come tra l'altro si può vedere da qui: https://www.google.com/amp/s/m.huffingt ... _23401485/.
Allora come è possibile dire che quando ha detto: ciò non toglie che io non riconosca l'utilità... , quel secondo "non", ha funzione espletiva?
Allora come è possibile dire che quando ha detto: ciò non toglie che io non riconosca l'utilità... , quel secondo "non", ha funzione espletiva?
Re: «Ciò non toglie che mi sento/senta»
Perché prima parla di cose negative, e poi riconosce ai social mushrooms quel che gli riconosce. All’inizio mi ero focalizzato sulla struttura negativa, senza sapere che con ciò non toglie che fosse possibile un non espletivo (estraneo al mio uso personale). Poi Lorenzos ci ha fornito illustri esempi letterari, che legittimano questa possibilità. Infine abbiamo visto che i dizionari odierni sono quasi tutti concordi nella loro esemplificazione, in cui non compare il non espletivo. E abbiamo concluso che è preferibile, nella lingua d’oggi, evitare questo non se non ha valore negativo, a scanso d’equivoci.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Re: «Ciò non toglie che mi sento/senta»
In questo caso manca completamente un senso avversativo. Non li usa per motivi etici, e non li userebbe comunque.Gabri ha scritto: lun, 13 lug 2020 14:33 Sì, se non avesse aggiunto il non sarebbe stato come dici tu. Invece è da interpretare con una lettura attenta a: rimane il fatto che io non riconosca la grande utilità e gli aspetti positivi dei social network. Ha utilizzato l'espressione ciò non toglie, non in maniera da creare possibilità, utilità nei social network, ma per dire che comunque lui non ne vede la grande utilità... Ha voluto dire: anche se non partecipo (per es. a Facebook) per motivi di pubblicità occulta che non sarebbero etici per il mio ruolo di medico, comunque per me, rimane il fatto che io non riconosca la grande utilità e gli aspetti positivi dei social network. Quindi si potrebbe inferire, che anche se non fosse un medico, i social network non li userebbe in quanto non ne riconoscerebbe l'utilità e gli aspetti positivi.
Io userei un costrutto differente: "E, comunque, non riconosco grande utilità" o "A prescindere da questo, non riconosco grande utilità".
Se tocca andare a cercare cosa ha detto da altre parti, quel discorso lì non brilla per chiarezza.
Re: «Ciò non toglie che mi sento/senta»
Infatti probabilmente non voleva usare il ciò non toglie in senso avversativo come di solito accade. Ma usarlo come "rimane il fatto che", "comunque" non riconosco la grande utilità e gli aspetti positivi dei social network. Infatti, in questo caso se il "non" (espletivo o meno) dipende dal contesto del discorso, il discorso dipende da cosa vuole dire l'autore... Non so se ho reso l'idea 
Quindi se l'autore è contro i social il "non" non è espletivo. E questo non si può chiarire, per questo la frase per ora non riesco a capirla, ed era una delle cose che per ora mi interessava di più del libro.

Quindi se l'autore è contro i social il "non" non è espletivo. E questo non si può chiarire, per questo la frase per ora non riesco a capirla, ed era una delle cose che per ora mi interessava di più del libro.
Re: «Ciò non toglie che mi sento/senta»
E se smettessimo di parlare come barbari e chiamassimo le cose col loro nome? In italiano quelle cose sono reti sociali. E chi si ostina a chiamarle diversamente barbaro rimane. 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Re: «Ciò non toglie che mi sento/senta»
Comunque come mi sta facendo notare un mio prof. delle superiori: Il non espletivo è pleonastico, ovvero, rende ridondante la frase, ma non la muta nel significato. Infatti, pur avendo letto prima questa regola, ero rimasto agli esempi riportati nelle frasi dove il non era espletivo, e così non l'ho, ma credo abbiamo, applicato alla frase in questione di Andreoli! Perché in quella frase se noi togliamo il secondo non, in quanto espletivo, la frase cambia di significato.
Re: «Ciò non toglie che mi sento/senta»
No, non rende ridondante la frase, è esso a essere ridondante.Gabri ha scritto: lun, 13 lug 2020 23:08 [...] Il non espletivo è pleonastico, ovvero, rende ridondante la frase [...]
Per il resto, credo che le abbiamo fornito sufficienti informazioni perché si possa formare una propria opinione.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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