Vorrei proporre saper vivere.
Forse non è letterale, ma si capisce bene e si ricollega all'omonimo libretto del 1900 di Matilde Serao.
Savoir-faire
Moderatore: Cruscanti
Io mi stupisco d’una cosa: perché accogliere savoir-faire e savoir-vivre, che nel GRADIT hanno, quasi parola per parola (si veda nel De Mauro), la stessa definizione? Queste due parole francesi, in francese, hanno significati diversi (si veda nel TLFi).
Il savoir-faire è il saperci fare, la destrezza, la competenza, la tecnica, ecc.
Il savoir-vivre è il sapere stare al mondo, l’urbanità, la cortesia, la civiltà, il garbo, ecc.
Doppioni stranieri in italiano? È il colmo dell’assurdità!
Il savoir-faire è il saperci fare, la destrezza, la competenza, la tecnica, ecc.
Il savoir-vivre è il sapere stare al mondo, l’urbanità, la cortesia, la civiltà, il garbo, ecc.
Doppioni stranieri in italiano? È il colmo dell’assurdità!

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