Buonasera,
è agrammaticale la seguente sequenza di tempi verbali: "Quando progettavo il viaggio in Giappone avevo trovato un alloggio conveniente"?
Il trapassato prossimo dev'essere sostituito dal passato remoto?
Preciso che le azioni espresse non hanno sortito effetti nel presente.
Successione di imperfetto e trapassato prossimo
Moderatore: Cruscanti
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Re: Successione di imperfetto e trapassato prossimo
L’uso dei tempi, in molte lingue (certamente quelle che conosco a fondo), presenta una casistica pressoché infinita, a impadronirsi della quale non basta nessuna regola grammaticale: la sicurezza viene con la frequentazione della buona letteratura, che diventa orecchio interno, o «guida sensitiva».
Il caso classico, con azione lunga e azione breve, nella narrazione, è rappresentato dalla coppia imperfetto-passato remoto (il telefono squillò mentre dormivo, ecc.). Nella lingua parlata spontanea, il passato remoto non si usa molto spesso (ma si può in certi casi), e viene spesso sostituito dal passato prossimo in un contesto legato al presente, e dal trapassato prossimo se si parla di fatti nel passato (Ieri ho comprato un litro d’olio / Il giorno prima avevo comprato un litro d’olio, ecc.).
Per la frase che lei propone, io vedrei una sfumatura: il passato remoto lascerebbe presupporre un séguito alla narrazione, darebbe all’alloggio trovato un posto di rilievo nella storia; il trapassato prossimo, invece, lascerebbe presagire che l’alloggio non fu un successo e si rivelò un episodio poco importante. Qui naturalmente bisognerebbe fare uno studio approfondito basato su spogli e quello che presento è solo un mio sentimento dettato dall’«interna visione» di cui sopra.
Quando progettavo il viaggio in Giappone, trovai un alloggio conveniente (nel quale mi sentii a mio agio/che non mi sarei mai aspettato/teatro d’incredibili vicende...).
Quando progettavo il viaggio in Giappone, avevo trovato un alloggio conveniente (ma purtroppo dovetti presto traslocare/il viaggio fu annullato/non potei approfittarne...).
L’unica certezza è che entrambe le formulazioni sono grammaticali.
Il caso classico, con azione lunga e azione breve, nella narrazione, è rappresentato dalla coppia imperfetto-passato remoto (il telefono squillò mentre dormivo, ecc.). Nella lingua parlata spontanea, il passato remoto non si usa molto spesso (ma si può in certi casi), e viene spesso sostituito dal passato prossimo in un contesto legato al presente, e dal trapassato prossimo se si parla di fatti nel passato (Ieri ho comprato un litro d’olio / Il giorno prima avevo comprato un litro d’olio, ecc.).
Per la frase che lei propone, io vedrei una sfumatura: il passato remoto lascerebbe presupporre un séguito alla narrazione, darebbe all’alloggio trovato un posto di rilievo nella storia; il trapassato prossimo, invece, lascerebbe presagire che l’alloggio non fu un successo e si rivelò un episodio poco importante. Qui naturalmente bisognerebbe fare uno studio approfondito basato su spogli e quello che presento è solo un mio sentimento dettato dall’«interna visione» di cui sopra.
Quando progettavo il viaggio in Giappone, trovai un alloggio conveniente (nel quale mi sentii a mio agio/che non mi sarei mai aspettato/teatro d’incredibili vicende...).
Quando progettavo il viaggio in Giappone, avevo trovato un alloggio conveniente (ma purtroppo dovetti presto traslocare/il viaggio fu annullato/non potei approfittarne...).
L’unica certezza è che entrambe le formulazioni sono grammaticali.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Re: Successione di imperfetto e trapassato prossimo
La ringrazio sentitamente.
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