Noctisdomina ha scritto: sab, 12 set 2020 13:09
Dunque il presente narrativo esclude l'uso del congiuntivo passato?
No. Se guarda bene nell’articolo, c’è persino un esempio di ‘finché’ + presente (al passivo):
La loro relazione va avanti per due anni, finché Ellis non viene nominata per l’Harper Avery...
Tra essere nominati e svenire, c’è di mezzo il sangue.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Forse Noctisdomina si riferiva al fatto che, scoperto che si tratta di un presente storico, la consecutio può oscillare tra quella dei tempi principali e quella dei tempi storici e quindi facilmente "le intima (= le intimò) di non chiamare... finché non sia svenuta(?*)".
È chiaro che tra una reggente introdotta da un verbo iussivo e una reggente semplicemente dichiarativa (espositiva o narrativa) c'è una bella differenza.
Nell'esempio estrapolato dal signor Marco, sempre dalla stessa trama, tutta la proposizione è puramente narrativa: si raccontano due fatti in sequenza, tanto che il "finché" non indica aspettazione o eventualità , ma puro trapasso temporale, conclusivo, ad un fatto successivo: sono due presenti storici eminentemente narrativi paralleli e con lo stesso peso.
Del tipo: "la partita proseguì piatta per quasi tutta la sua durata, finchè al novantesimo i padroni di casa segnarono."
Tralignando un po', oserei dire che questo "finchè" ha una tenue forza ipotattica, antecedente immediato della coordinazione esplicita.