Dolce Stil Novo - qual è il significato del seguente paragrafo?
Moderatore: Cruscanti
- Francesco94
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Dolce Stil Novo - qual è il significato del seguente paragrafo?
Salve,
credo che il mio quesito tratti più d'un tema, dunque ho deciso di inserirlo in questa sezione, appunto, «Generale». Gentilmente, mi scuso in anticipo se mi dilungheró: credo che sia necessario al fine di far comprendere a tutti voi la mia domanda, incentrata in particolare sulla corrente letteraria del XIII secolo e le sue rispettive caratteristiche e/o differenze con la corrente letteraria del secolo successivo.
Il paragrafo di cui trattasi è il seguente:
«Corrente che segna l'inizio del secolo successivo, lo Stil Novo influenzerà parte della poesia italiana fino a Francesco Petrarca: divenne guida infatti di una profonda ricerca verso un'espressione raffinata e "nobile" dei propri pensieri, staccando la lingua dal volgare municipale» (estratto da Uichipedia).
Il primo quesito è di natura sintattica: il predicato nominale «divenne guida» ha come soggetto implicito il nome del poeta posto prima dei due punti (dunque potrebbe trattarsi d'una relativa [Francesco Petrarca che divenne guida...] o d'una dichiarativa?) oppure fa riferimento al soggetto della principale (lo Stil Novo)?
Senza dilungarmi troppo sulle caratteristiche del contesto storico e sulle differenze fra Dante Alighieri e Francesco Petrarca, vorrei chiedervi quale sia il significato dell'ultima subordinata (modale?) introdotta dal gerundio semplice che riporto ancor una volta qui di séguito: «staccando la lingua dal volgare municipale».
Prendendo in considerazione la stilistica dei rispettivi poeti, Dante era solito prediligere il volgare come lingua di comunicazione ufficiale ma non disprezzava il latino, definendola una seconda lingua riservata ad un pubblico dotto. Per converso, Francesco Petrarca —precursore dell'Umanesimo— identificava nel latino la lingua ufficiale della cultura e della comunicazione, circoscrivendo il volgare solo nella composizione del Canzoniere.
Di più, l'interpretazione dell'aggettivo «municipale» può riferirsi a Dante Alighieri, dedito alla lotta politica nella Firenze dei suoi anni (guelfi contro ghibellini) e legato ancora a schemi medioevali (Dio al centro dell'universo: teocentrismo, difatti egli prende spunto dalla Scolastica) mentre Petrarca è definito un cosmopolita che si concentra sull'uomo e la sua interiorità (l'essere umano al centro dell'universo: antropocentrismo), e per lui la religione è fonte di dubbio —quantunque non intenda obliterarla totalmente dalla sua produzione letteraria.
Ringraziando chiunque vorrà rispondere alla mia domanda, porgo Cordiali Saluti.
credo che il mio quesito tratti più d'un tema, dunque ho deciso di inserirlo in questa sezione, appunto, «Generale». Gentilmente, mi scuso in anticipo se mi dilungheró: credo che sia necessario al fine di far comprendere a tutti voi la mia domanda, incentrata in particolare sulla corrente letteraria del XIII secolo e le sue rispettive caratteristiche e/o differenze con la corrente letteraria del secolo successivo.
Il paragrafo di cui trattasi è il seguente:
«Corrente che segna l'inizio del secolo successivo, lo Stil Novo influenzerà parte della poesia italiana fino a Francesco Petrarca: divenne guida infatti di una profonda ricerca verso un'espressione raffinata e "nobile" dei propri pensieri, staccando la lingua dal volgare municipale» (estratto da Uichipedia).
Il primo quesito è di natura sintattica: il predicato nominale «divenne guida» ha come soggetto implicito il nome del poeta posto prima dei due punti (dunque potrebbe trattarsi d'una relativa [Francesco Petrarca che divenne guida...] o d'una dichiarativa?) oppure fa riferimento al soggetto della principale (lo Stil Novo)?
Senza dilungarmi troppo sulle caratteristiche del contesto storico e sulle differenze fra Dante Alighieri e Francesco Petrarca, vorrei chiedervi quale sia il significato dell'ultima subordinata (modale?) introdotta dal gerundio semplice che riporto ancor una volta qui di séguito: «staccando la lingua dal volgare municipale».
Prendendo in considerazione la stilistica dei rispettivi poeti, Dante era solito prediligere il volgare come lingua di comunicazione ufficiale ma non disprezzava il latino, definendola una seconda lingua riservata ad un pubblico dotto. Per converso, Francesco Petrarca —precursore dell'Umanesimo— identificava nel latino la lingua ufficiale della cultura e della comunicazione, circoscrivendo il volgare solo nella composizione del Canzoniere.
Di più, l'interpretazione dell'aggettivo «municipale» può riferirsi a Dante Alighieri, dedito alla lotta politica nella Firenze dei suoi anni (guelfi contro ghibellini) e legato ancora a schemi medioevali (Dio al centro dell'universo: teocentrismo, difatti egli prende spunto dalla Scolastica) mentre Petrarca è definito un cosmopolita che si concentra sull'uomo e la sua interiorità (l'essere umano al centro dell'universo: antropocentrismo), e per lui la religione è fonte di dubbio —quantunque non intenda obliterarla totalmente dalla sua produzione letteraria.
Ringraziando chiunque vorrà rispondere alla mia domanda, porgo Cordiali Saluti.
Re: Dolce Stil Novo - qual è il significato del seguente paragrafo?
L’interpretazione piú logica è che la guida sia Petrarca, perché un movimento culturale è il risultato di varie spinte, ma la guida non è il movimento, è per forza una persona.
Il gerundio qui è modale-strumentale, e il volgare municipale si riferisce alla lingua parlata dal popolo in una data città (o comune). La lingua poetica, di per sé, si distacca dalla lingua usata dal popolo.
Il gerundio qui è modale-strumentale, e il volgare municipale si riferisce alla lingua parlata dal popolo in una data città (o comune). La lingua poetica, di per sé, si distacca dalla lingua usata dal popolo.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Re: Dolce Stil Novo - qual è il significato del seguente paragrafo?
Dubbi su "guida=Petrarca". Anche una corrente (e, fuor di metonimia, i suoi rappresentanti), può essere guida "verso la ricerca di un'espressione raffinata e nobile...", caratteristica, questa, peculiare dello Stilnovo. Del resto, non si giustificherebbe troppo bene l'uso dei due punti, a chiarimento, secondo me, di tutto il concetto precedente. Se il riferimento fosse stato al solo Petrarca, mi sarei atteso un anaforico.
Anche la risposta del signor Marco al secondo quesito può condurre alla stessa conclusione.
Ma rimangono, onestamente, dei dubbi e potrei sbagliarmi.
Anche la risposta del signor Marco al secondo quesito può condurre alla stessa conclusione.
Ma rimangono, onestamente, dei dubbi e potrei sbagliarmi.
- Francesco94
- Interventi: 100
- Iscritto in data: lun, 15 ott 2018 13:06
- Località: Roma, Italia
Re: Dolce Stil Novo - qual è il significato del seguente paragrafo?
Ad onor del vero, anch'io sono arrivato alla conclusione che il predicato nominale si riferisca a Francesco Petrarca, perché in primis usualmente il predicato dopo i due punti può riferirsi all'ultimo elemento della frase (il sintagma nominale Francesco Petrarca che funge da «testa» alla frase dichiarativa) precedente ai due punti. Difatti, quest'ultimi tendono —fra le tante funzioni— ad esplicare e chiarire quanto è detto precedentemente.
Resto ad ogni modo sorpreso della scelta dei tempi verbali, rendendo il periodo —per un certo verso— orbo della corretta consecutio temporum: la proposizione dopo i due punti, espressa all'imperfetto indicativo, indica erroneamente un rapporto d'anteriotità con la proposizione antecedente i due punti.
Tuttavia, in antitesi a quanto scritto poc'anzi, il presente indicativo («Corrente che segna l'inizio del secolo successivo») potrebbe tradursi in un presente narrativo: ecco che si instaurerebbe un rapporto di contemporaneità-posteriorità, trasportando l'intero periodo ad un futuro di cui si ha già certezza (ecco perché viene usato il presente narrativo).
Che idea ha al riguardo, Marco1971?
Cosa ne pensate voi?
Resto ad ogni modo sorpreso della scelta dei tempi verbali, rendendo il periodo —per un certo verso— orbo della corretta consecutio temporum: la proposizione dopo i due punti, espressa all'imperfetto indicativo, indica erroneamente un rapporto d'anteriotità con la proposizione antecedente i due punti.
Tuttavia, in antitesi a quanto scritto poc'anzi, il presente indicativo («Corrente che segna l'inizio del secolo successivo») potrebbe tradursi in un presente narrativo: ecco che si instaurerebbe un rapporto di contemporaneità-posteriorità, trasportando l'intero periodo ad un futuro di cui si ha già certezza (ecco perché viene usato il presente narrativo).
Che idea ha al riguardo, Marco1971?
Cosa ne pensate voi?
Re: Dolce Stil Novo - qual è il significato del seguente paragrafo?
"Si oppose strenuamente all'ascesa di Adolf Hitler: ardente pacifista e di spirito liberale, vedeva..."
Ma che si parla del Führer?
Ma che si parla del Führer?

Ultima modifica di lorenzos in data dom, 11 ott 2020 18:24, modificato 1 volta in totale.
Gli Usa importano merci ed esportano parole e dollàri.
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Re: Dolce Stil Novo - qual è il significato del seguente paragrafo?
Signor Francesco, provo a chiarire la scelta dei tempi. Premetto che ancora mi frullano in testa dubbi su quella "guida" seguita da una descrizione che si confà pienamente a tutta la corrente, di cui Petrarca è un punto d'arrivo e non l'inizio.
Il primo verbo ("segna") è un presente storico, il secondo ("influenzerà") è un futuro retrospettivo (storico narrativo, con cui si segnala una posterioriorità anaforica), il terzo ("divenne") un semplice passato remoto (perfetto), storico anch'esso. Ovviamente contemporaneo a quest'ultimo il gerundio "staccando".
Non ci sono imperfetti. Non è un problema di "consecutio": è solo una scelta stilistica, di messa in rilievo e di prospettiva. Per la messa in rilievo il più atto è il presente storico.
Per tutti i momenti si può anche selezionare il semplice passato remoto, se non si vuol evidenziare la preminenza dell'uno sull'altro e li si vuol mettere tutti sullo stesso asse cronologico.
Col futuro, invece, chi scrive trasporta idealmente nel presente storico il punto di riferimento, rispetto al quale quel fatto ("influenzerà") deve ancora accadere.
Praticamente si può stilare questo parallelismo:
A) Corrente che segnò... lo Stilnovo avrebbe poi influenzato...(posteriorità standard con condizionale composto)
B) Corrente che segna... lo Stilnovo influenzerà... (posteriorità col futuro storico-retrospettivo-anaforico)
C) Corrente che segnò... lo Stilnovo influenzò (stesso asse cronologico senza preminenza)
Posso fare pure un ibrido, meno ortodosso, tra A e B, vista la temporalità "traslata" (quindi modalità) sottesa a quel presente e a quel futuro.
Il primo verbo ("segna") è un presente storico, il secondo ("influenzerà") è un futuro retrospettivo (storico narrativo, con cui si segnala una posterioriorità anaforica), il terzo ("divenne") un semplice passato remoto (perfetto), storico anch'esso. Ovviamente contemporaneo a quest'ultimo il gerundio "staccando".
Non ci sono imperfetti. Non è un problema di "consecutio": è solo una scelta stilistica, di messa in rilievo e di prospettiva. Per la messa in rilievo il più atto è il presente storico.
Per tutti i momenti si può anche selezionare il semplice passato remoto, se non si vuol evidenziare la preminenza dell'uno sull'altro e li si vuol mettere tutti sullo stesso asse cronologico.
Col futuro, invece, chi scrive trasporta idealmente nel presente storico il punto di riferimento, rispetto al quale quel fatto ("influenzerà") deve ancora accadere.
Praticamente si può stilare questo parallelismo:
A) Corrente che segnò... lo Stilnovo avrebbe poi influenzato...(posteriorità standard con condizionale composto)
B) Corrente che segna... lo Stilnovo influenzerà... (posteriorità col futuro storico-retrospettivo-anaforico)
C) Corrente che segnò... lo Stilnovo influenzò (stesso asse cronologico senza preminenza)
Posso fare pure un ibrido, meno ortodosso, tra A e B, vista la temporalità "traslata" (quindi modalità) sottesa a quel presente e a quel futuro.
Ultima modifica di DON FERRANTE in data lun, 12 ott 2020 1:11, modificato 2 volte in totale.
- Francesco94
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Re: Dolce Stil Novo - qual è il significato del seguente paragrafo?
Gentile Don Ferrante,
giustamente non ci sono imperfetti, dato che «divenne» è un passato remoto —chiedo venía.
giustamente non ci sono imperfetti, dato che «divenne» è un passato remoto —chiedo venía.

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- Iscritto in data: sab, 05 set 2020 17:08
Re: Dolce Stil Novo - qual è il significato del seguente paragrafo?
"Quand'un'altra che dietro a lei venìa..." 

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- Iscritto in data: sab, 05 set 2020 17:08
Re: Dolce Stil Novo - qual è il significato del seguente paragrafo?
Rileggendo l'estratto sono sempre più convinto che "guida" sia da riferire all'intera corrente. Corrente-guida di tutto ciò che vi è descritto.
Re: Dolce Stil Novo - qual è il significato del seguente paragrafo?
A me la frase non piace proprio. Comunque la si pensi, Petrarca/lo Stilnovismo sembra essere guida di una profonda ricerca verso un'espressione [...] dei [suoi] propri pensieri. 

G.B.
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Re: Dolce Stil Novo - qual è il significato del seguente paragrafo?
Non è un gioiello, questo è chiaro, ma è palese che sotto la voce "Stilnovo" quella descrizione è riferita alle peculiarità della corrente. Petrarca non c'entra nulla.
"Propri" è possesso generico: lo Stilnovo ispirò e stimolò i pensieri di ogni eventuale mente e penna che si dedicasse all'arte poetica.
"Propri" è possesso generico: lo Stilnovo ispirò e stimolò i pensieri di ogni eventuale mente e penna che si dedicasse all'arte poetica.
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