Uso del genere
Moderatore: Cruscanti
Uso del genere
Si sta sempre più diffondendo la tendenza ad utilizzare sia il maschile che il femminile per rivolgersi a persone di entrambi i sessi come negli esempi: "Salve a tutte e tutti", oppure "L'istruzione è un diritto di tutte le studentesse e tutti gli studenti", o ancora di utilizzare l'asterisco: "Buongiorno a tutt*". Ma è sbagliato allora usare il maschile per rivolgersi anche a persone di sesso femminile? Cioè scrivere "Buongiorno a tutti!", per indicare che l'augurio è rivolto a donne e uomini, è a questo punto errato? Grazie a chi risponderà.
Re: Uso del genere
Niente affatto.
Re: Uso del genere
C’è chi crede, perché non sa, che la lingua sia sessista. Ma non è propriamente cosí. Per quanto riguarda i pronomi indefiniti, il maschile rappresenta la forma neutra e si applica indiscriminatamente a ambo i sessi. L’ho ricordato non molto tempo fa: Buonasera a tutti non significa che si dà la buonasera solo a chi è di sesso maschile, perché tutti significa tutte le persone (che mi ascoltano). E la stessa parola persona, di genere grammaticale femminile, si applica sia a donne sia a uomini. Una vittima resta una vittima, un ostaggio rimane un ostaggio, non è questione di chi possiede un pene o una vulva.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
-
- Interventi: 354
- Iscritto in data: sab, 05 set 2020 17:08
Re: Uso del genere
D'accordissimo. Appigliarsi a certe ripicche, fondate sul niente, è semplicemente sciocco.
Re: Uso del genere
Ispirato dalla risposta del gentile Marco, ardisco proporre un quesito (mi scuso se fosse già comparso in questo forum).
Sarebbe oltremodo marciano ricorrere al pronome persona dove fosse necessario riferirsi al prossimo in modo indefinito, così da non ledere la sensibilità di alcuno (eterosessuali, transgenere e le diverse sfumature di individualità)? Penso all'intestazione di una missiva che in luogo di "Signor" o "Signora" riporti:
"Alla Gentilissima/Distinta Persona Mario Rossi..."
Grazie per la vostra indulgenza.
Sarebbe oltremodo marciano ricorrere al pronome persona dove fosse necessario riferirsi al prossimo in modo indefinito, così da non ledere la sensibilità di alcuno (eterosessuali, transgenere e le diverse sfumature di individualità)? Penso all'intestazione di una missiva che in luogo di "Signor" o "Signora" riporti:
"Alla Gentilissima/Distinta Persona Mario Rossi..."
Grazie per la vostra indulgenza.
Ultima modifica di lem in data dom, 25 ott 2020 16:13, modificato 1 volta in totale.
Re: Uso del genere
Nel campo della corrispondenza epistolare, bisogna stare attenti a rimanere nelle formule usuali. Quando c’è nome e cognome, non è indispensabile aggiungere Signor/Signora, basta scrivere Al Gentilissimo/Distinto Mario Rossi, evitando espressioni che potrebbero apparire stravaganti (come Persona), senza urtare la sensibilità del destinatario.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Chi c’è in linea
Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 2 ospiti