«Gala» o «galà»
Moderatore: Cruscanti
«Gala» o «galà»
Buongiorno a tutti, signori.
Mi rivolgo a voi per un dubbio sul termine "gala".
Lo trovo spesso scritto (nei romanzi o in vari articoli di giornale) senza l'accento finale: "Serata di gala"; "Gala di beneficenza" o "Gran gala".
Però in qualche occasione ho trovato la forma accentata per esempio nel caso di "Galà di beneficenza" o "Gran galà", e quindi mi domando quale sia meglio usare in questo caso.
Vi ringrazio per l'attenzione e vi auguro una buona giornata.
Mi rivolgo a voi per un dubbio sul termine "gala".
Lo trovo spesso scritto (nei romanzi o in vari articoli di giornale) senza l'accento finale: "Serata di gala"; "Gala di beneficenza" o "Gran gala".
Però in qualche occasione ho trovato la forma accentata per esempio nel caso di "Galà di beneficenza" o "Gran galà", e quindi mi domando quale sia meglio usare in questo caso.
Vi ringrazio per l'attenzione e vi auguro una buona giornata.
Re: «Gala» o «galà»
L’unica forma corretta è (la) gala, visto che il termine ci è pervenuto per mediazione dello spagnolo. Il DOP cartaceo è chiarissimo: «non galà».
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Re: «Gala» o «galà»
Invece il Devoto-Oli scrive:
~ Lusso, gran pompa │ Essere in gala, mettersi in gala, indossare gli abiti delle occasioni solenni │ Far gala, offrire un trattamento straordinario per circostanze d’eccezione │ Di gala, conforme all’etichetta delle cerimonie solenni: pranzo di g.; abito di g. ║Ricevimento solenne o elegante: g. a corte, al circolo; in questo sign. anche come s.m. (invar.) e spesso accentato alla francese: il galà della Croce Rossa; anche a proposito di manifestazioni culturali o sportive: il gran galà di atletica leggera.
Ecco perché Chandi lo vede accentato nei casi che cita; è l'uso.
~ Lusso, gran pompa │ Essere in gala, mettersi in gala, indossare gli abiti delle occasioni solenni │ Far gala, offrire un trattamento straordinario per circostanze d’eccezione │ Di gala, conforme all’etichetta delle cerimonie solenni: pranzo di g.; abito di g. ║Ricevimento solenne o elegante: g. a corte, al circolo; in questo sign. anche come s.m. (invar.) e spesso accentato alla francese: il galà della Croce Rossa; anche a proposito di manifestazioni culturali o sportive: il gran galà di atletica leggera.
Ecco perché Chandi lo vede accentato nei casi che cita; è l'uso.
Re: «Gala» o «galà»
Ne abbiamo discusso molte volte: i dizionari di oggi non consigliano piú sul miglior uso. E visto che di Devoto-Oli si tratta, l’edizione bivolume non menziona affatto l’accentazione alla francese e il cambiamento di genere. Chi viene in queste stanze a chiedere lumi lo fa perché cerca quel che i dizionari ormai non fanno né sarebbero piú capaci di fare: informare l’utente sulla preferibilità tra forme concorrenti.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Re: «Gala» o «galà»
Io invece penso che in genere chi viene qui, come in altri forum dedicati a questioni di lingua, lo fa perché è molto più facile fare una domanda in queste riunioni che darsi da fare a consultare dizionari, sia in rete che cartacei. Dargli pertanto qualche indicazione non selettiva - quindi sia più normativa come dal DOP, sia più rispecchiante cosa accade nell'uso dal DO, e quindi chiarificatrice di una presunta ambiguità - non può far male. Si spera così di invogliare sia i nuovi utenti che quelli di lunga data a fare ricerche approfondite tra le varie risorse disponibili per arrivare all'obiettivo ideale: saper prendere una decisione autonomamente.
Re: «Gala» o «galà»
Non si può ragionevolmente paragonare la preparazione di chi compila oggi i dizionari con quella di chi li compilava nel passato, anche recente. La lessicografia italiana, un tempo esemplare, è oggi decaduta a acritico censimento di qualsiasi rifiuto circolante all’intorno. E cosí l’utente che cerca lí una risposta trova solo lo specchio di quello che già sa perché lo legge e lo sente intorno a sé. Non mi pare che sia possibile prendere autonomamente una decisione riguardo al proprio impiego personale della lingua senza sapere quali forme siano effettivamente piú raccomandabili.
Che la lingua si evolva è una necessità. Ma ogni evoluzione andrebbe vagliata accuratamente e non incentivata e ratificata d’ufficio e senza criterio per il puro gusto soggettivo della novità a tutti i costi.
Che la lingua si evolva è una necessità. Ma ogni evoluzione andrebbe vagliata accuratamente e non incentivata e ratificata d’ufficio e senza criterio per il puro gusto soggettivo della novità a tutti i costi.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Re: «Gala» o «galà»
Faccio mio l'ultimo periodo del gentile Marco1971 

«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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