Se la definizione di politicamente corretto fosse quella tratta da uno dei dizionari più noti e cioè:
di condotta, comportamento, modo di dire improntato al pieno rispetto dell'identità politica, etnica, religiosa, sessuale, sociale, ecc. di altri soggetti
e per estensione:
rispettoso nei confronti di soggetti deboli o minoritari
allora quella connotazione negativa della locuzione, che serpeggia anche negli interventi di questo foro, non avrebbe ragion d’essere. Vero è che nel corso del tempo le derive di quello che io chiamo politicamente corretto ad oltranza hanno comprensibilmente indispettito non pochi. Per restituire quel valore positivo a politicamente corretto, mi domando se non sia il caso di etichettare sotto la voce politicamente ipercorretto (col significato simile al significato che ipercorrezione ha in linguistica) gli eccessi, le fisime e la cocciutaggine di chi, magari armato dall'intenzione di correggere un'evidente stortura, finisce con l’esagerare nella direzione opposta con il risultato di sostenere una posizione ugualmente scorretta.
Nota: questa è la seconda versione di un intervento con lo stesso titolo che ho riscritto per maggiore chiarezza.
Politicamente ipercorretto
Moderatore: Cruscanti
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