«Tutt’anzi»?!
Moderatore: Cruscanti
«Tutt’anzi»?!
Che roba è? 81 occorrenze su Google, ma tacciono le mie pur capienti amístidi... Mi pare che abbiamo già espressioni per esprimere il concetto: tutt’altro, l’esatto opposto, ecc. Non ne vedo quindi l’utilità. Avete mai sentito o letto «tutt’anzi»?
Ludovico
Arborio Gattinara di Breme
Figlio
Intorno all'ingiustizia
di alcuni giudizi letterari italiani
Discorso
Edizione di riferimento:
I manifesti romantici del 1816 e gli scritti principali del «Conciliatore» sul Romanticismo, a cura di Carlo Calcaterra, Unione Tipografica Editrice Torinese, Torino 1951
INTORNO ALL'INGIUSTIZIA
DI ALCUNI GIUDIZI LETTERARI ITALIANI
...Quanti studiosi uomini passano i giorni, i mesi, gli anni nel compilar zibaldoni di frasi e di modi per ogni occorrenza avvenire! spendono essi la più verde gioventù nello ammonticchiare Nomi, Date, Autorità; alla perfine si vuol pur pure sfoggiarli questi ammassi erculei, ed è allora che si fanno libri. Il concetto sustanziale di questi libri, e tutte le idee che ne hanno da formare il corpo, non sono già l'oggetto primario, nè essere lo possono, d'un siffatto meccanismo; ma tutt'anzi ed invece, le idee ci fanno una figura ipocrita, e prestano servizio alle parole, e sono chiamate in grazia di quelle, e perciò vi stanno poi così manifestamente a pigione. Ma fossero almeno con tutta fedeltà espresse: oibò! si dice un po' di più, un po' di meno di quanto s'avrebbe a dire; si sta a fianco soltanto della propria idea; le si batte d'intorno, la non s'imperna mai, la non si rende mai insigne, e molto meno si colorisce il proprio concetto, perchè vero e genuino concetto non vi ha....
Cordialità.
Arborio Gattinara di Breme
Figlio
Intorno all'ingiustizia
di alcuni giudizi letterari italiani
Discorso
Edizione di riferimento:
I manifesti romantici del 1816 e gli scritti principali del «Conciliatore» sul Romanticismo, a cura di Carlo Calcaterra, Unione Tipografica Editrice Torinese, Torino 1951
INTORNO ALL'INGIUSTIZIA
DI ALCUNI GIUDIZI LETTERARI ITALIANI
...Quanti studiosi uomini passano i giorni, i mesi, gli anni nel compilar zibaldoni di frasi e di modi per ogni occorrenza avvenire! spendono essi la più verde gioventù nello ammonticchiare Nomi, Date, Autorità; alla perfine si vuol pur pure sfoggiarli questi ammassi erculei, ed è allora che si fanno libri. Il concetto sustanziale di questi libri, e tutte le idee che ne hanno da formare il corpo, non sono già l'oggetto primario, nè essere lo possono, d'un siffatto meccanismo; ma tutt'anzi ed invece, le idee ci fanno una figura ipocrita, e prestano servizio alle parole, e sono chiamate in grazia di quelle, e perciò vi stanno poi così manifestamente a pigione. Ma fossero almeno con tutta fedeltà espresse: oibò! si dice un po' di più, un po' di meno di quanto s'avrebbe a dire; si sta a fianco soltanto della propria idea; le si batte d'intorno, la non s'imperna mai, la non si rende mai insigne, e molto meno si colorisce il proprio concetto, perchè vero e genuino concetto non vi ha....
Cordialità.
...un pellegrino dagli occhi grifagni
il qual sorride a non so che Gentucca.
il qual sorride a non so che Gentucca.
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