Fuori tema
Confermo le parole del Rohlfs a proposito della Calabria: dalle mie parti si dice(va), infatti:
• L'anno scorso: jànnu
(sarebbe annu, preceduto da una i prostetica semiconsonantica, come tutte le parole inizianti con una vocale tonica, es. ‹apri›: jàpri)
• Quest'anno: aguànnu
(Cfr. il già citato toscano uguanno o unguanno)
• L'anno prossimo: aguannu chi vene.
Un'ennesima analogia con l'antica lingua toscana, direi...
P.S. Ho specificato «dice(va)» perché questi sono termini ormai desueti. Anche parlando in dialetto, oggi si dice, rispettivamente: l'annu passatu/(chi)st'annu/l'annu venturu.
• L'anno scorso: jànnu
(sarebbe annu, preceduto da una i prostetica semiconsonantica, come tutte le parole inizianti con una vocale tonica, es. ‹apri›: jàpri)
• Quest'anno: aguànnu
(Cfr. il già citato toscano uguanno o unguanno)
• L'anno prossimo: aguannu chi vene.
Un'ennesima analogia con l'antica lingua toscana, direi...

P.S. Ho specificato «dice(va)» perché questi sono termini ormai desueti. Anche parlando in dialetto, oggi si dice, rispettivamente: l'annu passatu/(chi)st'annu/l'annu venturu.
