Il DOP registra l'italianizzazione coiote /kojɔ̍te/, anche col plurale regolare coioti.coyote〈koi̯óte〉 s. m., spagn. [dall’azteco coyotl]. – Mammifero carnivoro della famiglia dei canidi (lat. scient. Canis latrans), di statura media, con pelame foltissimo di colore tra il grigio e il giallognolo, che abita l’America dal Canada centrale al Guatemala; vive isolato, o a coppie, o a gruppi di non più di tre o quattro individui, lanciando urla lunghe, lamentose, e svolge la sua attività di caccia, quasi sempre col favore della notte, contentandosi di qualsiasi preda, anche di carogne.
«Coyote»
Moderatore: Cruscanti
«Coyote»
Dal Treccani:
Re: «Coyote»
Sì, però ricordiamo che in casi come coyote e peyote, passati allo spagnolo dalle lingue mesoamericane, la pronuncia originaria è piuttosto rafforzata, ovvero [-ʝ-]. Non so se questo possa essere la causa del mantenimento di -y-, ma bisogna tenerne conto.
- ronda papesca
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Re: «Coyote»
Ne terrei conto come ludo linguistico. Via, la parola ci è sopraggiunta per mezzo dello spagnolo, non dell’asteco.
Re: «Coyote»
Il riferimento all'etimologia mi confonde un po'. In ispagnolo si ha [ʝ] (o foni prossimi) diffusamente, anche altrove, non solo in parole dalle lingue americane.
La realizzazione pratica può oscillare molto tra i vari accenti regionali. In almeno un caso, in italiano abbiamo avuto effettivamente un adattamento non con /j/ [j]: uruguayo > uruguagio.
Nel caso di questo termine, dato che è relativamente noto e pronunciato da tutti (gl'italofoni) con /j/ [j], ed è passato similmente in altre lingue —direttamente o mediato— mi pare più o meno sempre con /j/ [j] (francese koyote, tedesco Kojote, rumeno e catalano coiot, ecc.), per facilità e "internazionalità acquisita" mi accontenterei di i /j/; e non escludo che questa fosse anche la pronuncia originaria amerindia (non ne ho idea).
Circa il mantenimento di y nell'uso italiano, credo sia dovuto esclusivamente all'odierna opposizione italiana agli adattamenti.
La realizzazione pratica può oscillare molto tra i vari accenti regionali. In almeno un caso, in italiano abbiamo avuto effettivamente un adattamento non con /j/ [j]: uruguayo > uruguagio.
Nel caso di questo termine, dato che è relativamente noto e pronunciato da tutti (gl'italofoni) con /j/ [j], ed è passato similmente in altre lingue —direttamente o mediato— mi pare più o meno sempre con /j/ [j] (francese koyote, tedesco Kojote, rumeno e catalano coiot, ecc.), per facilità e "internazionalità acquisita" mi accontenterei di i /j/; e non escludo che questa fosse anche la pronuncia originaria amerindia (non ne ho idea).
Circa il mantenimento di y nell'uso italiano, credo sia dovuto esclusivamente all'odierna opposizione italiana agli adattamenti.

- ronda papesca
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Re: «Coyote»
Re: «Coyote»
Quindi *cogiotto sarebbe un adattamento migliore (mi suona meglio, in effetti)? Ma se è già attestato coiote in qualche pubblicazione prestigiosa, meglio restare su quello. Per uruguagio c'è anche da tener presente che, secondo Canepari, la pronuncia locale è con [ʒʲ]. Queste -y-/-j- hanno creato problemi anche altrove: basti pensare a papaya e soya (quest’ultimo, a partire dal tedesco Soja o dal neerlandese soja, ha dato origine al francese soja con [-ʒ-] e allo spagnolo soja con [-x-]...).
Se ci fidiamo di questa pagina, sì.G. M. ha scritto: mer, 16 nov 2022 12:54 non escludo che questa fosse anche la pronuncia originaria amerindia

Tra l’altro ho notato che in nahuatl coyōtl può significare sia ‘meticcio, straniero’ che ‘Canis latrans’; forse il canide in questione era considerato un ibrido tra il lupo e un’altra specie?
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